La certezza è Retegui. Spalletti ha il bomber, l’Italia è ancora da trovare
Azzurri in crisi per settanta minuti contro il Venezuela fra errori e incertezze. Il ct cambia modulo, poi la risolve la doppietta dell’attaccante scelto da Mancini.
Esperimenti, fluidità estrema nell’interpretazione dei ruoli e la ricerca di un calcio che sappia sorprendere l’avversario togliendo il più possibile i punti di riferimento. L’idea che accarezza il pallone di Luciano Spalletti sotto gli occhi di Sinner in tribuna è bella e avvincente. La difesa a tre con uno dei centrali che di mestiere fa il terzino d’assalto, Di Lorenzo. I due esterni, Udogie e Cambiaso che devono fare le mezze ali. Eppoi Frattesi va a cercare la porta alle spalle di Chiesa, anche lui un po’ più in mezzo. Idea bella, applicazione per niente semplice, come dimostrerà la brutta gara dell’Italia, almeno fino al ritorno al fido 4-3-3. E poi c’è Retegui. Doppietta bellissima e quattro gol in cinque partite che lo vestono da titolarissimo per l’Europeo.
Una cosa è certa: tra l’Italia bruttissima degli esperimenti ’fluidi’ e quella con il 4-3-3 (e diversi cambi pesanti), facile pensare che quest’ultima sarà la grande certezza in vista degli Europei.
La premessa è però grossa e robusta: siamo nel mezzo di due amichevoli di avvicinamento all’Europeo – ieri e domenica con l’Ecuador – e il cosiddetto ’modulo fluido’ 3-4-2-1 prende forma in un laboratorio a cielo aperto. Tutto molto interessante però poi, al di là di moduli e filosofeggiar sulla tattica, come diceva l’ex ct Mancini, ci sono le partite. E quella di ieri brutta che più brutta si fa fatica a immaginare, almeno fino al ritorno all’antico.
Pronti via e il regalo è di quelli enormi. Pasticcio là dietro con Bongiorno che in area abbraccia quella vecchia volpe di Rondon, 41 reti in Nazionale, rigore. Il 42esimo gol il 35enne capitano dovrà cercarlo altrove, perchè Gigio glielo para e Savarino spara in curva a porta aperta. I nostri giocano male, male. Slegati, con una voragine a destra dove Di Lorenzo e Cambiaso regalano troppo e i due centrali che sono una tribù che balla.
Rondon la mette fuori di poco su lampo di Machis, i nostri non prendono mai lo specchio della porta. E la prima volta che lo fanno, stop di sinistro di Retegui e palla nell’angolo lungo su regalo della difesa venezuelana. Terzo gol in azzurro del bomber scoperto da Mancini, alla fine il migliore in campo. Neanche il tempo di gioire e uno dei peggiori, Bonaventura, regala il gol incredibile a Machis. Alla fine, in mezzo a tanto calcio fluido quanto confuso Spalletti fa i cambi pesanti e torna al 4-3-3 nella ripresa e da lì l’Italia domina e vince con il bis di Retegui. Ecco, c’è da esser felici per la prestazione di Mateo in un momento in cui là davanti siamo al vuoto pneumatico. Big Luciano non ha neanche Immobile, e con Scamacca tra color che son sospesi, Kean scomparso, Lucca da provare e Raspadori che non è un bomber, un Retegui così è una gran notizia.
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