Napoli, patto tra Lukaku e il Belgio: rientro anticipato a Castel Volturno
L'attaccante aveva concordato con il ct Tedesco di disputare solo la sfida contro l'Italia: ora il ritorno alla corte di Conte per mettere nel mirino la Roma
Napoli, 16 novembre 2024 - Il Belgio e Romelu Lukaku, un rapporto negli ultimi tempi molto tormentato. A ben vedere, neanche a livello di club va molto meglio per il classe '93, che dovunque vada riesce nell'impresa quasi più unica che rara di segnare sempre abbastanza senza però mai entrare pienamente nel cuore dei tifosi, che a loro volta sembrano non perdonargli i continui trasferimenti (apparentemente) a cuor leggero da una rivale all'altra: trasferimenti aggravati, naturalmente dal punto di vista dei sostenitori, da precedenti dichiarazioni d'amore destinate poi a diventare carta straccia. Forse memore della 'lezione', prima del passaggio al Napoli il belga non si è lasciato andare ad affermazioni troppo perentorie, preferendo far parlare il campo. E così è stato: finora il bottino raccolto in azzurro da Lukaku parla di 4 gol e 5 assist in 11 presenze. Numeri importanti, che però non sono bastati, alla vigilia della terza sosta del campionato, alla quale tra l'altro il Napoli si è presentato ancora da primo della classe, a scacciare qualche malumore, esploso in particolare nei fischi del Maradona al momento del cambio nella sconfitta con l'Atalanta. Qual è stavolta il 'peccato originale' di Lukaku? Probabilmente il prezzo d'acquisto e lo stipendio elevati che non lo mettono al riparo dalle critiche, anzi, quando magari capita la prestazione infelice, oltre al paragone con i precedenti attaccanti visti dalle parti di Fuorigrotta negli ultimi anni. A differenza di molti di essi, capitanati nell'elenco da Victor Osimhen, il bomber dello scudetto (e non solo), al belga manca il cosiddetto 'killer instinct', capace di rendere meno amare anche le giornate più negative. Lo stesso strapotere fisico di Lukaku passa rapidamente da grande pregio, in particolare quando c'è da lavorare in sfondamento o da pivot, a pesante difetto allorché le difese riescono a trovare l'antidoto: se poi a disinnescarti è anche il compagno di club Alessandro Buongiorno, allora il malcontento del tuo Belgio non può che crescere, oltre a preoccupare a distanza lo stesso Napoli (almeno sul fronte offensivo e al netto degli ottimi feedback ricevuti invece dal proprio stopper). Da qui l'idea, probabilmente già concordata con Domenico Tedesco, di salutarsi prima della fine degli impegni in Nazionale.
L'annuncio del Belgio
In effetti, così è, come da comunicato ufficiale del Belgio: Lukaku, insieme ad altri giocatori, lascerà il ritiro prima di disputare il match contro Israele, l'ultimo in programma nel Gruppo 2 della Lega A di Nations League. Arrivano quindi conferme del presunto patto stilato con Tedesco al momento della convocazione, secondo il quale il classe '93 avrebbe disputato il primo match, quello contro l'Italia, il primo praticamente dopo l'avventura a Euro 2024, per poi saltare il secondo e tornare quindi in anticipo nel capoluogo campano. A quanto pare, la decisione sarebbe stata la medesima anche in caso di altro esito della sfida contro gli azzurri e quindi di ipotetica riapertura (insieme ad altri risultati alleati) dei giochi qualificazione per la fase successiva del torneo dedicato alle Nazionali. Lukaku, quindi, alla ripresa delle attività nel quartier generale di Castel Volturno sarà subito a disposizione per mettere nel mirino la Roma, il suo passato più recente, tanto per restare in tema di vecchie squadre e di nuovi attriti con le rispettive tifoserie. Le ultime due prestazioni deludenti, contro Atalanta e Inter, hanno acceso la spia rossa, alimentata a sua volta dagli ottimi spezzoni in campo di Giovanni Simeone. Naturalmente, aspettarsi un ribaltone proprio ora che dal belga arriva un'altra riprova della sua estrema generosità per questa prima parte di avventura in azzurro, anche a costo di scontentare invece la sua Nazionale, sarebbe errato e suonerebbe anche come una pesante bocciatura da parte di Conte, il suo mentore che l'ha voluto a ogni costo in questa sua esperienza. Allo stesso tempo, il credito non può essere infinito e così lo stesso Lukaku deve lanciare qualche segnale per smentire questa teoria, più o meno fondata, che lo vede partire a razzo nelle nuove avventure prima di rallentare progressivamente la marcia. Per un giocatore dal fisico così imponente è difficile anche stabilire se giocare tanto sia un male oppure se, al contrario, il motore necessita di lavorare di più per ritrovare la condizione. Quanto emerso dalla scelta di saltare le convocazioni nelle precedenti soste spinge verso il secondo partito: Lukaku, forse, più gioca e meglio sta. In questa pausa è arrivata la soluzione ibrida, il compromesso con Tedesco che riconsegna al Napoli un Lukaku spremuto ma non troppo e, anzi, magari addirittura ancora più tirato a lucido: forse non la mossa migliore per ricucire lo strappo con il proprio ct e con il resto dei connazionali, ma di certo quella che accontenta maggiormente Conte e compagnia. Certo, la partita disputata contro l'Italia, per intero, non si può dire che sia servita ad alzare l'autostima di Lukaku, mai pericoloso e sempre imbrigliato nella retroguardia azzurra. Ma in effetti questo scenario si era visto anche nelle recenti sfide del Napoli, quelle in cui l'attacco in generale ha brillato poco. Lo stesso Conte, al netto delle gerarchie prestabilite, sta pensando a qualche mossa nuova contro una Roma che, a sua volta, si presenterà a Fuorigrotta con una veste tattica inedita e difficile da decifrare. Non solo Simeone: a scalpitare è anche il jolly Cyril Ngonge, di professione esterno ma capace di all'occorrenza anche di accentrarsi. Qualora Lukaku continuasse a risultare come una sorta di faro isolato e accerchiato dalle difese avversarie, non è da escludere una mossa a sorpresa da parte di Conte che potrebbe partire anche dal modulo. Di certo, la settimana intera di lavoro a disposizione del tecnico salentino aiuterà tutti a preparare al meglio l'insidioso match contro una Roma che vorrà dare subito risposte a Claudio Ranieri. Le stesse risposte che chiedono pure Conte e il Napoli a Lukaku e che finora quest'ultimo ha fornito a giorni alterni.
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