Toro contro Toro: missione sorpasso. L’Inter cambia tutto, ma Thuram c’è

Nerazzurri e granata a pari punti. Alle 20,45 Inzaghi schiera i giocatori partiti dalla panchina in coppa

di MATTIA TODISCO
5 ottobre 2024
Toro contro Toro: missione sorpasso. L’Inter cambia tutto, ma Thuram c’è

Simone Inzaghi, 48 anni: la sua Inter ha ritrovato la vittoria in A e in Champions

Non è di immediato ricordo, ma Paolo Vanoli è un ex di Inter-Torino. Ha lavorato nei corridori di Appiano Gentile allorché alla guida c’era Antonio Conte, di cui l’attuale tecnico granata era collaboratore. Ha cuore lombardo, nato e cresciuto a Varese, ma soprattutto conosce da vicino parte della materia nelle mani di Simone Inzaghi. Nel biennio 2019-2021 ha infatti potuto saggiare le qualità di alcuni ragazzi diventati dei pilastri nerazzurri: Darmian, De Vrij, Bastoni, Barella, Dimarco, Lautaro. È stato tra quelli che hanno indirizzato un gruppo allora abituato ai quattro difensori in linea a giocare con quel 3-5-2 che non è più cambiato, nemmeno dopo l’addio di Conte, e che Vanoli (squalificato e sostituito in panchina da Godinho) sta mettendo in pratica con profitto in Piemonte.

Siamo solo alla settima, ma è già significativo che la partita di stasera al Meazza alle 20.45 veda una situazione di partenza con le sfidanti appaiate in classifica. Inzaghi sa che lo scoglio da superare è duro: nello stesso stadio, alla prima giornata, il Torino ha dominato per oltre un’ora contro il Milan, subendo il 2-2 solo nel finale. Rispetto all’impegno infrasettimanale in Champions, torneranno nei ranghi dei campioni d’Italia tutti quei giocatori che in Coppa hanno cominciato (in alcuni casi senza mai alzarsi) in panchina: Bisseck, Acerbi, Darmian, Frattesi, Dimarco, Thuram e Lautaro. Il “Toro“ per incornare il Toro, già colpito cinque volte in carriera. La vittoria sulla Stella Rossa, salvo indicazioni differenti stasera, è stata una conferma di un ritrovato stato di serenità da parte del capitano interista. Il gol fortunoso a Udine, seguito da un altro di ben altra fattura, ha rimesso in carreggiata mentalmente il calciatore. Entrato a gara in corso, ha segnato e guadagnato un rigore, con quella furia agonistica che è marchio di fabbrica. Ritroverà Thuram, il cui avvio in campionato è stato più sostenuto, prima di una frenata che comincia ad essere prolungata (ultima firma il 30 agosto contro l’Atalanta).

Quel che Inzaghi chiederà alla propria rosa è di dimostrarsi abbastanza profonda da poter sostenere il doppio impegno Serie A-Champions League senza dover fare scelte immediate. Come accaduto nella passata stagione, il tecnico spera di poter attraversare indenne la prima metà dell’annata alternando i suoi, anche con un turnover massiccio. L’esito degli ottavi di Coppa contro l’Atletico Madrid diedero la naturale risposta su quale torneo si dovesse privilegiare, visto che a quel punto restava solo il campionato, ma un anno fa di questi tempi i nerazzurri avevano quattro punti in più, nonostante una sconfitta in casa contro la “bestia nera“ Sassuolo. Sarebbero bastati per essere in vetta ad inizio weekend.

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