La proposta che fa discutere. La Figc e la riforma dei campionati. Che fine farà la Serie C?

Il piano pare che contempli la diminuzione a 80 squadre. Invariate la A e la B. La Lega Pro lancia il Var.

9 febbraio 2024
La Figc e la riforma dei campionati. Che fine farà la Serie C?

La Figc e la riforma dei campionati. Che fine farà la Serie C?

Mentre la Lega Pro del presidente Matteo Marani dà il via libera all’utilizzo del Var per playoff e playout, decisione che "servirà anche come strumento di formazione per gli arbitri e per migliorare l’immagine della serie C", la Federcalcio vara un progetto di riforma dei campionati professionistici. Un piano che contemplerebbe la diminuzione da 100 a 80 squadre, lasciando immutate serie A e serie B, quindi di fatto facendo scomparire un girone di C, ma che prevederebbe anche l’eliminazione della stessa Lega Pro come organismo, dando così maggiore potere alla serie A. Si è appreso mercoledì scorso. La notizia è stata via via ripresa da tutto il mondo dell’informazione e da molti siti internet. Meno squadre al via, ma mantenendo la A e la B a venti partecipanti, maggiori controlli da parte della Covisoc, meno retrocessioni e promozioni – ma questo riguarderebbe la serie A e la B – Coppa Italia allargata e più giovani calciatori italiani, naturalmente per promuovere il movimento a favore della nazionale e non per sentimento nazionalista. Ma anche altro. Questo in sintesi il progetto che verrà avanzato dal presidente Gravina, un piano strategico di sostenibilità economica elaborato in collaborazione con Deloitte – azienda che si occupa di consulenze varie, in materia contabile, fiscale, legale, assicurativa, e altro – che dovrà essere presentato al Governo. La prima proposta riguarderebbe il taglio delle squadre professionistiche da 100 a 80, come detto, ma solo per la serie C che vedrebbe, così, drasticamente ridotto il numero di società partecipanti al terzo campionato nazionale. Una serie C vittima della riforma, insomma, anche dal punto di vista politico con la scomparsa della Lega Pro e l’accorpamento dell’organismo con la Lega B. Nuova formula per la Coppa Italia, che vedrebbe l’allargamento a tutti i club professionistici. Criteri più selettivi in campo finanziario, con quattro controlli Covisoc – al momento sono due – estesi anche al budget delle società, con nuovi parametri sia sul patrimonio netto sia sul risultato d’esercizio. Priorità, poi, ai vivai, con la proposta di un credito fiscale per i contratti dei calciatori cresciuti nel proprio settore giovanile. Tutto questo per dare maggiore affidabilità e credibilità al sistema calcio, in cambio di qualche intervento che la Figc si aspetterebbe in proprio favore da parte del Governo, come quello di abolire il divieto di pubblicità alle agenzie di scommesse e di aumentare le percentuali sui margini dei concessionari. E’ una proposta: da qui a vederla operativa, così come si presenterebbe allo stato attuale, ce ne passa, ma intanto la scure si abbatterebbe prima di tutto sulla serie C, disegnando scenari a oggi ancora tutti da definire.

Giuseppe Poli

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