Napoli, via al raduno. Da Osimhen ai volti nuovi, passando per i giovani: i nodi di Conte

Parte ufficialmente la nuova era con l'inizio dei lavori nel centro tecnico di Castel Volturno: riflettori puntati sul nigeriano, intorno al quale ruota il mercato azzurro

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
9 luglio 2024
Victor Osimhen (Ansa)

Victor Osimhen (Ansa)

Napoli, 9 luglio 2024 - Finalmente ci siamo: dopo tanto parlare e fantasticare sulla pronta risalita, il Napoli è pronto a tuffarsi ufficialmente nella stagione 2024-2025, quella che comincerà molto presto, tra poco più di un mese, a causa dei 32esimi di Coppa Italia da disputare. Si tratta di uno dei tanti 'souvenir' lasciati dal recente passato, quello che tornerà a fare capolino anche nell'imminente nuova avventura targata Antonio Conte, che in particolare nella prima parte del raduno, che scatta già oggi, e del ritiro di Dimaro dovrà valutare innanzitutto i profili più in bilico per deciderne il da farsi insieme alla società.  

Dilemma Osimhen

  In questo novero, curiosamente, rientra anche Victor Osimhen, la stella della rosa dal destino incerto innanzitutto per l'ormai famigerata clausola rescissoria e poi per gli stessi voleri dei piani altissimi del quartier generale di Castel Volturno. Fino a un anno fa non ci sarebbero stati dubbi al riguardo, come testimoniato dalla voglia impellente di Aurelio De Laurentiis di blindare uno dei simboli dello scudetto. Poi di colpo tutto è cambiato a ogni livello: di squadra, con il crollo delle prestazioni collettive fino al decimo posto finale in campionato, e personale, tra malumori, infortuni, fratture con la società e gol buoni solo a tamponare la crisi generali dei campioni in carica. Nel mezzo intercorre il rinnovo a cifre monstre atto (sulla carta) a tutelare tutte le parti in causa: il Napoli, prolungando di un anno (dal 2025 al 2026) il contratto del proprio giocatore più rappresentativo, mettendosi al riparo da cessioni fatte in fretta e furia e a prezzi al ribasso l'estate successiva (quella in corso), e lo stesso nigeriano, che in teoria tramite l'inserimento di una clausola rescissoria avrebbe visto premiate le sue mire di sbarcare in altri lidi, magari più ricchi e ambiziosi, bypassando il mai banale ostacolo chiamato De Laurentiis. Questa, appunto, è, anzi, era la teoria: la pratica parla di una situazione di impasse che sta rallentando questa prima parte di mercato, oltre a lasciare troppe perplessità residue come zavorra a un ciclo nuovo, che forse avrebbe meritato di partire libero da qualsiasi turbamento. Chissà che alla fine la schiarita non arrivi proprio dal diretto interessato, quasi profeticamente uno dei primi a presentarsi al raduno odierno di Castel Volturno: piccoli segnali di disgelo dopo le incertezze dei mesi scorsi, quelli nei quali sembrava che diversi top team europei fossero disposti a sborsare la clausola rescissoria dal valore monstre oscillante tra 120 e 130 milioni. In realtà, per ora, tutto tace e gli unici sondaggi sono stati fatti soltanto da club propensi a inserire contropartite tecniche, come il Chelsea, che potrebbe mettere sul piatto il cartellino di Romelu Lukaku: un profilo molto gradito da Conte, forse addirittura ancora più funzionale del nigeriano per il suo 3-4-2-1 in cantiere. Per il momento tutto tace, a parte un piccolo ritorno di fiamma del Paris Saint-Germain, ben più interessato a Khvicha Kvaratskhelia, invece incedibile per il club partenopeo. Qualora le cose dovessero proseguire su questa strada, il Napoli (a sorpresa) ripartirebbe da Osimhen e dai suoi 10 milioni netti di ingaggio che forse spaventano più De Laurentiis, il tutore dei conti della società, che Conte, che potrebbe essere solleticato dall'idea di ritrovarsi tra le mani uno dei migliori interpreti del ruolo della Serie A (e non solo).

I profili da valutare e i volti nuovi

  Non solo le certezze: il nuovo allenatore azzurro a partire dal raduno dovrà valutare anche i tanti elementi in bilico e magari a caccia della permanenza. Sono praticamente già certi della permanenza Elia Caprile e Michael Folorunsho, rispettivamente il nuovo portiere di riserva e un jolly per il centrocampo e forse anche per la trequarti. In un'ipotetica griglia di partenza partono invece da una posizione più arretrata Alessio Zerbin e Gianluca Gaetano, tra coloro che in queste prime battute della stagione si giocheranno la posta in palio più alta insieme a qualche elemento della Primavera che potrebbe ricevere una promozione almeno momentanea, finché non torneranno dalle vacanze tutti i reduci dagli impegni con le rispettive Nazionali. Tra essi a stuzzicare maggiormente l'attenzione è Matija Popovic, una delle operazioni sulla carta minori più suggestive effettuate dal Napoli negli ultimi tempi, quelli in cui lo scouting per i giovani talenti ha lasciato quasi totalmente il posto alla ricerca di giocatori già fatti e finiti o comunque pronti all'uso. Il serbo è un talentuoso trequartista che all'occorrenza può giocare da laterale mancino (a piede invertito) o, grazie a un fisico non banale, anche da punta centrale. Sul classe 2006, reduce dall'esperienza al Monza, dove però non ha mai esordito, nello scorso inverno la concorrenza era fitta e a spuntarla fu proprio il Napoli con il doppio obiettivo di lavorare per il futuro ma forse già anche per il presente. E' decisamente più a breve termine l'ingaggio di Leonardo Spinazzola, tra i volti nuovi visti nel 'primo giorno di scuola' a Castel Volturno insieme a Rafa Marin: le ufficialità del caso ancora non ci sono, ma i primi due rinforzi in pectore del Napoli sì. Il tutto in attesa di Alessandro Buongiorno, per il quale i tempi dovrebbero essere leggermente più lunghi. Con il passare dei giorni si sta invece progressivamente allontanando Mario Hermoso, il parametro zero forse più gettatonato di quest'estate per la qualità, l'affidabilità e soprattutto l'esperienza internazionale più maturata. Sullo spagnolo si è fiondato con forza l'Inter dopo l'azione di disturbo, più o meno forte e convinta, operata proprio su Buongiorno e al momento sembra essere in pole position nella corsa a un giocatore che, dal canto suo, continua a non sciogliere le riserve, tenendo tutte le pretendenti sulla graticola. Per il momento lo stesso Napoli, preso da altre questioni e priorità, non sta affondando il colpo: più che inserire ulteriormente, ora è preferibile lavorare ai primi tagli, che potrebbero riguardare virgulti semisconosciuti prima che la questione Osimhen, il possibile partente di lusso, entri a sua volta nel vivo.

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