Napoli, il borsino verso l'Atalanta: Osimhen recupera, Kvaratskhelia è in dubbio

Il nigeriano, ai box durante la sosta, è sulla via del recupero, mentre il georgiano si è infortunato in Nazionale e sabato potrebbe mancare lo scontro diretto con vista Champions League

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
27 marzo 2024
Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia (Ansa)

Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia (Ansa)

Napoli, 27 marzo 2024 - La strada, per quanto ancora molto impervia, l'aveva indicata già Walter Mazzarri proprio poco prima di essere esonerato: il Napoli può raggiungere ancora la zona Champions League, e non solo per una mera proiezione matematica ancora più che possibilista, ma per farlo dovrà vincere tutti gli scontri diretti in programma tra le mura amiche del Maradona. Oltre ovviamente a sperare che intanto, là davanti, qualcuno cominci ad incappare in qualche passo falso e che i giochi di ranking della UEFA possano dare all'Italia ben 5 slot per la prossima competizione continentale più prestigiosa. Se la seconda evenienza non è nel potere degli azzurri, la prima lo è e, in vista del trittico di match interni contro Atalanta, Roma e Bologna, già sabato vivrà il primo capitolo. Pur mancando ancora tante giornate alla fine di un campionato tiratissimo in ogni zona della classifica eccetto la vetta, uno scenario che tra l'altro proprio i partenopei conoscono bene, l'impressione è che solo battendo i bergamaschi sia possibile continuare a credere nel buon esito della scalata, con qualsiasi altro risultato che avrebbe il sapore di una bocciatura quasi definitiva. Non solo le pressioni dettate da una situazione comunque complicata considerando la forza delle rivali e l'affollamento in quell'area della graduatoria: la lunga marcia di avvicinamento del Napoli al match interno contro l'Atalanta sta vivendo diverse interferenze più o meno fastidiose e afferenti a varie sfere.

Una vigilia agitata

Si comincia dagli strascichi lasciati dalla gara con l'Inter, con il caso della faida tra Francesco Acerbi e Juan Jesus e i presunti insulti razzisti del primo verso il secondo che ancora tiene banco. La giustizia sportiva, più che altro per mancanza di prove, si è espressa con un nulla di fatto che ha inevitabilmente scontentato il club partenopeo che, insieme a tutta la piazza, pensa a qualche iniziativa per manifestare la propria solidarietà verso il brasiliano nei confronti di una sentenza che a molti ha lasciato un retrogusto amarognolo: a cominciare dal diretto interessato, che medita azioni penali. Dall'altro lato c'è l'ala garantista, a tinte nerazzurre e non, che plaude il verdetto evidenziando come, in mancanza di prove nette e chiare, decidere diversamente avrebbe potuto aprire un pericoloso precedente nel segno di accuse sempre più tendenti alle illazioni. Oltre alle grane burocratiche ci sono le scorie lasciate dalla pausa per le Nazionali che toccano trasversalmente sia il Napoli sia l'Atalanta. Gli azzurri aspettano il rientro alla base di Khvicha Kvaratskhelia, che ieri ha lasciato anzitempo la gara contro la Grecia, quella della storica prima qualificazione della Georgia a un Europeo: dopo lo spavento inziale, legato anche alla mimica dell'esterno, a Castel Volturno si respira un cauto ottimismo dovuto anche alle immagini dei festeggiamenti in spogliatoi che hanno inquadrato un giocatore dall'aspetto vispo e pimpante. Da valutare, ovviamente, se in quel momento a muovere Kvara fossero solo l'entusiasmo e l'adrenalina, capaci di nascondere qualche eventuale problema fisico più serio. Dall'altro lato non se la passa meglio l'Atalanta, che aspetta incrociando le dita con la speranza di poter recuperare Charles De Ketelaere e Teun Koopmeiners per il match del Maradona. Insomma, per entrambe le rivali, oggi distanziate di appena 2 punti in classifica (ma con gli orobici con una partita in meno, così come la Fiorentina), la lunga marcia di avvicinamento a uno degli appuntamenti più importanti di questo finale di stagione è tutt'altro che serena.

Osimhen sì, Kvara ni

Non solo i giocatori partiti con le rispettive Nazionali: chi come Victor Osimhen è rimasto a Castel Volturno per curare il precedente acciacco rimane formalmente ancora in dubbio per la gara di sabato. In realtà, dietro gli allenamenti a parte del nigeriano c'è stata semplicemente molta cautela per evitare di far peggiorare l'infiammazione al vecchio problema al ginocchio che lo aveva clamorosamente tenuto in panchina nel big match con l'Inter, tra l'altro anche con l'obiettivo neanche tanto nascosto di evitare la convocazione con la propria rappresentativa, in questa pausa alle prese soltanto con amichevoli. Dietro quell'esclusione qualcuno ci aveva anche visto un messaggio alla piazza e ancora di più al diretto interessato in vista dell'estate rovente, con vista mercato, che si prospetta tra le parti. Probabilmente invece la situazione era molto più semplice di quanto sembrasse anche per un club che, si sa, spesso ammicca ai colpi di teatro grazie al fil rouge che lo unisce al cinema tramite Aurelio De Laurentiis: la realtà è che il Napoli oggi ha ancora bisogno di Osimhen e per diversi motivi. Il primo riguarda il campo: l'impressione è che solo i gol del nigeriano, il più continuo e affidabile in tal senso, possano permettere di continuare a sognare l'accesso alla prossima Champions League. Il secondo è legato al mercato: senza esporre in vetrina i piatti forti della casa, le quotazioni del numero 9 rischiano di andare in picchiata, complicando così i piani di De Laurentiis che, si sa, conta proprio sulla cessione monstre del proprio gioiello per dare il via alla rivoluzione del suo Napoli. Il discorso si fa ancora più intricato in caso di mancata scalata fino al quarto (o quinto) posto: con questo scenario la partenza di Osimhen e dei suoi 10 milioni lordi di stipendio diventerebbe quasi obbligatoria per ovviare alle perdite a bilancio. Si tratta di chiacchiere premature: prima c'è un campionato da finire, con il Napoli che potrebbe fare ancora in tempo a onorare il tricolore cucito sul petto per qualche altro mese sfoderando un finale in crescendo. La prima tappa di questo tour de force si chiama Atalanta e la speranza degli azzurri è di poter contare sui pezzi da novanta della rosa per il primo esame forse decisivo in ottica Champions League. Se da Osimhen arrivano notizie confortanti, la questione Kvaratskhelia merita degli approfondimenti in quella che sarà una vera e propria corsa contro il tempo da qui a sabato.

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