Napoli, rebus Osimhen per De Laurentiis tra mercato e questioni di principio
Le offerte per il nigeriano scarseggiano: tra le poche squadre interessate c'è il Psg, che offre 'appena' 80 milioni. Al patron la scelta sul da farsi: accontentarsi o tenere il bomber e il suo maxi stipendio?
Napoli, 27 luglio 2024 - Il fronte delle uscite cosiddette minori si è sbloccato, con Jesper Lindstrom, Leo Ostigard e Gianluca Gaetano alla porta e vicini rispettivamente a Everton, Rennes e Cagliari e pronti a essere imitati da Jens Cajuste, a sua volta estromesso dal progetto da Antonio Conte: il vero 'tappo' al mercato del Napoli si chiama però Victor Osimhen, la cui mancata uscita sta paralizzando il resto delle trattative, quelle importanti, con la principale che conduce a Romelu Lukaku.
Il bivio di De Laurentiis
L'unico lumicino in questa vicenda lo offriva il Paris Saint-Germain, l'unica big europea, dunque con vista sulla tanto anelata Champions League, che appariva interessata al nigeriano. In un certo senso il club francese è ancora sulle tracce del numero 9 azzurro, ma senza spingersi oltre un'offerta da 80 milioni: troppo pochi per Aurelio De Laurentiis e per le sue pretese, vicine alla cifra fissata dalla clausola rescissoria (120-130 milioni). Certo, ci sarebbe qualche proposta dall'Arabia Saudita, ma a quel punto a mettersi di traverso è Osimhen in persona, che vorrebbe rimanere nel cosiddetto calcio che conta. Dunque, ancora una volta per De Laurentiis si staglia all'orizzonte l'ormai noto bivio: abbassare le proprie pretese, lanciando quindi un (apparente o meno) messaggio di debolezza del club nei confronti delle rivali e dei propri giocatori oppure mantenere il punto, gonfiando il petto ma rischiando di pagare lo scotto su diversi fronti. Dal suddetto mercato paralizzato, con annessa rinuncia in questo caso del sogno (più che altro di Conte) chiamato Lukaku, alla permanenza in rosa di un elemento scontento e forse arrivato da tempo a fine ciclo e per giunta con in dote uno stipendio monstre (10 milioni netti): la mancata cessione di Osimhen avvierebbe un effetto domino non indifferente, a maggior ragione all'alba di un nuovo progetto, anzi, di un nuovo ciclo. E dire che un anno fa, di questi tempi, a Castel Volturno abbondavano le richieste per Osimhen, uno degli emblemi dello scudetto degli azzurri: curiosamente, all'epoca De Laurentiis rispediva tutte le proposte al mittente, anche quelle che oggi cagionano non pochi rimorsi. Nel giro di un anno è cambiato tutto: per il Napoli, che tra gli esuberi si ritrova uno dei propri assi, ma anche per gli altri club, che hanno assistito a distanza al declino dei campioni in carica e quindi alla conseguente discesa a picco dei prezzi dei giocatori. Qui tornano in ballo De Laurentiis e le sue questioni di principio, quelle che negli ultimi anni sono costate al Napoli diversi addii a parametro zero di giocatori a lungo invischiati in annose trattative per i rispettivi rinnovi. Al di là dei 'danni' oggettivi, con diversi elementi che hanno rinforzato le dirette rivali senza portare soldi nelle casse del club partenopeo, è difficile stabilire come il Napoli ne sia uscito da queste vicende e come ne uscirà da quella che riguarda il futuro di Osimhen, un rebus di difficilissima soluzione da qualsiasi prospettiva lo si guardi.
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