Napoli, torna Kvaratskhelia: nel mirino un finale in crescendo e il rinnovo

Il georgiano, al rientro dall'infortunio, si candida per un posto da titolare a Monza anche per guadagnarsi l'adeguamento di contratto

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
5 aprile 2024
Khvicha Kvaratskhelia (Ansa)

Khvicha Kvaratskhelia (Ansa)

Napoli, 5 aprile 2024 - Il giocatore a tratti ipnotico che aveva incantato tutti nella scorsa stagione, quella culminata con la vittoria dello scudetto, non si è mai riproposto a Fuorigrotta, ma il Napoli, a maggior ragione questo Napoli ferito anche nell'animo e nell'orgoglio, ha ancora bisogno di aggrapparsi all'estro e alla fantasia di Khvicha Kvaratskhelia, che a sua volta deve ancora confermare a tutti di essere davvero un top player e non soltanto una meteora. Mai come in questo caso, gli obiettivi personali e di squadra si fondono in vista del tratto finale di un campionato che molto probabilmente non condurrà alla prossima Champions League ma che potrebbe comunque prolungare la permanenza ormai da record degli azzurri nelle competizioni europee: non esattamente ciò che auspicava in estate Aurelio De Laurentiis, costretto però come tutti a prendere atto della stagione sottotono della sua creatura e a ripiegare su ciò che resta di un buffet che quest'anno si spartiranno le altre. Guai però a pensare soltanto a un puntiglio del patron, un personaggio che notoriamente prova a cavare il meglio anche dalle situazioni peggiori: la (ri)costruzione del Napoli del futuro affonderà le sue fondamenta in ciò che farà il Napoli attuale, con un occhio al campo e un altro forse ancora più importante al mercato. Senza alcuna Coppa l'appeal del club partenopeo scenderà di pari passo con il valore della rosa, già in netta picchiata rispetto al boom di un anno fa. L'emblema di questa flessione che va ben oltre quella fisiologica ipotizzata da tutti già all'alba della stagione è proprio Kvaratskhelia, forse più di chiunque altro rimasto intrappolato nel personaggio da copertina dell'anno scorso: un'impasse da rompere anche per blindare il sodalizio in vista dell'estate e fare del georgiano il giocatore da cui ripartire in grande.  

Problema stipendio

  Il fresco arrivo a Castel Volturno con le credenziali da carneade o poco più non ha aiutato il classe 2001 dal punto di vista contrattuale: il vincolo è ancora lungo (con la scadenza il 30 giugno 2027), ma lo stipendio (1,5 milioni a stagione) non si è mai adeguato a quanto mostrato in campo nella stagione dello scudetto. Finora De Laurentiis si è sempre negato sul tasto rinnovo facendo leva proprio sulla durata del legame, che in effetti mette al riparo da brutte sorprese, ma la questione salariale è più complessa. E lo è diventata ancora di più dopo il maxi rinnovo da 10 milioni lordi di Victor Osimhen, che ha scavato un fosso tra sé e gli altri e forse ha involontariamente contribuito a frazionare ancora di più una squadra già implosa su se stessa dopo l'addio di Luciano Spalletti. Non solo il nigeriano: via via diversi altri eroi della stagione 2022-2023 hanno battuto cassa, vedendo i propri meriti sportivi trovare riconoscimento nella contemporanea crescita dello stipendio. L'ultimo in ordine cronologico, tra l'altro a sua volta dopo un lungo tira e molla, è stato Matteo Politano, che oggi guadagna 3,2 milioni. Poi c'è Kvaratskhelia, l'emblema del tricolore rimasto un po' nella terra di mezzo. Al momento il georgiano percepisce lo stesso emolumento di Mathias Olivera e addirittura meno di comprimari e riserve come Giovanni Simeone, Giacomo Raspadori e Jesper Lindstrom. Per non parlare di coloro che sono diventati il simbolo degli errori di mercato e gestionali di quest'anno del Napoli. Si comincia da Diego Demme, fuori da ogni lista da qui a fine giugno insieme ai 2,5 milioni che intanto continua a guadagnare e si arriva ai 2,3 milioni di Leander Dendoncker, uno che nelle liste c'è ma che finora il campo lo ha visto giusto per una manciata di minuti. Insomma, dice bene De Laurentiis quando elogia le finanze della sua società, ma forse lo fa più cullandosi sul recente passato che su un presento ricco di cortocircuiti: uno riguarda proprio Kvaratskhelia, che senza adeguamento dell'ingaggio può essere attaccato in particolare dalla ricca Premier League nonostante i 3 anni di contratto ancora in piedi.

Il Monza nel destino

  La sfortuna del georgiano è però appunto essere rimasto fuori dalla spartizione della torta tricolore e dover provare a riscuotere ora che tutti i crediti si sono esauriti. Per convincere De Laurentiis ad aprire il portafogli oggi che la sua squadra sta rendendo molto meno del previsto serve un finale in crescendo e magari una rimonta, seppur parziale, almeno fino alle posizioni buone per un posto in Europa. Dunque, motivazioni extra per Kvaratskhelia, che proverà a suonare la carica già a partire dal match di domenica contro il Monza, sfida che nella gara di andata chiuse mestamente il 2023 con un pareggio a reti bianche carico di rimpianti per i tanti errori e occasioni sciupate. Quella sera Raffaele Palladino provò a mettersi in mostra a Fuorigrotta per iscrivere il suo nome all'elenco dei candidati alla panchina azzurra del futuro. In un certo senso l'intreccio in carriera con il Napoli, finora affrontato solo da avversario nonostante le origini, si è compiuto, ma forse non nel verso auspicato dal diretto interessato, entrato in forte orbita della Fiorentina, a sua volta al passo di addio con Vincenzo Italiano. Quest'ultimo, nonostante i tanti nomi tuttora in lizza, resta il favorito numero uno per raccogliere l'eredità di Francesco Calzona, che da qui a fine campionato proverà a chiudere in bellezza, lasciando un buon ricordo di sé e magari pure un posto in Europa. L'allenatore però, si sa, ci mette le idee e le buone intenzioni: il resto devono farlo i giocatori e a maggior ragione quelli più rappresentativi. In casa Napoli l'onere spetta a Osimhen e Kvaratskhelia che, in ordine sparso, fanno il bello e il cattivo tempo di un'intera squadra ai loro piedi. Le motivazioni però sono diametralmente opposte: il nigeriano, in odore di addio, proverà a chiudere in bellezza la sua avventura in azzurro, mentre il georgiano lotterà per guadagnarsi il tanto auspicato adeguamento di contratto, sempre con vista sul mercato.

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