Napoli, 'patto di non belligeranza' con Di Lorenzo. Ma lui sbotta dal ritiro dell'Italia
Il summit a tre tra Conte, Manna e Giuffredi ha partorito una tregua fino a luglio. Ma il terzino da Iserlhon si mostra inquieto: "Su di me si dicono tante sciocchezze. Più in là parlerò della mia situazione"
Napoli, 12 giugno 2024 – Nel calcio giocato si parlerebbe di 1-1 e palla al centro prima della cosiddetta bella: nel calciomercato quanto emesso dal summit avvenuto nella giornata di martedì tra Antonio Conte, Giovanni Manna e Mario Giuffredi per stabilire il futuro di Giovanni Di Lorenzo può essere ascritto alle situazioni in piena evoluzione nelle quali, per definizione, può accadere di tutto e il contrario di tutto. I nuovi vertici del Napoli, tra panchina e scrivania, hanno dovuto subito fare i conti con una patata bollente come il procuratore del capitano, notoriamente un osso duro con cui trattare. Invece, un po' a sorpresa, l'incontro a tre è avvenuto in un clima di totale serenità e armonia che forse era difficile da prevedere a maggior ragione tenendo in considerazione le dichiarazioni al vetriolo espresse nelle scorse settimane da Giuffredi e dalla sua lingua tagliente. Da qui a pensare a un lieto fine ce ne passa. Non a caso, tutte e tre le parti in causa, con la regia occulta di Aurelio De Laurentiis, si sono momentaneamente congedate rimanendo ferme sulle proprie rispettive posizioni: il duo Conte-Manna ha ribadito la centralità di Di Lorenzo nel progetto Napoli, chiedendone con fermezza la permanenza, mentre Giuffredi, a nome del suo assistito, ha tenuto il punto, confermando la voglia di cambiare aria. Insomma, la cordialità e i convenevoli ci sono stati tutti: quello che manca, e non è un dettaglio da poco, è la quadra per venire a capo del primo vero caso rovente dell'estate azzurra.
Il 'patto di non belligeranza'
In realtà, un piccolo passo avanti c'è stato rispetto al clima di guerra fredda dei giorni scorsi, che poi tanto fredda non era visto il reciproco scambio di battute tramite i media: da una parte Giuffredi, via radio, rincarava la dose sottolineando in ogni occasione buona quanto il ciclo in azzurro di Di Lorenzo fosse arrivato alla conclusione a prescindere dal nome del prossimo allenatore, compreso quello altisonante di Conte, poi realmente sbarcato nel capoluogo campano, e dall'altra il club partenopeo replicava, tramite un comunicato stampa, ribadendo l'incedibilità del proprio capitano, legato a doppia mandata fino al 30 giugno 2028. Insomma, un ping pong mediatico e senza esclusione di colpi che non lasciava presagire un lieto fine a stretto giro di posta. In effetti, chi si aspetta una decisione, in un senso o nell'altro, da qui a breve, magari prima della presentazione di Conte, in programma in pompa magna il prossimo 26 giugno probabilmente nella cornice non banale di Palazzo Reale, è destinato a rimanere con un pugno di mosche in mano. Il primo, e forse finora unico, risultato raggiunto dall'incontro a tre di ieri, è una sorta di 'patto di non belligeranza' fino al 30 giugno, data che come di consueto segnerà la fine della stagione tuttora in corso: probabile che in caso di prosieguo dell'avventura dell'Italia a Euro 2024 questa deadline possa scalare ulteriormente per mantenere Di Lorenzo nella bolla dell'unico azzurro che in questo momento vede nella sua vita professionale e anche privata. Si mormora infatti che tra le motivazioni della voglia di addio del terzino ci siano anche alcune di natura non prettamente legata al calcio: fatti successi fuori dal campo e non necesseriamente legati a quest'ultimo che potrebbero richiedere il più classico dei colpi di spugna per essere relegati nel passato, come l'intera parentesi al Napoli. Uno scenario che non piace a Conte, al quale piace ancora meno l'ipotesi di vedere uno dei due principali incedibili indicati alla società nel momento del suo insediamento (l'altro è Khvicha Kvaratskhelia) andare eventualmente a rinforzare una diretta concorrente come la Juventus. Chi l'avrebbe mai detto, fino a poco tempo fa, che un emblema della Vecchia Signora si sarebbe messo di traverso in questo modo.
Le parole di Di Lorenzo
Come si suol dire in questi casi, un po' tutti stanno facendo i conti senza l'oste, perorando le rispettive tesi in assenza dell'attore principale, che a suo modo ha provato a recitare la sua parte. Dal ritiro della Nazionale a Iserlhon per la prima volta Di Lorenzo ha detto la sua sulla questione, senza tuttavia rompere il suddetto 'patto di non belligeranza'. "Io sono serenissimo: sto preparando il mio secondo Europeo ed è qualcosa di molto bello. Adesso può sembrare normale, ma per me questo traguardo vale il doppio perché arrivo dal basso: sono molto orgoglioso e sono concentrato sull'Italia, accantonando la brutta stagione mia e del Napoli per concentrarmi sul torneo all'orizzonte". A domanda diretta sul suo futuro con l'azzurro più chiaro del club partenopeo, i toni del terzino si fanno più duri e polemici, seppur con parole ancora criptiche. "Finora non ho parlato della mia situazione con il Napoli perché sto in Nazionale e non decido io chi può dire la propria in conferenza stampa. Si sta scrivendo tanto e forse avrei potuto anche decidere di non presentarmi oggi qui ma, come detto, io sono sereno. Ho già parlato con la società a fine campionato: ci siamo detti delle cose, ma ribadisco che ora la mia concentrazione massima è per la Nazionale. Quello che posso dire - continua Di Lorenzo - è che non sono triste o pensieroso come ha detto qualcuno: queste sono sciocchezze (usa una parola più scurrile, ndr). Sono cose non vere messe in mezzo da gente che non conosce la verità. Io sto bene e quando sarà il momento dirò la mia sul Napoli: ora testa all'Italia e all'Europeo". Insomma, neanche il terzino scioglie tutti i dubbi sul suo destino, se non palesando a chiare lettere il malcontento per il clamore mediatico creatosi intorno a lui e alla sua situazione. Del resto se ne riparlerà più avanti, magari proprio a partire dai primi di luglio come pattuito nel summit di ieri, anche se tra le righe un piccolo spoiler del Di Lorenzo pensiero, piuttosto lontano dal pianeta Napoli proprio come affermato a più riprese da Giuffredi, lo si può già intuire.
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