Italia, serve l’Euro ritmo. Frattesi stende la Bosnia, ma l’attacco non punge
A Empoli una Nazionale a tratti ancora imprecisa fatica a prendersi la vittoria. Segnali positivi da Scamacca: riceve palloni e innesca i compagni, manca il gol. .
EMPOLI (Firenze)
Un’ora e mezzo prima di scendere in campo Spalletti si è presentato al seggio e ha messo il suo segno sulle schede elettorali per scegliere il sindaco di Montespertoli (dove abita) e il parlamento europeo. La sua Italia, però, nella serata di Empoli non ha fatto altrettanto e un segno deciso non l’ha lasciato. La strada è quella giusta, ma forse a meno di una settimana dall’esordio all’Europeo contro l’Albania ci si aspettava qualcosina in più. Il test contro la Bosnia ha confermato che la squadra è ancora in fase di rodaggio. Convincente sì (lo dice anche la vittoria per 1-0), ma solo a tratti contro una Bosnia organizzata, compatta e tutt’altro che passiva, ma orfana di Dzeko e non certo irresistibile.
Lo sdoppiamento del play (Jorginho più Fagioli) voluto dall’allenatore di Certaldo aumenta la qualità del palleggio in mezzo al campo che si traduce in rifornimenti costanti per i trequartisti Chiesa e Frattesi. Ed è proprio su quest’asse che l’Italia trova l’unico vero sbocco per segnare. Dopo un primo tentativo andato a vuoto, sul finire del primo tempo si accende la scintilla: lo juventino defilato a sinistra calibra un cross preciso per l’inserimento dell’interista che al volo in mezzo all’area piazza la palla sotto l’incrocio. Tutto molto bello eppure l’Italia fatica a trovare spazi e non dà mai l’impressione di mettere all’angolo gli avversari. Da rivedere anche la difesa che si fa sorprendere un paio di volte da situazioni di controllo. Il terzetto Calafiori-Buongiorno-Darmian ha bisogno di assestarsi ma le zero reti prese tra Turchia e Bosnia sono comunque una buona base.
Risposte importanti Spalletti le ha avute da Frattesi, il più convincente per distacco. E non solo per il gol. Il centrocampista dell’Inter garantisce imprevedibilità, dialoga bene con Scamacca e accende il gioco anche quando gli spazi sono risicati. Sarà difficile tenerlo fuori dall’undici titolare. Impressioni positive anche da Scamacca: il sostegno dei due trequartisti lo mette nelle condizioni migliori per esprimersi e proprio come fa nell’Atalanta si abbassa per ricevere il pallone e innescare i compagni. Peccato per le due buone occasioni fallite in una ripresa che è la fotocopia del primo tempo, con l’Italia che fa la partita ma senza incidere. Anche i cambi non bastano per dare la scossa. A fine partita il Castellani applaude, ma l’esordio all’Europeo incombe. E l’Italia lo sa bene: per lasciare il segno in Germania serve di più.
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