Napoli, infiammazione al ginocchio per Lukaku: in dubbio la presenza con la Roma?
Dopo le voci di un presunto accordo con Tedesco per tornare prima a Castel Volturno, proprio il ct belga annuncia il problema della punta: "Dovrà stare a riposo per qualche giorno"
Napoli, 17 novembre 2024 - Un accordo prestabilito con il Belgio oppure un problema fisico che potenzialmente potrebbe preoccupare il Napoli in vista del match interno contro la Roma? Nella giornata di sabato, allorché Romelu Lukaku aveva lasciato anzitempo il ritiro della propria Nazionale insieme ad altri giocatori, si era diffusa la voce di un precedente patto stretto con il ct Domenico Tedesco per disputare una sola partita, quella contro l'Italia, saltando il match contro Israele, tra l'altro ormai inutile ai fini dell'economia del Gruppo 2 della Lega A di Nations League. A distanza di qualche ora arriva una versione piuttosto diversa, fornita proprio dal tecnico calabrese: "Romelu ha voluto a ogni costo scendere in campo contro l'Italia, match che per noi rappresentava una finale, ma ora ha un'infiammazione cronica al ginocchio. Ha dovuto fare un'infiltrazione e non era a disposizione: adesso dovrà stare fermo per qualche giorno e durante questo periodo non potrà neanche allenarsi". Dunque, almeno a sentire Tedesco e la diagnosi a sua disposizione, sfuma l'idea di recuperare prima Lukaku, che a sua volta, a questo punto, potrebbe pure essere in dubbio per sfidare la sua ex Roma.
Lukaku a rischio per il match contro la Roma
Naturalmente, ora la palla passerà al Napoli e al suo staff medico, che confermeranno o meno quanto appurato dal Belgio sulle condizioni del proprio bomber. Al momento nel quartier generale di Castel Volturno prevale il partito dell'ottimismo, ma i problemi fisici, appunto cronici, di Lukaku impongono una certa cautela per evitare che la situazione possa eventualmente peggiorare proprio ora che la stagione entrerà in una lunga fase senza più soste. In realtà, a prescindere dalle parole di Tedesco e da questo stesso problema al ginocchio, che nel pacchetto Lukaku fosse compresa l'esigenza di gestire un fisico tanto potente quanto, paradossalmente, fragile, era un dato di fatto. Se poi a una propensione innata a qualche battuta d'arresto, a sua volta peggiorata dall'incedere dell'età, si aggiunge un'estate vissuta praticamente da separato in casa con il Chelsea e quindi senza lavorare quanto auspicato e necessitato, allora la prospettiva si fa ancora più seria. L'allarme non è però ancora rosso: prima di qualsiasi verdetto in vista del match contro la Roma, in programma domenica 24 novembre, dunque tra una settimana esatta, all'orizzonte ci saranno diversi step da effettuare. Si partirà dalle valutazioni dello staff sanitario del Napoli, seguite a sua volta, in caso di conferme, dai giorni di riposo assoluto pronosticati da Tedesco per poi arrivare alle sensazioni del diretto interessato, forse il passaggio più cruciale quando di mezzo c'è un problema cronico. Solo a quel punto, sempre restando nel campo delle ipotesi, la palla passerebbe ad Antonio Conte, che sarebbe chiamato a plasmare un Napoli senza il suo faro offensivo, nonché il pupillo voluto a ogni costo.
Le alternative
Qualora l'ottimismo di queste ore dovesse cedere il passo al pessimismo o comunque alla voglia di non rischiare guai peggiori, l'allenatore salentino sta già valutando eventuali piani B. Il primo, ovviamente, conduce a Giovanni Simeone, l'eterna riserva e l'eterno partente che invece, nel segno del lavoro nell'ombra e dell'ottimo impatto avuto quasi sempre da subentrante ha saputo scalare le gerarchie, rendendo meglio di quanto non dicano il gol e l'assist trovati in 304' in campo in stagione. Nel calcio, come nella vita, c'è chi sale e chi scende: il secondo è il caso di Giacomo Raspadori, che invece in 383' trascorsi sul rettangolo verde ha trovato un solo assist e ancora zero reti, finendo addirittura in prospettiva sul mercato forse già per gennaio, ma a patto che i club interessati (Atalanta e Juventus su tutti) sborsino non meno di 25 milioni. L'ultima opzione, specialmente contro una difesa fisica come quella della Roma, che a sua volta potrebbe essere in parte rivoluzionata da Claudio Ranieri, porta alla mossa a sorpresa e forse ad oggi più improbabile: Cyril Ngonge accentrato per dare pochi riferimenti insieme agli esterni puri Khvicha Kvaratskhelia e Matteo Politano, con i quali si potrebbe interscambiare senza problemi. Senza dimenticare, a proposito di esterni, la carta David Neres da estrarre eventualmente dalla panchina. Insomma, c'è vita oltre Lukaku e forse senza dover neanche aspettare uno stop obbligato o l'altrettanto eventuale turnover in vista del ritorno della Coppa Italia. La priorità del Napoli resta però recuperare il proprio bomber, nonché uno degli investimenti più corposi operati quest'estate. In caso di contemporanea fumata bianca dallo staff sanitario e dal diretto interessato, sarebbe da valutare anche la reazione del Maradona dopo i fischi piovuti contro l'Atalanta. In quel pomeriggio nessun azzurro si salvò dal naufragio e Lukaku, come già successo nel suo passato ad altre tinte, fece un po' da parafulmine del malcontento generale per quello che era stato il primo tonfo stagionale a Fuorigrotta, dove fino a quel momento nessuna squadra aveva strappato neanche un punto. Probabilmente in questi casi la cura è 'semplicemente' il gol, possibilmente da abbinare a una vittoria. Di mezzo ci sarà la Roma, il freschissimo passato del belga, per un'altra avventura breve ma intensa, tra un inizio con il botto, problemi fisici e progressivo scollamento tra le parti. Se il precedente, recente, incrocio con una ex, l'Inter, ha visto Lukaku in estrema difficoltà (e bersagliato dai fischi del Meazza), chissà che il secondo non segni invece la svolta: magari sfruttando le insicurezze dei giallorossi dopo un inizio di stagione a dir poco da incubo. Tanti bei progetti che però dovranno passare da diversi step propedeutici: a cominciare dalle valutazioni mediche sull'articolazione problematica. Incrociano le dita Lukaku, il Napoli e Conte, con quest'ultimo però che non chiude la porta a qualche idea che potrebbe essere più di un piano B.
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