Sorpresa Thuram. Impatto da top player. Lo zampino in 20 gol
di Mattia Todisco MILANO Un’altra metà di stagione uguale o simile a quella archiviata e di Marcus Thuram si parlerà come del...
Un’altra metà di stagione uguale o simile a quella archiviata e di Marcus Thuram si parlerà come del protagonista di una sliding door tra le più importanti nella storia recente dell’Inter. Quanto accaduto in estate è noto: la trattativa col Milan, l’inserimento dei nerazzurri, il “sì“ alla sponda inzaghiana nel Naviglio. In realtà il corteggiamento era partito da lontano, non fosse stato per un infortunio importante a un passo dal possibile trasferimento nell’agosto 2021, la sua esperienza al Borussia Moenchengladbach si sarebbe chiusa in anticipo e quella interista avrebbe visto un’altra data d’inizio. Non è dato sapere quanto il ragazzo fosse già maturo allora per affrontare il cambio di campionato, un upgrade dal BMG all’Inter in termini di ambizioni. È invece realtà quel che Thuram sta facendo nella stagione in corso. I numeri sono eloquenti. In ventisette presenze stagionali, il figlio di Lilian ha messo lo zampino su venti gol dell’Inter, nove in prima persona e i restanti undici distribuiti tra assist e rigori procurati. Sarebbero anche di più, se non fosse che alcune realizzazioni non portano statisticamente il suo marchio. Esempio lampante: il colpo di tacco che apre il campo a Mkhitaryan in occasione del primo gol con il Verona di due giornate fa, una giocata determinante che lascia il segno anche senza finire tra i dati personali.
L’attaccante francese, nato a Parma durante il soggiorno italiano del padre, ha trovato un feeling tecnico naturale con Lautaro Martinez e sembra perfettamente integrato in un gruppo nel quale ha già coltivato delle amicizie che si porterà dietro oltre l’esperienza del campo. Fisicamente ha avuto un impatto devastante sulla Serie A, è riuscito a portare le qualità di Lukaku in campo aperto unite a quelle di Dzeko nel far girare la squadra. Può ancora migliorare: considerata la quantità di occasioni che riesce spesso a costruirsi da solo o con l’aiuto dei compagni potrebbe essere più vicino a Martinez in termini realizzativi. Basta prendere ad esempio la partita di Monza. Nel solo primo tempo è andato al tiro quattro volte con metri di spazio, ma non ha mai centrato lo specchio. Ovvio che difficilmente qualcuno gliene avrà fatto un problema, considerato che nel secondo tempo ha timbrato un assist di tacco per Calhanoglu e un gol in contropiede per il definitivo 5-1, ma è emblematico di quel che ancora potrebbe dare in caso di ulteriore crescita.
La Supercoppa Italiana con la nuova formula composta da semifinali e finale sarà anche per Thuram, come per altri nuovi, la prima chance di vincere un trofeo con l’Inter. C’è chi, come il connazionale Pavard, ha già fatto incetta altrove mentre per il classe ’97 sarebbe praticamente il primo alloro in bacheca, eccezion fatta per l’Europeo Under 19 del 2016 conquistato con la nazionale francese. La stagione da grandi numeri in Italia sarà fondamentale anche per il futuro con la maglia dei transalpini. Deschamps lo vede già come un giocatore su cui puntare, avendolo convocato per Qatar 2022, ma per trovare spazio in un reparto con i vari Giroud o Mbappé bisogna dimostrare di essere un fattore. Finora all’Inter lo è stato ben oltre le più rosse previsioni.
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