Napoli, l'elenco degli intoccabili di Conte

Dopo la firma di ieri, parte ufficialmente l'avventura sulla panchina azzurra del tecnico salentino, che comincia a fissare i suoi paletti: tra gli incedibili c'è Kvaratskhelia, ma non Osimhen

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
6 giugno 2024
Khvicha Kvaratskhelia (Ansa)

Khvicha Kvaratskhelia (Ansa)

Napoli, 6 giugno 2024 - Formalmente l'insediamento avverrà in data 1 luglio, quella che di segna l'inizio della nuova stagione, ma dal 5 giugno alla guida del Napoli c'è già Antonio Conte, che forse i suoi input li sta fornendo addirittura da ben prima. Fatto sta che, come da pronostici, un allenatore di questo calibro non avrà la sola mansione, appunto, di allenare: a maggior ragione dopo aver scelto di sposare una squadra che, almeno per un anno, non offrirà né la vetrina della Champions League né quella di qualsiasi altra competizione continentale. Non solo: lo stesso Conte, in fase di trattativa, ha acconsentito a rinunciare a una bella fetta di ingaggio dalla parte fissa, che da qui al 30 giugno 2027 si attesterà su 6,5 milioni (più i bonus legati alla qualificazione in Champions League e allo scudetto). A questo 'sacrificio' fa da contraltare quello dei vertici del club partenopeo, da intendersi da qualche settimana a questa parte nelle figure del presidente Aurelio De Laurentiis e del direttore sportivo Giovanni Manna: la gestione del mercato, in entrata e in uscita, avverrà in concerto più o meno totale con il nuovo allenatore. Prima ancora degli acquisti, da valutare nel quartier generale di Castel Volturno ci saranno due questioni preliminari: il destino dei giocatori già presenti nella rosa e quello degli elementi al rientro dai rispettivi prestiti.  

Gli intoccabili di Conte

  Quest'ultimo ambito, al di là dei feedback e dei dati raccolti per i vari giocatori nell'anno di apprendistato trascorso altrove, necessiterà dei riscontri dal vivo che soltanto i ritiri estivi potranno fornire, oltre a doversi incastonare con le caselle eventualmente rimaste vuote nella bozza di squadra titolare. Insomma, per l'esercito guidato da Michael Folorunsho le chance di permanenza esistono e sono sicuramente superiori a quelle della scorsa estate, quando forse il Napoli si è sbarazzato con troppa superficialità di giocatori che hanno dimostrato di poterci stare, eccome, in Serie A, ma la strada per brindare è ancora lunga. Il discorso si fa invece già più dettagliato per coloro che la maglia azzurra l'hanno indossata fino a poche settimane fa, sui quali Conte, nel bene e nel male, ha già le idee piuttosto chiare. A quanto pare, le prime 'benedizioni' del tecnico salentino, emesse evidentemente già nelle cene preliminari alla firma avvenuta ieri mattina, hanno toccato Alex Meret, Amir Rrahmani, Giovanni Di Lorenzo (nonostante i venti di guerra minacciati a più riprese dal suo agente Mario Giuffredi), Mathias Olivera, Stanislav Lobotka, André-Frank Zambo Anguissa, Matteo Politano, Giacomo Raspadori e Khvicha Kvaratskhelia. Insomma, ottime notizie per il duo De Laurentiis-Manna, consapevole che l'ossatura della squadra voluta dal nuovo allenatore è già bella e fatta. In effetti, non poteva essere altrimenti: se forse il Napoli dello scudetto, con il senno di poi, è stato a tratti troppo bello per essere vero nel contesto di un'annata magica in cui tutti i pezzi si erano incastrati alla perfezione, tra i quali la pausa per fare spazio al Mondiale 2022, per una spaccatura a metà stagione che Luciano Spalletti aveva già sperimentato nei suoi anni in Russia, è probabilmente altrettanto vero che il Napoli della stagione alle spalle è stato troppo brutto per essere vero. Dunque, facendo tutte le tare del caso, il vero volto degli azzurri potrebbe stazionare a metà strada tra l'eccellenza vista nell'anno dello scudetto e la mediocrità del campionato alle spalle, con Conte chiamato dunque a emettere i verdetti forse definitivi sul reale valore della rosa.  

Bivio Osimhen-Lukaku

  Nell'elenco, oltre a quelle di veterani arrivati a fine ciclo, eterne promesse mai sbocciate e comprimari che cercano spazio altrove, oltre ai giocatori in prestito che non saranno riscattati, spicca l'assenza di Victor Osimhen, da spiegare con i due motivi ormai ben noti a tutti. Il primo attiene alla sfera contrattuale del nigeriano, che può svincolarsi dietro pagamento di una clausola rescissoria da 120-130 milioni che di fatto toglie al Napoli (e a Conte) il pieno arbitrio della situazione. Il secondo affonda le sue radici proprio nei desideri del quartier generale di Castel Volturno, consapevole che senza la pioggia di milioni offerta da una Champions League dal prossimo anno ancora più ricca soltanto il sacrificio di un big del roster può fornire nuova linfa per il mercato. Insomma, la cessione di Osimhen, un attaccante che garantisce un bel fatturato offensivo anche nelle annate non esattamente più floride, spaventa e tenta al tempo stesso il Napoli e lo stesso Conte, che però per l'eventuale successione ha le idee chiare. Tutte le strade portano ormai inesorabilmente al suo pupillo Romelu Lukaku, pronto a rientrare alla base del Chelsea dopo l'ennesimo giro di ballo in prestito (stavolta alla Roma). Lo stesso belga, a distanza, ha avviato il flirt con l'allenatore che forse più di tutti lo ha valorizzato nel corso della sua carriera. In seconda battuta si staglia il profilo di Artem Dovbyk, anagraficamente forse più vicino alle idee di mercato del Napoli che, come già ribadito, stavolta non potrà prescindere dal gradimento del proprio allenatore: è questa l'altra faccia della medaglia di aver strappato alla concorrenza un tecnico dalla personalità e dal curriculum così importanti. Entrambi gli elementi non mancano allo stesso De Laurentiis, al punto che qualcuno già giura che un matrimonio sportivo di tale portata sia destinato a fare scintille molto presto. Per il momento, la luna di miele sta procedendo a gonfie vele e, in effetti, non potrebbe essere altrimenti. Le stesse linee guida gettate da Conte sulla rosa attuale hanno incontrato la piena aderenza del patron, che quasi profeticamente aveva incluso lo stesso Di Lorenzo nell'elenco degli incedibili nonostante la rottura avvenuta tra il terzino e il fronte della società e della piazza. Naturalmente, tra il dire e il fare ci sarà di mezzo un oceano fatto di colloqui con i vari agenti per spegnere sul nascere qualsiasi focolaio di 'mal di pancia'. E stavolta il riferimento va anche a Kvaratskhelia.

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