Napoli, non solo Kvaratskhelia: sul tavolo anche il rinnovo di Meret

Per Conte il friulano è il portiere del presente e del futuro: da valutare anche le posizioni di Anguissa e Juan Jesus, a loro volta in scadenza nel 2025

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
8 giugno 2024
Alex Meret (Ansa)

Alex Meret (Ansa)

Napoli, 8 giugno 2024 - Per la presentazione ufficiale c'è ancora da aspettare forse più di quanto preventivato, con il giorno buono che potrebbe essere addirittura a fine mese, ma intanto Antonio Conte sta già cominciando a muovere i suoi primi passi sul pianeta Napoli. Dalle prime parole, anche in dialetto, concesse ai canali ufficiali del club partenopeo alle prime scelte, anche piuttosto delicate, da prendere presto per plasmare quanto prima la rosa che sarà: il tecnico salentino è già operativo, provando a dire la sua sui principali nodi da sciogliere. Rinnovi compresi.  

Il rinnovo di Kvaratskhelia

  L'attenzione al riguardo la catalizza Khvicha Kvaratskhelia, che insieme al suo agente Mamuka Jugeli sta scalpitando già da tempo, oltre a essere finito seriamente nel mirino del Paris Saint-Germain, ma i casi aperti non sono pochi. Parlando del georgiano, le volontà di Conte e dei piani alti del quartier generale di Castel Volturno coincidono appieno: nessuno vuole privarsi del numero 77 azzurro, che a partire dalla prossima stagione sarà ancora più centrale nel progetto. Nel discorso c'entra lo stesso numero di maglia, che potrebbe diventare il tanto amato 7 a mo' di ulteriore investitura sul presente e sul futuro. La stessa questione modulo, qualunque sia la scelta definitiva di Conte, sembra sorridere a Kvara. Dando per (quasi) assodata la virata verso la difesa a tre (un ulteriore indizio arriva al pressing sempre più forte per strappare Alessandro Buongiorno al Torino), il georgiano in teoria dovrebbe trarre beneficio sia dall'utilizzo del 3-4-3, che gli affiderebbe compiti prettamente offensivi, sia da quello del 3-5-2 (o del simile 3-5-1-1), che lo avvicinerebbe alla porta come già succede con la propria Nazionale. Insomma, pur avendo vinto uno scudetto con il 4-3-3 e con una resa eccellente al primo anno in azzurro, il Napoli potrebbe scoprire un ulteriore potenziale nascosto presente in Kvaratskhelia, le cui richieste per rinnovare sono cresciute di settimana in settimana. In principio era il 'solo' aumento dell'ingaggio dagli attuali 1,5 milioni a 3 milioni: oggi invece il duo Kvara-Jugeli vorrebbe salire addirittura fino a 5 milioni netti di stipendio, con annessa clausola rescissoria come 'facile' exit strategy del futuro. Di facile e di scontato però nel calciomercato c'è ben poco, come insegna quanto sta accadendo intorno a Victor Osimhen, paradossalmente quasi ingabbiato dalla stessa clausola rescissoria, con Aurelio De Laurentiis a sua volta in attesa quasi passiva che la situazione si sblocchi in qualche modo.

I rinnovi di Meret e degli altri  

C'è però un mondo oltre Kvara e Osimhen, le due stelle più brillanti di una squadra che va rianimata in ogni sua unità per poterne cavare il meglio, prima eventualmente di fiondarsi con decisione sul mercato. Alla luce dell'estrema somiglianza con la rosa dello scudetto, il lavoro di Conte, che dunque come spettatore ha avuto modo di vedere il meglio (due stagioni fa) e il peggio (nella scorsa annata) di ogni giocatore, non è molto complicato. Chi ne esce meno con le ossa rotte nel raffronto tra i propri picchi verso l'alto e verso il basso è Alex Meret, un altro profilo dal quale vuole ripartire il tecnico salentino, già informato delle varie situazioni contrattuali dal nuovo direttore sportivo Giovanni Manna. La buona notizia è che urgenze vere e proprie non ce ne sono: a parte quello di Piotr Zielinski, formalmente già dell'Inter, e dei vari elementi in prestito che non saranno riscattati (Hamed Junior Traorè, Leander Dendoncker e Pierluigi Gollini), il prossimo 30 giugno scadrà il solo contratto di Diego Demme, fuori da ogni lista a partire da gennaio e dunque da allora in 'vacanza' e con molto tempo libero per cercarsi una nuova squadra. Tra le linee guida dettate dalla nuova area tecnica c'è la voglia di programmare meglio il futuro, per evitare di perdere altri big della rosa a zero, evento capitato troppo spesso in casa Napoli negli ultimi anni, o comunque di intavolare trattative per il rinnovo praticamente già con l'acqua alla gola. Detto in soldoni, a Castel Volturno si pensa già all'estate 2025 e alle criticità che potrebbe portare. La prima riguarda proprio Meret, che rischiava di salutare già a fine mese qualora non fosse stato raggiunto il numero di presenze buono a far scattare il rinnovo automatico di un ulteriore anno. Insomma, la prima toppa è stata messa, ma ora il friulano e il suo entourage vogliano qualcosa in più: sentirsi al centro del (nuovo) progetto senza più punti interrogativi. Da qui l'idea di prolungare almeno fino al resto della gestione Conte, che nel suo triennio proverà a rianimare altri eroi dello scudetto caduti in disgrazia. Tra essi figura André-Frank Zambo Anguissa, a sua volta in scadenza il 30 giugno 2025 ma con nel contratto un'opzione di rinnovo di altri 2 anni: una situazione analoga a quella di Juan Jesus, carta di identità alla mano forse il caso meno urgente in casa Napoli. Eppure, anche il brasiliano sotto la nuova gestione, che come sempre parte da una tabula rasa quasi totale, avrà la sua chance per dimostrare di avere ancora qualcosa da dare a una difesa che potrebbe accogliere qualche giovane da svezzare: con la speranza che l'apprendistato sia più veloce ed efficace di quello di Natan, che in caso di permanenza con Conte si giocherà la vita, non potendosi più permettere il lusso di cullarsi nelle difficoltà concesse nel periodo di adattamento. Insomma, ognuno con le sue singole motivazioni, ma tutti in casa Napoli nella prossima stagione avranno tante motivazioni extra da far valere sotto la gestione di uno dei migliori allenatori motivatori su piazza. Il resto lo farà il mercato in entrata, che plasmerà una rosa ancora più lunga e competitiva in ogni reparto nonostante le sole due competizioni da disputare l'anno prossimo: una delle due, il campionato, sarà il piatto forte dell'intero menù, con il rientro nell'élite della classifica fortemente nel mirino. Magari passando dalla porta principale.

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