Napoli, i primi nomi sul taccuino di Manna: possibile sgarbo alla Juventus per Soulé

Da Sudakov a Gimenez, passando per David prima di arrivare al bianconero oggi in prestito al Frosinone: il prossimo direttore sportivo valuta le entrate ma dovrà fare i conti anche con un esercito di partenti

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
4 aprile 2024
Matias Soulé (Ansa)

Matias Soulé (Ansa)

Napoli, 4 aprile 2024 – Il tempo degli annunci ufficiali non è ancora arrivato, ma la mancanza di smentite reciproche, a distanza dalle prime indiscrezioni uscite a mezzo stampa, comincia ad avere un suo peso: Giovanni Manna è sempre più vicino a diventare il prossimo direttore sportivo di un Napoli sospeso tra un presente da onorare nonostante tutte le difficoltà del caso e un futuro da programmare per uscire dal tunnel senza fine imboccato la scorsa estate.

I primi nomi di Manna

Naturalmente a fari spenti ma qualcosa comincia a muoversi e, come da tradizione, riguarda il fresco prossimo passato del nuovo dirigente in pectore degli azzurri. Sempre come da consuetudine, i primi nomi sono presenti sul proprio taccuino personale già da tempo e alcuni di essi incontrano il plauso e l'interesse anche di Aurelio De Laurentiis, che intanto si difende come può sulle presunte plusvalenze fittizie legate all'acquisto di Victor Osimhen: per la precisione lo fa provando a scaricare qualsiasi eventuale responsabilità su Cristiano Giuntoli, giusto per rimarcare ulteriormente il codazzo velenoso di un rapporto finito malissimo. In realtà, ovviamente la situazione è ben più complessa e proprio un gran capo accentratore del calibro di ADL sa bene che le firme apposte a chiusura di qualsiasi operazione spostano di molto l'ago della bilancia. Se questo è un passato amarissimo, il futuro potrebbe vedere il patron cedere realmente parte dei suoi poteri in sede di mercato per dare spazio e fiducia al giovane ma ruspante Manna, che lavora già per il Napoli e in un certo senso pure contro la sua Juventus. Basti pensare al primo nome della sua lista, curiosamente già sondato dai partenopei nei mesi scorsi ma senza frutti: Georgiy Sudakov piace non poco al quartier generale di Castel Volturno, che a gennaio si era spinto a offrire 40 milioni allo Shakhtar Donetsk, che però aveva risposto picche. Dal centrocampo all'attacco, dove tutto o quasi sarà fatto in funzione del probabile (ma tutt'altro che sicuro) addio di Osimhen: qualora, nonostante il rendimento sul campo non all'altezza dei giorni d'oro, dovesse uscire davvero un club pronto a offrire tra i 120 e i 130 milioni, da coprire con o senza passare dalla clausola rescissoria, il Napoli proverebbe ad accaparrarsi uno tra Santiago Gimenez e Jonathan David, entrambi a loro volta seguiti da ben prima dall'imminente avvento del nuovo corso. Una novità targata Manna però c'è e riguarda proprio la sua Juventus ben più di Sudakov, finora soltanto un obiettivo comune alle due acerrime rivali (e a molte altre società): il prossimo direttore sportivo del Napoli potrebbe fare uno sgambetto al suo prossimo passato provando ad accaparrarsi Matias Soulé, oggi in prestito al Frosinone con buon profitto. Gli ostacoli però non mancano e i più ostici, curiosamente, sono di natura interna. Già, perché, si sa, la Juventus almeno il sacrificio di un giovane emergente potrebbe farlo per dare avvio a sua volta a una rifondazione. Il talentino argentino è uno dei principali indiziati, ma a destra in casa Napoli c'è molto affollamento: dal veterano Matteo Politano, fresco di rinnovo a cifre importanti, all'anonimo Jesper Lindstrom, costato però 30 milioni. Poi c'è Cyril Ngonge, a sua volta pagato 20 milioni appena poche settimane fa: l'impatto, a maggior ragione nel contesto complicato di approdo, è stato buono, ma una serie di infortuni stanno rallentando a ripetizione il sodalizio prima che scocchi la scintilla.

Una stagione da onorare

In effetti, da qui a fine campionato di passioni travolgenti il Napoli rischia di viverne poche. Le combinazioni matematiche, con 24 punti ancora in palio, ci sono ancora, ma la batosta interna contro l'Atalanta sembra aver posto fine con largo anticipo alla corsa per un posto nella prossima Champions League. In realtà, in bilico oggi c'è anche l'Europa meno nobile, che però ora, quasi come un ripiego, diventa l'ultimo appiglio per provare a disegnare un futuro meno in salita. Al di là dei primati tanto cari a De Laurentiis legati alle presenze consecutive del suo club nei tornei continentali, accedere all'Europa League o anche alla Conference League può servire per migliorare l'appeal in sede di mercato, attirando nomi di spessore ed evitando che i big già presenti in rosa possano mettersi di traverso. E' sostanzialmente questo l'obiettivo fissato da Francesco Calzona per le ultime 8 giornate: onorare il campionato attuale, quello vissuto con il tricolore cucito sul petto, e lavorare già in ottica futuro. Non solo il piano generale: diversi elementi della rosa si giocheranno tanto su quello personale per provare a strappare la conferma in vista della rivoluzione estiva. Molti, per la verità, hanno già la valigia pronta: il primo è Leander Dendoncker, che mai e poi mai sarà riscattato dall'Aston Villa per 10 milioni. E forse neanche, nel caso, per molto meno. Per lo stesso motivo rischia grosso anche Hamed Junior Traoré, che potrebbe essere prelevato definitivamente dal Bournemouth per 25 milioni: ça va sans dire, a meno che il club inglese non abbassi le proprie pretese per colui che era e tuttora è un pallino di De Laurentiis. Si torna poi al dedalo della fascia destra. Tutti oggi rischiano di lasciare il capoluogo campano, ma tutti per vari motivi hanno poco mercato: questione di costi per Lindstrom e Ngonge, oltre magari alla voglia recondita di dar loro un'altra chance con un nuovo allenatore, e questione di età e stipendio per Politano. L'altro volto nuovo di gennaio, Pasquale Mazzocchi, sarà valutato dal prossimo tecnico, seppur con scarse possibilità di continuare a vestire l'azzurro: discorso analogo per Leo Ostigard, Jens Cajuste, Natan e Giovanni Simeone, altri membri dell'esercito dei partenti che tra poche settimane sloggerà (a fatica per la possibile mancanza di offerte) dal quartier generale di Castel Volturno, che invece accoglierà altri protagonisti. Tra i volti nuovi ci sarà Manna, il prossimo braccio destro di De Laurentiis, che studia i primi sgambetti alla Juventus: musica per le orecchie del patron.

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