Napoli, Conte coccola Kvaratskhelia ma non basta: blitz in Germania di De Laurentiis per rinnovare
In sede di presentazione il nuovo tecnico blinda il georgiano, che però continua a mostrare freddezza: il patron e Manna lo raggiungono e provano a spegnere il caso dell'estate azzurra
Napoli, 27 giugno 2024 – Antonio Conte chiama dalla cornice del Teatro di Corte di Palazzo Reale e Khvicha Kvaratskhelia risponde da Gelsenkirchen, seppur forse non nel modo e nel tenore auspicato da tutto il mondo Napoli. Tra gli argomenti più gettonati della conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico azzurro c'è infatti stato il destino dei pezzi grossi della rosa, curiosamente al momento tutti o quasi alle prese con 'mal di pancia' vari. La risposta di Conte al riguardo è stata categorica: nessuno si muoverà, con il solo asterisco da considerare accanto al nome di Victor Osimhen, che potrebbe svincolarsi dietro pagamento di una clausola rescissoria. La realtà è un po' diversa da quanto probabilmente immaginato nei mesi scorsi nel quartier generale di Castel Volturno: intorno al nigeriano, complice il valore altissimo della suddetta postilla risolutiva, c'è calma quasi piatta, mentre nei pressi del georgiano e di capitan Giovanni Di Lorenzo, l'altro 'scontento' del momento, la fibrillazione è forte e resa ancora più vibrante dall'avventura vissuta a Euro 2024. La vetrina di lusso e la distanza fisica non aiutano a ricucire gli strappi o comunque a spegnere qualche piccolo focolaio che va accendendosi anche 'grazie' al lavoro certosino degli agenti dei giocatori, che in questo periodo dell'anno notoriamente sembrano offrire i propri assistiti a destra e a manca nonostante i legami sanciti dai contratti. Conte ha provato a far leva proprio su questo punto, ribadendo l'incedibiltà di chi oggi ha un vincolo con il Napoli (e senza alcuna clausola rescissoria inserita per poter scombinare i piani): il problema per lui è che intanto dalla Germania dalla bocca di Kvaratskhelia, Mvp della vittoria della sua Georgia sul Portogallo con vista sugli storici ottavi, uscivano parole di tutt'altro avviso.
Il 'mal di pancia' e il blitz per il rinnovo
Insomma, neanche la presentazione in pompa magna del nuovo allenatore, già un idolo della piazza nonostante un passato a forti tinte bianconere sia da giocatore sia da tecnico, ha dissolto i residui dubbi dell'esterno, che almeno a livello comunicativo sembra vivere una fase di profondo gelo con il suo club. Dalla maggiore importanza sul piano affettivo del risultato raccolto dalla sua Nazionale rispetto allo scudetto con il Napoli al continuare a ribadire che il suo futuro, nonostante le sviolinate a distanza di Conte, sarà deciso solo dopo l'Europeo, mettendo in bilico tutta la sua permanenza in azzurro: proprio mentre gran parte dei tifosi partenopei vivono con esaltazione la cavalcata della sua Georgia, Kvaratskhelia alza un muro dialettico che costringe il quartier generale di Castel Volturno a muoversi quanto prima per provare a risolvere lo strappo prima che si dilati ulteriormente. Insomma, assodato che la tanto chiacchierata cura Conte forse non abbia attecchito quanto auspicato sull'asso della propria squadra, il Napoli a questo punto ha una sola carta da giocarsi per blindare il sodalizio. In realtà, l'idea di adeguare il contratto del georgiano era già nei piani di Aurelio De Laurentiis e Giovanni Manna, disposti infatti a mettersi subito in viaggio verso la Germania per chiudere la questione al più presto. Il duo è partito nelle prime ore del mattino in quello che si prefigura un vero e proprio blitz ad alta velocità, proprio come le giocate di Kvaratskhelia, che con la maglia della propria Nazionale si ritrova e rinasce dopo il deludente anno in azzurro. Al di là delle buone intenzioni e dell'incursione rapida quasi a voler accontentare subito Conte, lo sforzo per far felice il georgiano e il suo entourage si preannuncia importante. Ad alzare le aspettative di Kvara è stata la lauta proposta del Paris Saint-Germain, che ha messo sul piatto un ingaggio da 11 milioni a stagione a fronte dei 110 milioni offerti al Napoli per il cartellino. La prima parte del pacchetto è stata accolta con giubilo da Mamuka Jugeli, l'agente del numero 77 azzurro, e da papà Badri: la seconda ha invece incontrato il netto diniego di De Laurentiis, mosso dai desideri di un Conte che per sua espressa dichiarazione nel prossimo triennio avrà un ruolo quasi manageriale. Eppure, il petto in fuori del patron stavolta non basta a risolvere una situazione appesantita dalla mancata qualificazione del Napoli alla prossima Champions League. Proprio la vetrina offerta dagli Europei sta quasi mettendo un dito nella piaga a Kvaratskhelia e al suo entourage, consapevoli che senza i gettoni nelle competizioni più ambite, per Nazionale e per club, un giocatore non potrà mai consacrarsi a livelli altissimi. Lo stesso scudetto del Napoli due stagioni fa è servito a creare un'aura intorno al georgiano, ma forse non quanto auspicato, come si è evinto dai feedback raccolti un anno fa, con qualcuno che già parlava (e parla) di Kvara come di un 'one hit wonder'. La bella prova offerta contro il Portogallo ha in parte smorzato questo trend, ma solo un'altra stagione, la prossima, vissuta ad alto livello con il club può disegnare un'immagine chiara e nitida del reale valore del classe 2001. Il problema per il Napoli è che di tempo per valutare il da farsi non ce n'è: pena i musi lunghi che mal si sposano con l'entusiasmo dell'inizio di un nuovo ciclo. Da qui l'accelerata e il suddetto blitz in Germania, con l'obiettivo di offrire a Kvaratskhelia un prolungamento del contratto fino al 30 giugno 2029 con un ingaggio da 5 milioni più bonus, ma senza clausola rescissoria. L'entourage del georgiano chiede invece uno stipendio più alto, da circa 6-7 milioni più bonus, con tanto di inserimento di clausola rescissoria dal valore medio-basso per sciogliere il legame prima del dovuto e senza passare dalle strette maglie di De Laurentiis. Insomma, la distanza tra le parti è ancora bella ampia ma, per ragionare con il Conte pensiero, di mezzo c'è comunque già un contratto piuttosto lungo (con scadenza il 30 giugno 2027) che quindi, in quanto tale, dovrebbe escludere l'addio in questa sessione di mercato. Mai come in questi casi il condizionale è però d'obbligo.
Leggi anche - Euro 2024, boom di allenatori italiani agli ottavi
Continua a leggere tutte le notizie di sport su