Napoli, stelle al bivio: Osimhen verso il Paris Saint-Germain, Kvaratskhelia rinnova

Il nigeriano individuato come l'erede designato di Mbappé, mentre il georgiano sarà blindato da De Laurentiis per farne il fulcro del progetto futuro

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
11 aprile 2024
Victor Osimhen (Ansa)

Victor Osimhen (Ansa)

Napoli, 11 aprile 2024 - Dalla Ligue 1 alla Ligue 1, con nel mezzo una lunga e fortunata epopea in Serie A con la maglia del Napoli: per Victor Osimhen a fine stagione si staglia all'orizzonte un ritorno alle origini, ma stavolta dalla porta principale, quella del Paris Saint-Germain, chiamato a rimpiazzare un certo Kylian Mbappé. L'indiziato numero uno è sempre stato il nigeriano, che però per espressa ammissione puntava ancora più in grande, mirando alla Premier League, la meta ambita di ogni calciatore. Invece, per il momento, il sogno è destinato a rimanere nel cassetto per far spazio a una realtà che ha comunque le sembianze della favola, con il giocatore a molti ancora sconosciuto all'epoca del Lille destinato a diventare la punta di diamante di uno dei club più ricchi e ambiziosi del continente. E, come ogni favola che si rispetti, il castello dorato non manca: per Osimhen è infatti pronto un quadriennale da 13 milioni a stagione, con un bell'aumento rispetto ai 10 milioni attualmente percepiti in azzurro. Al Napoli invece andranno 120 milioni: praticamente la somma indicata dalla clausola rescissoria, verosimilmente attivata dal PSG per evitare qualsiasi trattativa notoriamente mai semplice e banale con Aurelio De Laurentiis.  

I numeri stagionali di Osimhen

  Per una volta la cessione di un pezzo da novanta della rosa non dovrebbe essere accompagnata dal malcontento di una piazza per antonomasia molto severa. Tutte le parti in causa hanno probabilmente capito che questo sodalizio vincente pare arrivato al capolinea, con il ciclo che sotto certi aspetti si era già chiuso l'anno scorso, con la stagione da 31 reti culminata nella conquista dello scudetto. All'epoca nel quartier generale di Castel Volturno, proprio per evitare di rompere il 'giocattolino' e di inimicarsi subito la fetta più calda della tifoseria faticosamente conquistata con i successi sul campo, fu varata la linea della continuità, con il solo sacrificio sul mercato, tra l'altro attivato da una clausola rescissoria, di Kim Min-Jae. Paradossalmente, con il senno di poi, proprio questa strategia si sarebbe rivelata deleteria per il Napoli, imploso su se stesso nel segno dell'appagamento, il nemico numero uno dopo una stagione trionfale, e della confusione tattica dovuta ai tanti, troppi, ribaltoni tattici e tecnici. Lo stesso Osimhen è affondato in queste sabbie mobili e nelle altre, ancora più conosciute a quelle latitudini, degli infortuni: basti pensare alle 14 partite saltate per guai fisici e alle appena 26 presenze collezionate finora. Eppure, nonostante queste continue battute d'arresto, Osimhen ha comunque messo a referto 14 reti (12 in campionato), mantenendo un'ottima media da 1 gol ogni 143'. Numeri importanti specialmente nel contesto di un Napoli con ben poche certezze e che senza il bottino realizzativo del suo giocatore simbolo sarebbe in una posizione di classifica ancora meno lusinghiera. Dunque, meglio lasciarsi proprio ora che sembra arrivato il momento giusto: un ciclo all'ombra del Vesuvio è chiaramente finito e non da ora, bensì dalla scorsa estate, e qualsiasi addio sarebbe accettato da buon grado dalla piazza proprio alla luce del rendimento stagionale. Ancora una volta dunque i fatti danno ragione a De Laurentiis, che quando si tratta di cessioni ha ben pochi eguali in giro in quanto a timing e introiti. L'altra faccia della medaglia riguarda questi ultimi e le aspettative in entrata dei tifosi, che a quel punto, a maggior ragione quando c'è da sostituire un pezzo grosso, si aspettano un botto degno di tale nome. E qui come sempre si passa dal campo delle certezze a quello dell'aleatorietà: neanche a fronte del miglior investimento c'è la certezza che il rimpiazzo possa avere la stessa fortuna del partente, dovendosi ricreare determinati automatismi che vanno ben oltre il 'semplice' acquisto. Lo stesso Osimhen, arrivato nel 2020 a fronte di un investimento monstre da 81 milioni tuttora nel mirino della giustizia per alcune operazioni correlate non troppo nitide, ha sperimentato gli oneri ancora prima degli onori: da un giocatore pagato (o magari strapagato) ci si aspetta sempre il massimo e senza alcun margine di errore.

Kvara ancora più centrale

  Poi c'è chi come Khvicha Kvaratskhelia ha avuto la fortuna di vestirsi d'azzurro praticamente da carneade e dietro pagamento di una somma irrisoria per i numeri del calcio attuale e per il valore che avrebbe assunto dopo appena pochi mesi. Il caso del georgiano è diametralmente opposto a quello di Osimhen: grazie a una partenza boom che ha spazzato subito via la titubanza delle 'vedove' di Lorenzo Insigne, il numero 77 si è imposto con forza, diventando immediatamente l'idolo di una piazza complicata che invece, contro ogni pronostico, ha presto scomodato paragoni illustri, coniando il mito di 'Kvaradona'. Anche un amore nato nel segno del più classico colpo di fulmine ha vissuto i suoi momenti di crisi, con Kvaratskhelia a sua volta sprofondato nella crisi post scudetto del Napoli. Il classe 2001 si è in parte risollevato a maggior ragione dopo l'avvento di Francesco Calzona, che ha restaurato il dogma del 4-3-3, ma il prossimo futuro si preannuncia ben più complicato. L'addio di Osimhen infatti sposterà su Kvaratskhelia tutto il peso di un progetto che De Laurentiis vuole subito rilanciare dopo un'annata anonima, per non dire negativa. Prima ancora ci sarà da blindare il sodalizio per scacciare subito eventuali 'mal di pancia': sul piatto c'è il prolungamento di un anno del contratto, portando la scadenza dal 2027 al 2028, con annesso aumento di un ingaggio da 1,5 milioni attualmente non all'altezza del ruolo ricoperto dal diretto interessato nella squadra. Per proseguire nel solco di una strada spesso battuta a Castel Volturno, nel nuovo contratto di Kvara dovrebbe spuntare una clausola rescissoria dal valore ancora più elevato di quella di Osimhen: si parla di 150 milioni per strappare nel prossimo futuro il georgiano al Napoli. Prima però ci sarà tempo e modo per provare a rinascere insieme: a maggior ragione con Osimhen ormai al passo d'addio.

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