De Laurentiis interrogato a Roma nell’inchiesta sull’acquisto di Osimhen. Perché è indagato

Il patron del club azzurro è stato ascoltato per oltre un’ora dai pm di piazzale Clodio. Deve rispondere di falso in bilancio nell’indagine sulle presunte plusvalenze per la compravendita dal Lille del nigeriano

3 aprile 2024
De Laurentiis con Victor Osimhen (Ansa)

De Laurentiis con Victor Osimhen (Ansa)

Roma, 3 aprile 2024 – Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è stato ascoltato dalla procura a Roma, nell’ambito dell’indagine sulle presunte plusvalenze fittizie nell’acquisto dell’attaccante Victor Osimhen. L’interrogatorio del procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e del sostituto Lorenzo Del Giudice,  è durato oltre un’ora.  Uscendo, il patron azzurro non ha rilasciato dichiarazioni. 

I pm di piazzale Clodio lo scorso gennaio hanno chiuso l’inchiesta che vede fra gli indagati anche il club e il consiglio d’amministrazione all’epoca dei fatti (in cui sedevano anche la moglie di De Laurentiis Jacqueline Baudit e i figli Edoardo e Valentina). L’ipotesi di reato è falso in bilancio

L’asso nigeriano arrivò a Napoli nel 2020 dal Lille per 71 milioni di euro più 10 di bonus, ma il club ne sborsò liquidi solo 50. Il resto fu saldato con la cessione dei cartellini di quattro giocatori (Orestis Karnezis e i tre giovani della Primavera Luigi Liguori, Claudio Manzi e Ciro Palmieri), valutati complessivamente 21 milioni di euro. 

Ad accendere una spia per la giustizia prima sportiva (dal tribunale federale De Laurentis è stato assolto) e poi ordinaria è stata proprio questa operazione compensativa. Secondo gli inquirenti i tre calciatori del vivaio azzurro sono stati valutati ben oltre il loro valore. “Nessuno dei tre calciatori è andato in Francia – ricorda la Gazzetta dello Sport –; hanno firmato i contratti a Castel Volturno e sono stati subito dopo girati in prestito a squadre di Serie C e D, perdendosi poi anche in categorie inferiori”. I pm napoletani, che per primi hanno effettuato accertamenti sulla compravendita, hanno riscontrato un’operazione "oggettivamente inesistente per l'importo di 21,2 milioni e plusvalenze fittizie per 19,9 milioni”.  Nel giugno 2022, su loro mandato, gli investigatori della Guardia di finanza avevano sequestrato i documenti relativi all’acquisto. Gli atti sono stati poi passati alla procura di Roma, perché è nella capitale che il Calcio Napoli ha approvato il bilancio.

Al termine dell'interrogatorio di oggi il presidente del club azzurro ha lasciato la cittadella giudiziaria senza rilasciare dichiarazioni. All'atto erano presenti i difensori Fabio Fulgeri e Lorenzo Contrada che nei prossimi giorni metteranno a disposizione dei magistrati una memoria difensiva. 

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