Napoli, nuovo infortunio per Osimhen: a rischio la cessione? E su Kvara piomba il Psg

Il nigeriano si ferma per 4 settimane dopo una stagione già travagliata sul fronte fisico. Il georgiano al bivio: senza adeguamento dell'ingaggio si rischia il braccio di ferro

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
29 maggio 2024
Osimhen e Kvaratskhelia

Osimhen e Kvaratskhelia

Napoli, 29 maggio 2024 – Per una volta probabilmente dietro le parole pronunciate da Aurelio De Laurentiis nei giorni scorsi non si nasconde né un bluff né un imminente colpo di teatro da sancire magari con un post sui social: per l'annuncio del nuovo allenatore del Napoli, con l'identikit che risponde sempre di più ad Antonio Conte, ci sarà da aspettare ancora un po' di tempo, con il lasso buono che può essere individuato nei primi giorni di giugno. Per il momento, come da consuetudine del periodo, si resta nel campo delle indiscrezioni e delle speculazioni, proprio per come succede per il mercato dei calciatori, che tra le fila azzurre vede attenzionati i due gioielli principali: nessuno tra Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia al momento può conoscere con certezza il suo futuro, in un senso o nell'altro, con la situazione che potrebbe capovolgersi rispetto a quanto ventilato nei mesi scorsi.

Allarme nuovo infortunio per Osimhen

Tutto infatti lasciava presagire la cessione alle porte del nigeriano, nel cui contratto, dopo il rinnovo invernale ottenuto a cifre monstre, figura una clausola rescissoria da 120-130 milioni: cifre importantissime, ma (abbastanza) alla portata per diversi squadroni europei. Tutto è ancora possibile, ma l'impressione è che l'ennesimo infortunio possa far desistere qualche club potenzialmente interessato al bomber della Nigeria, che stavolta si è fermato proprio con la sua Nazionale: la prognosi parla di 4 settimane, chiudendo di fatto qui la sua stagione a tinte miste. Se la cattiva notizia è questa, comunicata soltanto dalla Nigeria e non dal Napoli, prestando così il fianco ad altre chiavi di interpretazioni, la buona è che, tolti gli impegni delle Nazionali, la stagione è finita e per Osimhen il pieno recupero dovrebbe coincidere, oppure addirittura precedere, con l'inizio di quella nuova, che si aprirà con i consueti ritiri. Già, ma con chi e dove? Fino a prova contrario con un Napoli che quest'estate dovrà fare subito sul serio, dovendo giocare già a metà agosto la Coppa Italia. Per quel periodo la squadra dovrà essere quindi fatta almeno nelle sue componenti essenziali, quelle sulle quali curiosamente oggi pendono i punti interrogativi più grossi. Uno, quello che riguarda l'allenatore, dovrebbe diventare a breve esclamativo e al momento, nonostante la perdurante incertezza attuale e quella successiva legata ai verdetti che come sempre solo il campo emetterà, è l'unico bagliore di entusiasmo che arriva a un'intera piazza. Discorso diverso, in ogni senso, per i giocatori: dopo un'annata del genere beniamini coccolati e difesi a ogni costo dalla tifoseria non ne esistono più, come lo stesso Osimhen sta sperimentando, con una netta spaccatura tra coloro che sperano nella cessione della punta per dare linfa al mercato in entrata e gli altri, forse ad oggi addirittura la minoranza, che auspica la permanenza del protagonista indiscusso dello scudetto. Quel che sembra certo è che neanche una stagione da 15 gol in campionato, 17 contando anche la Champions League, può impedire ai potenziali acquirenti delle riflessioni su una tenuta fisica forse troppo fragile per giustificare un investimento del genere. Lo stesso ADL potrebbe, per una volta, accettare una soluzione diversa dal solo cash garantito dalla clausola rescissoria: per esempio, l'inserimento di una contropartita tecnica gradita all'allenatore del futuro, come Romelu Lukaku.

Bivio Kvara: rinnovo o cessione

 Ancora l'allenatore del futuro, da intendersi sempre come Conte, potrebbe voler dire la sua sulla questione Kvaratskhelia, che nonostante una stagione anche più grigia di quella del nigeriano, costellata a sua volta di diversi infortuni e stop vari e con 'appena' 11 reti e 9 assist a referto, sta vivendo un po' la parabola opposta sul mercato. Le ultime notizie le ha portate, fresche fresche e ovviamente tutte da verificare, Mamuka Jugeli, l'agente del georgiano, che ha parlato a chiare lettere di un'offerta concreta (di circa 100 milioni) arrivata dal Paris Saint-Germain per il suo assistito prima di rispedire la palla al Napoli che, dal canto suo, ha ben altre idee per il prezzo. In questi casi però la partita si gioca sulle reali intenzioni delle parti in causa. Qualora il club partenopeo volesse davvero cedere Kvaratskhelia, il costo dell'operazione, nonostante tutti i paletti del caso, lo farebbe comunque il mercato, con i top club europei che potrebbero mettere sul piatto milioni, ambizioni forti e Champions League. Se invece la scintilla dell'amore tra il Napoli e Kvara fosse ancora accesa, l'avventura insieme potrebbe continuare ma solo a patto di ritoccare un contratto che, nonostante di mezzo ci sia stato uno scudetto vissuto da grande protagonista, è rimasto al livello base: scadenza il 30 giugno 2027 dietro pagamento di 1,5 milioni a stagione. Proprio la deadline non proprio dietro l'angolo finora aveva consentito a De Laurentiis di rimandare il momento della discussione dell'adeguamento del contratto e dell'eventuale ritocco verso l'alto, ma le notizie portate da Jugeli, unite al nervosismo espresso in campo dallo stesso Kvaratskhelia nel corso della stagione, fanno in modo che sia scoccata l'ora di decidere il da farsi. Il bivio è un po' quello che riguarda anche Osimhen: fare del georgiano il centro del nuovo progetto alle porte, assumendosi il rischio di rinunciare a cifre folli per un giocatore che potrebbe non tornare mai quello dell'anno magico dello scudetto, oppure cederlo e, con il ricavato, rifondare il Napoli magari seguendo le linee guida dettate proprio da Conte. Nonostante la ghiotta offerta del PSG, tutto spinge verso la prima ipotesi. Ma proprio tutto: compresa l'idea di cambiare il numero di maglia da quel 77 a suo tempo scelto per ripiego al 7 tanto amato. Eppure, neanche questa svolta romantica che, come ogni novità, quasi sfida la scaramanzia, basterebbe per scacciare le sirene parigine (e non solo): l'unica soluzione sarà adeguare lo stipendio, probabilmente facendolo quasi raddoppiare partendo dalla cifra attuale, e magari inserendo per il futuro una clausola rescissoria dal valore di minimo 100 milioni, praticamente proprio il valore attualmente indicato dal mercato per Kvara.

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