(S)punti di vista. Il derby d’Italia è una faccenda tra bomber

Inter e Juventus pareggiano 1-1 al termine di una partita "agghiacciante" in cui hanno risposto presente Vlahovic e Lautaro Martinez con le loro reti. Una gara conservativa e deludente dal punto di vista spettacolare, ma che lascia l'Inter in vetta alla classifica.

di GIULIO -
27 novembre 2023

Mola

Nel weekend che rilancia le ambizioni di Milan e Napoli riavvicinatisi ai piani altissimi del campionato, si chiude senza vinti nè vincitori la sfida al vertice dell’Allianz Stadium al termine di una gara non certo memorabile. Anzi, una partita “agghiacciante“ avrebbe detto Conte, in cui alla fine ha prevalso la logica del “meglio due feriti che un morto“. L’1-1 finale lascia l’Inter in vetta alla classifica, mentre la Juventus resta in scia, a soli due punti. Già questa è una buona notizia per Max Allegri che per sei giri di lancette ha persino sognato il sorpasso. Gara appena decente nella prima parte, partita molto “sporca“ nella ripresa in quella che di fatto è stata una faccenda tra bomber. Già, perché proprio i due attaccanti, gli uomini più attesi del derby d’Italia, hanno risposto presente all’appello iniziale. Botta e risposta in pochi minuti. Prima c’è stato lo splendido gol di Vlahovic, sempre molto discusso e reduce da settimane non facili in cui Allegri gli aveva pure preferito Kean. La quinta rete in stagione del serbo è di quelle pesanti, la risposta giusta (con esultanza polemica mimando il gesto della chiacchiera della serie “bla bla bla... parlate pure, io non vi sento“) al momento giusto a conferma del fatto che se ben supportato (e l’assist di Chiesa ne è la prova) Dusan può fare molto male. Lautaro Martinez non ha impiegato molto a replicare confermandosi implacabile cecchino: 13 partite di campionato, 13 gol nella stagione. Una sentenza. Anche qui decisivo l’assist decisivo l’assist del compagno di reparto Thuram. Sono questi gli unici due lampi che hanno illuminato il match perché più “conservativa“ e molto deludente dal punto di vista spettacolare è stata la ripresa rispetto al primo tempo: poca qualità dei bianconeri a centrocampo, parecchia imprecisione dei rivali nelle ripartenze. E quarantacinque minuti avarissimi di emozioni. Ma anche il bicchiere mezzo pieno può andare bene.

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