(S)punti di vista. Il nostro calcio torna arricchito ma più triste

Mola Il pubblico di Riad che in maniera vergognosa fischia il minuto di silenzio in memoria di un Gigante del...

di GIULIO -
23 gennaio 2024

Mola

Il pubblico di Riad che in maniera vergognosa fischia il minuto di silenzio in memoria di un Gigante del Calcio come Gigi Riva, certifica il fallimento dell’operazione Supercoppa in Arabia. Il fatto che per l’evento si sia scomodato anche il ct azzurro (e doppio ex) Luciano Spalletti, nulla aggiunge: i veri assenti erano i tifosi italiani. Certamente il nostro calcio torna a casa più ricco ma per tanti motivi più triste. E perplesso. Tutto questo per una manciata di milioni in più. Premessa doverosa che va al di là dei meriti di chi il trofeo lo mette in bacheca: sorride l’Inter, esulta Simone Inzaghi, il Re di (Super)Coppe che vince la quinta finale su cinque di questa manifestazione. Il centoventitreesimo gol di Lautaro Martinez in maglia nerazzurra è stato pesantissimo in una partita che neppure sulla carta era scontata. L’Inter ci ha creduto sino all’ultimo anche se è mancata un po’ di pulizia tecnica su certe giocate, ma il Napoli è stato avversario degno e coraggioso anche in inferiorità numerica, con l’astuto Mazzarri che ha sistemato bene in campo i suoi, impedendo ai nerazzurri la costruzione dal basso, una delle armi più pericolose della banda di Inzaghi.

Dopo la notte della festa (meritatissima) adesso testa e gambe al campionato e all’appassionante duello con la Juventus. Che nel frattempo, grazie alla feroce partita di Lecce, si è ripresa la vetta mettendo pressione ai nerazzurri, la cui classifica è segnata con l’asterisco per la partita da recuperare con l’Atalanta fra più di un mese. Aspettando il 4 febbraio, quando nerazzurri e bianconeri si ritroveranno a San Siro nella notte della verità, l’Inter (senza Barella e Calhanoglu squalificati) deve prima superare l’ostacolo Fiorentina per anestetizzare l’entusiasmo della banda di Max Allegri. Un’altra battaglia. Con l’Inter affamata più che mai.

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