Napoli, i casi Kvaratskhelia e Di Lorenzo agitano l'ambiente. Fatta per Conte in panchina

All'entusiasmo per l'imminente firma del tecnico salentino fanno da contraltare i malumori di due colonne dello scudetto

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
1 giugno 2024
Khvicha Kvaratskhelia (Ansa)

Khvicha Kvaratskhelia (Ansa)

Napoli, 1 giugno 2024 - Dopo un'annata così negativa da cadere quasi nell'anonimato, il Napoli si sta riprendendo i riflettori diventando la squadra più attiva in questa fase che, tecnicamente, attiene ancora alla stagione in corso. Insomma, nel capoluogo campano c'è voglia di girare immediatamente pagina al contrario di un anno fa, quando la festa scudetto è stata goduta davvero fino in fondo. Stavolta da festeggiare c'è ben poco, con l'eccezione che sembra rappresentata dall'imminente sbarco in panchina di Antonio Conte, l'unico nome di quelli liberi su piazza capace di riaccendere l'entusiasmo di un'intera piazza, ovviamente in attesa dei riscontri del campo. Per il tecnico salentino pare ormai tutto fatto sulla base di un contratto fino al 30 giugno 2027 da 6,5 milioni di parte fissa più bonus legati sia alla qualificazione alla Champions League sia allo scudetto. Insomma, un bell'investimento da parte di Aurelio De Laurentiis e una mossa importante sul piano mediatico per ridare lustro al suo Napoli, scivolato su una buccia di banana proprio sul più bello nonostante i proclami di un anno fa che parlavano di inizio di una nuova era e di voglia di rimanere in pianta stabile nelle primissime posizioni della classifica. Il campionato ormai alle spalle, al netto di Atalanta-Fiorentina ancora da disputare ma ormai ininfluente a parte i giochi per il terzo posto che coinvolgono anche la Juventus, ha invece emesso altre sentenze: la stessa rosa capace di dominare il torneo precedente, con la sola eccezione di Kim Min-Jae, che a sua volta non si sarebbe riconfermato al Bayern Monaco, avrebbe chiuso al decimo posto, interrompendo la striscia di presenze in Europa dopo 14 anni. Insomma, un fallimento bello e buono che ha prestato il fianco a una miriade di dubbi. Anzi: si fa prima a dire che oggi di certezze in casa Napoli ce ne sono ben poche. Si allude al mercato e ai tanti nomi, più o meno di spicco, che vi saranno coinvolti nell'estate alle porte, ma si allude anche al reale valore tecnico degli eroi dello scudetto, che però continuano a incontrare il gradimento dei principali top team europei.  

Le ultime su Kvaratskhelia e il Paris Saint-Germain

E' il caso di Khvicha Kvaratskhelia, sempre più nel mirino del Paris Saint-Germain proprio come, nei giorni scorsi, aveva preannunciato il suo agente Mamuka Jugeli parlando di un'offerta da 100 milioni in arrivo dalla capitale francese. Le cifre variano, ma la medesima indiscrezione rimbalza anche tramite L'Équipe, che si spinge oltre e parla addirittura della volontà del georgiano di accettare la proposta dei parigini, che al Napoli offrirebbero 'soltanto' 60 milioni e dunque non i 100 ventilati da Jugeli. Per queste cifre, ça va sans dire (per restare nel mood transalpino), mai De Laurentiis si priverebbe di uno dei due uomini simbolo dello scudetto, tra l'altro alla vigilia dell'inizio di un nuovo ciclo altrettanto ambizioso nonostante le diverse basi di partenza. Anzi, lo stesso patron sembra voler insistere sul tasto rinnovo, adeguando il contratto che vede Kvaratskhelia legato alla maglia azzurra fino al 30 giugno 2027 per uno stipendio da 1,5 milioni. Si parla di un ingaggio praticamente raddoppiato e anche della possibilità di scegliere finalmente la maglia numero 7, tornata libera dopo la partenza invernale di Eljif Elmas. Difficile al momento sapere se questi sforzi basteranno per evitare un muro contro muro che vedrebbe il Napoli partire in svantaggio su vari tasti: da quello economico alle ambizioni offerte dal Psg in ambito nazionale e continentale, con la garanzia di un altro passaggio, e neanche da comparse, in Champions League.

Il caso Di Lorenzo

Se quella legata al georgiano è (per ora) una tempesta in un bicchiere d'acqua, intorno a capitan Giovanni Di Lorenzo, ironicamente uno dei profili più pacati della rosa, si sta consumando un'autentica bufera. Da una parte ci sono il terzino e il suo agente, Mario Giuffredi, che manifestano ormai da settimane, e in ogni modo possibile, la voglia di cambiare aria, e dall'altra c'è il Napoli, che in ognuna di queste occasioni, anche tramite comunicati stampa non usuali in questi casi, risponde picche facendosi forte del contratto in vigore fino al 30 giugno 2028. Insomma, la saga delle storie tese tra Giuffredi, i suoi assistiti e il club partenopeo si arricchisce di un altro capitolo rovente che neanche l'imminente arrivo di Conte sembra poter raffreddare: a maggior qualora fossero fondate le voci che, alle spalle del capitano azzurro, vedono il pressing della Juventus. In questi casi il modus operandi di De Laurentiis è noto: almeno in uscita. In entrata le ultime vicende, aperte dalla firma di Giovanni Manna per il ruolo di nuovo direttore sportivo, registrano il copione opposto: l'acme di un trend che sta facendo un po' storcere il naso ai tifosi più integralisti e a loro modo coerenti, manco a dirlo, arriverà con l'ufficialità di Conte come allenatore, attesa nel giro di pochi giorni. Insomma, dalla Juventus si può arrivare ma alla Juventus non si può andare se non con una situazione contrattuale già avviata alla fisiologica chiusura dalle parti di Castel Volturno. Il caso Di Lorenzo va però oltre i colori bianconeri e sembra riguardare qualsiasi squadra eventualmente interessata a uno dei tanti azzurri usciti con le ossa rotte dal campionato appena chiuso, per una flessione che però sembra non aver scoraggiato le formazioni interessate sul mercato. In realtà, a proposito di scoraggiarsi, nessuno tra Giuffredi e De Laurentiis sembra disposto a fare un passo per venirsi incontro e trovare una soluzione per quello che potrebbe essere uno dei primi veri casi dell'estate che neanche l'imminente arrivo di Conte pare poter smorzare, con lo stesso discorso che potrebbe estendersi a Kvaratskhelia. Insomma, per il momento la prossima firma del tecnico salentino, a dispetto delle forti radici juventine, sembra far felice più la piazza che gli addetti ai lavori: a maggior ragione coloro che aspettano da mesi di batter cassa sul fronte rinnovo, come il georgiano.

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