Jorginho: la gloria, la polvere e l’Italia. Con la Macedonia una sfida per il riscatto
La formazione giallorossa fermò per due volte la nostra corsa alla coppa più ambita. L’italobrasiliano: "Rigori? Non ho paura di batterli"
La storia in un rigore. Si dice "pronto a batterlo", anche davanti alla caldera indiavolata che sarà l’Olimpico. Per Jorginho venerdì Italia-Macedonia del Nord è la sfida del riscatto. Del rigorista osannato dopo l’Europeo delle emozioni, e di quello ’buttato nella polvere’ con il penalty sbagliato contro la Svizzera, proprio all’Olimpico. L’errore che costò all’Italia un aereo per il Qatar. E’ un rientro da favola per l’italobrasiliano dell’Arsenal: Spalletti lo richiama e gli affida la regia di una squadra chiamata a una prova difficile.
Sì, perché venerdì (alle 20,45, diretta tv Rai 1) sarà una sfida col passato e con un undici capace di distruggere i sogni mondiali degli azzurri. Con la Macedonia serve vincere: non solo per agguantare il pass di Euro 2024, ma anche per lasciarsi alle spalle qualificazioni mancate a due mondiali di fila: nel 2018 e nel 2022. Ma dietro le quinte si gioca anche in anticipo la maxi sfida Juventus-Inter. Scendono le quote bianconere a disposizione di Spalletti: Locatelli, Cambiaso e Kean, non proprio in forma smagliante: restano a disposizione solo Chiesa e Gatti. Contro una vera ‘bestia nera’ come la Macedonia del Nord si configura così un’Italia chiaramente a trazione nerazzurra, con cinque stelle del Biscione in campo. Concentrati in difesa: Acerbi, Bastoni e Di Marco (che si gioca la maglia con Darmian), con il ct che opta per un blocco solido di titolari a difendere la porta di Donnarumma: pali che devono restare il più inviolati possibili. In caso di vittoria basterebbe un pareggio contro l’Ucraina per conquistare la qualificazione. In caso di pareggio o sconfitta con i macedoni, gli azzurri sarebbero invece obbligati alla vittoria contro gli uomini di Rebrov. Poi c’è da lasciarsi alle spalle il nero precedente. Nel 2018 fu un pareggio che ci fece piombare al secondo posto nel girone. Poi, quel 24 marzo 2002, la sconfitta che ha segnato la nostra storia calcistica.
Venerdì sarà baricentro a tre: Spalletti potrebbe schierare Barella (altra quota nerazzurra), accanto al rientrante Jorginho e a Bonaventura. Scelta d’esperienza l’italo-brasiliano, che ha ammesso di aver voglia di provare nuovamente le sensazioni dello storico Europeo.
Sull’attacco non è facile arrivare a dama. Kean sta facendo bene, ma non è in uno stato di forma favoloso. Lì, sulla sinistra, allora c’è Chiesa, in alternativa El Sharaawy. Ballottaggio aperto al centro tra Raspadori e Scamacca. Il 23enne del Napoli si è messo in luce dopo l’infortunio di Osimhen, ma il bomber dell’Atalanta, ha inanellato una serie di partite molto positive. Merce che potrebbe veramente fare bene alla causa azzurra. Sulla destra altro ballottaggio: Punto esclamativo del periodo nero del Napoli, se la vede con il neroverde Berardi: tutto talento ma forse ancora qualche chilometro da macinare in Azzurro.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su