Napoli, botta e risposta tra l'entourage di Kvaratskhelia e il club. Cosa sta succedendo

Esplode di colpo la bagarre notturna intorno al georgiano. Accendono la miccia il padre e l'agente: “Vogliamo andare via”. La società interviene subito: "Il giocatore non sarà venduto. Fine della storia"

17 giugno 2024
Khvicha Kvaratskhelia (Ansa)

Khvicha Kvaratskhelia (Ansa)

Napoli, 17 giugno 2024 - Neanche il tempo di registrare il disgelo, più o meno leggero, sul fronte legato al destino di Giovanni Di Lorenzo che il Napoli, nella tarda serata di domenica, subisce la doccia gelata da Khvicha Kvaratskhelia e soprattutto dal suo entourage, che improvvisamente comunicano la propria volontà di andare altrove, incassando subito il pronto diniego.

Le minacce di Jugeli e Kvaraskhelia senior

Ad aprire la rassegna era stato Mamuka Jugeli, l'agente dell'esterno che ormai i tifosi azzurri hanno imparato a conoscere grazie al suo carattere esplosivo che, al confronto, ha reso Mario Giuffredi, l'altro procuratore tutto pepe, quasi un agnellino. Tramite il portale georgiano Sport Imedi, Jugeli aveva ribadito la volontà del suo assistito di cambiare aria. "Vogliamo lasciare Napoli, ma ora stiamo aspettando la fine dell'Europeo. Poi la nostra priorità, per non perdere un anno, sarà trasferirci in una squadra che gioca la Champions League". L'agente poi aveva rincarato la dose. "La cosa peggiore sarebbe restare nel club partenopeo: ne sarei preoccupato". Insomma, come da previsioni il tasto sul quale fanno e faranno leva i 'mal di pancia' estivi in casa Napoli è la mancata qualificazione della squadra alla Champions League, risultato curiosamente figlio proprio del rendimento deludente (per usare un eufemismo) degli stessi azzurri. La sparata serale di Jugeli, quasi come se dietro ci fosse una regia studiata, è stata subito appoggiata da Badri Kvaratskhelia, papà di Khvicha e a sua volta ormai noto per entrare spesso a gamba tesa (nonostante da giovane fosse un attaccante) nella vita lavorativa del figlio. "Non voglio che resti al Napoli: l'anno scorso hanno cambiato tre allenatori e giocare in una situazione del genere è difficile". Anche in questo caso, curiosamente, i tre ribaltoni tecnici ai quali fa riferimento Kvaratskhelia senior, quelli che hanno fatto avvicendare Rudi Garcia, Walter Mazzarri e Francesco Calzona, sono stati cagionati dai disastri in campo dei giocatori, che fanno le fortune degli allenatori più di quanto proprio gli allenatori facciano quelle dei giocatori. A spezzare una lancia a favore dei suoi ormai ex tre tecnici, dal ritiro della propria Slovacchia, era stato Stanislav Lobotka, che aveva affermato a chiare lettere quanto nella scorsa stagione nessun allenatore avrebbe potuto risollevare le sorti di una squadra che avrebbe fatto fare una brutta figura anche a Pep Guardiola. Certo, a essere maliziosi si potrebbe pensare al 'leggero' conflitto di interessi tra Lobotka e Calzona, oggi il ct della sua Nazionale, ma a prescindere da queste dietrologie il concetto sembra condivisibile perché sono i giocatori con il loro bagaglio fatto di cifra tecnica, impegno, abnegazione e dedizione alla causa a fare, appunto, le fortune dei propri allenatori. E di conseguenza anche delle società, che si ritrovano tra le mani un patrimonio tecnico valutato o svalutato da quanto espresso in campo. Poi c'è chi come Kvaratskhelia, complici l'età e quanto espresso nell'annata precedente, quella dello scudetto, in ottica mercato non sembra risentire delle flessioni al punto da essere ancora un giocatore molto gettonato, come lasciato intuire dal suo agente e da suo padre.

La replica del Napoli e le prospettive

Peccato, per il duo che ha infiammato la domenica notte a suon di dichiarazioni di guerra, che tra il dire e il fare ci sia di mezzo il Napoli, la cui replica, espressa tramite un comunicato, non si è fatta attendere. "In riferimento alle dichiarazioni dell'agente di Kvaratskhelia, Mamuka Jugeli, e del padre Badri, il Calcio Napoli ribadisce che il giocatore ha un contratto di altri tre anni con la società. Kvaratskhelia non è sul mercato. Non sono gli agenti o i padri che decidono del futuro di un calciatore sotto contratto con il Napoli ma la società Calcio Napoli!!! Fine della storia". Tra punti esclamativi a iosa e chiosa finale degna più del post sui social di un tifoso che di un comunicato ufficiale di una società di Serie A, lo stile sembra rivedibile, ma la sostanza è chiara: Kvara non sarà ceduto, con buona pace delle sirene che arrivano dal Paris Saint-Germain. Tutto rientrato, dunque? In realtà no e non solo perché di mezzo c'è un'offerta importantissima dalla società francese: un ingaggio da 9 milioni netti fino al 30 giugno 2029 che molto probabilmente avrà mosso le dichiarazioni di Jugeli e del padre dell'esterno. Senza rinnovo dell'attuale contratto in azzurro, sì lungo (scadenza il 30 giugno 2027), ma piuttosto fragile dal punto di vista dello stipendio (1,5 milioni), il rischio di un muro contro muro per quest'estate o le prossime, quando man mano l'ago della bilancia si sposterà dalla parte del giocatore e del suo entourage, è altissimo. Lo stesso Aurelio De Laurentiis sa bene quanti 'spargimenti di sangue' per le casse della sua società, che nelle ultime stagioni ha perso diversi pezzi da novanta da parametro zero, possano avvenire in situazioni simili. Non solo: di mezzo ci sarebbe, anzi, c'è il campo, che l'anno prossimo vedrà gli azzurri alla disperata caccia del rilancio dopo il disastroso campionato vissuto da campioni in carica. Come da previsioni, passata l'euforia iniziale per l'arrivo in panchina di Antonio Conte, molti dei precedenti problemi si stanno riproponendo, chiamando il quartier generale di Castel Volturno alla ricerca del pronta soluzione. Il ventaglio di ipotesi è il solito: cessione o rinnovo, pena il rischio di trovarsi giocatori demotivati come potrebbe accadere proprio per Kvaratskhelia, che per ruolo e qualità tecniche regge nelle proprie mani (e soprattutto nei propri piedi) gran parte delle fortune del Napoli. Insomma, dice bene il club partenopeo tramite il comunicato notturno: il giocatore è legato con un contratto (abbastanza) solido e quindi non può decidere il proprio destino di concerto con il suo entourage. Ma è pur vero che consegnare a Conte un Kvara a mezzo servizio può essere un danno per tutti alla vigilia di una stagione in cui il Napoli, impegnato solo in campionato e in Coppa Italia, non potrà più permettersi di sbagliare dopo aver dilapidato subito il credito guadagnato con lo scudetto.

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