Zhang esce allo scoperto. Il presidente assente nella notte della festa. Ma si tiene la “sua“ Inter

Il numero uno dei nerazzurri brinda a distanza: "Fiero della mia squadra"

di GIULIO MOLA -
23 aprile 2024
Il presidente assente nella notte della festa. Ma si tiene la “sua“ Inter

Il presidente assente nella notte della festa. Ma si tiene la “sua“ Inter

Ed ora che la seconda stella ha illuminato San Siro e il popolo nerazzurro, è tempo di guardare avanti. L’assenza di Steven Zhang è stata molto meno rumorosa di quanto si potesse immaginare solo una settimana fa. Le nubi che si erano addensate sul club si diradano, il futuro non sembra essere più un grande punto interrogativo. Ci voleva pazienza, non solo fiducia, perché forte era il timore che entro i prossimi due mesi l’Inter potesse passare di mano sconfinando in acque ignote, senza conoscere le intenzioni di Oaktree nel breve medio termine, o se l’eventuale passaggio ad un altro proprietario coincidesse a sua volta con le strategie della presidenza precedente. L’unica certezza era (ed è) che entro il 20 maggio il fondo californiano attende la restituzione del prestito concesso a Suning, ora ammontante a 385 milioni di euro (rispetto ai 275 iniziali) a causa del 12 per cento di tasso d’interesse annuo. In caso contrario, Oaktree avrebbe potuto escutere il pegno e cedere la società ad altri investitori. Invece ecco il colpo di scena, proprio alla vigilia del trionfo sportivo: Suning ha rotto il silenzio dopo le anticipazioni della stampa nazionale e internazionale e fa sapere che l’Inter rimarrà nelle sue mani quando invece sembrava che la proprietà cinese potesse vendere a investitori inglesi o alla famiglia reale di Ryad.

Scorreva il calendario, a bloccare quel tic tac che metteva ansia, con milioni di tifosi che aspettavano di conoscere il futuro del club, la notizia più attesa, non una semplice indiscrezione: non sarà chiesto un “overtime“ ad Oaktree, perché Steven Zhang ha trovato l’intesa con un altro fondo californiano, Pimco, per il rifinanziamento del prestito (su base triennale) di 400 milioni che gli consentirebbe di estinguere il debito contratto con Oaktree.

Era uno dei quattro scenari possibili per neo-campioni d’Italia, di sicuro quello desiderato dal giovane presidente che da mesi aveva rassicurato la dirigenza di voler restare al timone dei nerazzurri. Certo, nessuno esclude che in futuro possa cedere il club (valutato 1,2 miliardi di euro) ma il tormentone per ora finisce qui: "Sono molto fiero della mia squadra, non potrei essere più soddisfatto. La mentalità vincente non è mai stata così alta. Questo è il settimo trofeo della mia gestione, è un bel lascito per società e tifosi"

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