Un derby sempre in bilico. Colpo Abraham, poi Calha. Diavolo-Paratici: accordo
Più Milan che Inter in avvio, Inzaghi cambia e riesce a riagguantare Conceiçao. I nerazzurri da 4 gare non prevalgono nella sfida, rossoneri in chiusura per il ds . .

Il tiro di Hakan Calhanoglu che ha fissato il punteggio sull’1-1 finale: il derby di Coppa Italia si risolverà solo al ritorno
L’aria di derby rivitalizza il Milan che lotta contro la capolista ed esce imbattuto anche dalla quarta stracittadina stagionale. Giusto l’1-1 della semifinale d’andata di Coppa Italia, dopo novanta minuti giocati senza pressioni e tatticismi. I 67mila presenti a San Siro hanno gradito. Curioso che la buona prestazione del Diavolo arrivi mentre in società si lavora per la prossima stagione sull’asse Milano-Londra. In Inghilterra, alla presenza dell’azionista di controllo Gerry Cardinale e dell’amministratore delegato Giorgio Furlani, negli ultimi due giorni si sono fatti passi in avanti per trovare l’accordo con Fabio Paratici (nonostante la frenata pre-partita dell’ad: "Non abbiamo ancora chiuso con nessuno. Ibrahimovic? Lavoriamo in totale armonia") con cui già si comincia a pianificare il futuro da direttore sportivo. Il nodo è il ruolo di Geoffrey Moncada, che nella posizione di dt potrebbe essere sostituito dall’attuale capo scout della Sampdoria Lorenzo Giani (con Paratici a Juve e Tottenham). Nessuna sorpresa alla lettura delle formazioni. Conceiçao sceglieva Abraham centravanti e spediva Alex Jimenez sulla destra. Inzaghi in attacco cominciava con Correa e l’attivissimo Thuram. In difesa De Vrij, già uomo derby in passato. Più spigliata l’Inter in avvio, con agile palleggio e verticalizzazioni efficaci. Correa (8’) scaldava i guantoni di Maignan mentre il Milan, più contratto, sbagliava le ripartenze complici alcune imprecisioni in mediana. Il tiro di Theo sparacchiato in curva da buona posizione era la fotografia di una prima parte di gara poco brillante dei rossoneri. Col passare dei minuti, però, le squadre si allungavano e arrivavano con più pericolosità davanti alla porta: prima De Vrij colpiva di testa (salvataggio di Abraham sulla linea) poi lo “strappo” di Leao costringeva Martinez ad un intervento di piede. Era il momento migliore dei uomini di Coincecao, aumentavano i giri del motore in mediana e la difesa nerazzurra sbandava. Nel finale di tempo, però, applausi per Maignan bravo prima ad intercettare una punizione di Calhanoglu e poi a deviare un colpo di testa di Frattesi.
Novantacinque secondi dall’avvio della ripresa e il Milan passava con Abraham che approfittava di un rimpallo favorevole e infilava Maignan con un preciso diagonale. L’Inter reagiva, Barella impegnava Maignan. Inzaghi inseriva Pavard, Zalewski e Mkhitaryan e alzava la pressione. Il pareggio arrivava (21’) su azione innescata da Barella con la bordata di Calhanoglu dalla distanza che sorprendeva Maignan. Entravano anche Sottil, Gimenez e Joao Felix (senza incidere) ma era l’Inter a sfiorare il vantaggio con Zalewski, “murato” da Maignan. Ritorno il 23 aprile.
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