Napoli, alla scoperta di Marin e i precedenti acquisti dal Real Madrid

Il difensore è vicino a legarsi agli azzurri fino al 2029, seppur con una costosa recompra a favore dei Blancos, dai quali nel 2013 arrivò il trio delle meraviglie Higuain-Albiol-Callejon

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
20 giugno 2024
Rafa Marin (Ansa)

Rafa Marin (Ansa)

Napoli, 20 giugno 2024 – Come spesso succede, tra tante chiacchiere sussurrate per mesi, all'improvviso, spunta il primo vero colpo di calciomercato che risponde al cosiddetto nome impossibile da prevedere. In casa Napoli l'identikit porta a Rafa Marin, a un passo dal diventare il primo acquisto della nuova era, quella targata Giovanni Manna e Antonio Conte. Acquisto che, tra l'altro, per la formula in via di definizione dal Real Madrid si preannuncia a dir poco sui generis.

La formula e l'identikit

Il club partenopeo preleverà da quello iberico il classe 2002, reduce dal prestito all'Alaves, dietro pagamento di 12 milioni. Ufficialmente si tratta di un'operazione a titolo definitivo, ma con diversi asterischi da inserire nelle prossime estati. Per la precisione, in quella del 2026 i Blancos potranno esercitare il primo diritto di recompra riportando alla base Marin per 25 milioni, una cifra destinata a salire nel 2027, quando ammonterà a 35 milioni. Ma non finisce qui: al termine della prossima stagione il Napoli, se lo riterrà opportuno basandosi magari sul rendimento del difensore, potrà aggiungere una sorta di sovrattassa di 10 milioni che eventualmente si aggiungerebbe alla recompra pattuita. A quel punto, il Real Madrid potrà tornare in possesso del cartellino di Marin pagando 50 milioni nel 2026 e 70 milioni nel 2027: praticamente il doppio di quanto inizialmente stabilito. Insomma, seppur non totalmente padrone del destino del prossimo nuovo acquisto, il Napoli si è cautelato mettendo entrambe le mani su un difensore promettente e per il quale, in patria, i paragoni di lusso si sprecano: su tutti quello con Ronald Araujo, perno della retroguardia della rivale Barcellona. Marin, che vestirà la maglia azzurra fino al 30 giugno 2029 (a meno dell'utilizzo delle suddette clausole) dietro pagamento di uno stipendio di 1,2 milioni, è cresciuto nel vivaio del Siviglia prima di passare al Real Madrid, con tanto di brillante ruolino di marcia nella Squadra B, allenata da un certo Raul Gonzalez Blanco. Nel 2023 il classe 2002 nativo di Guadajoz passa in prestito all'Alaves non prima di aver blindato il proprio legame con la casa madre con un contratto più forte (con scadenza al 30 giugno 2026) volto ad allontanare le sirene del Lipsia e del Chelsea. Ad attirare diversi club di fascia medio-alta, compreso quello partenopeo, è la duttilità di Marin, che può giocare sia da centrodestra sia da centrosinistra in una difesa a quattro che da braccetto in una retroguardia a tre, oltre che da terzino, nonostante il piede forte sia il destro.

L'asse con il Real Madrid e i precedenti

A distanza di 11 anni torna così rovente l'asse di mercato con il Real Madrid che a suo tempo aveva avviato il processo di internazionalizzazione del Napoli. In principio a infiammare la fantasia dei tifosi fu il tris di acquisti messo a referto nell'estate 2013, quando dalla capitale spagnola arrivarono in un colpo solo Raul Albiol, José Maria Callejon e soprattutto Gonzalo Higuain. Ognuno, a modo suo e grazie al prezioso contributo di Rafa Benitez, determinante in sede di mercato, contribuì a scrivere qualche pagina di storia. Il difensore sarebbe diventato il perno di un intero reparto soprattutto grazie a ingredienti come leadership e personalità, seppur macchiati da qualche svarione di troppo che forse avrebbe contribuito a escluderlo una volta per tutte dal novero dei migliori interpreti al mondo del ruolo. L'esterno, definito da José Mourinho il dodicesimo uomo ideale, si sarebbe invece rivelato l'infaticabile stantuffo della corsia destra, che non a caso da allora, nonostante di mezzo ci sia passato uno scudetto, non ha più trovato un padrone fisso e indiscutibile. Poi c'è lui, l'attaccante moderno per antonomasia entrato nel cuore di un'intera piazza come solo Edinson Cavani aveva fatto tra i comuni mortali, e dunque senza scomodare un certo Diego Armando Maradona. Peccato che la storia tra il Napoli e Higuain sarebbe stata destinata a interrompersi in modo brusco a causa del blitz, tramite la clausola rescissoria, della Juventus, per un divorzio che con il senno di poi avrebbe avuto ben altre conseguenze. Come già accaduto con Cavani, il club partenopeo reinvestì i guadagni nella costruzione di un'altra squadra, anzi, di un altro ciclo che avrebbe poi condotto allo scudetto dello scorso anno non senza andarci precedentemente vicino. Lo stesso Higuain, seppur senza mai ripetere totalmente le prestazioni fatte in azzurro, alla Juventus avrebbe ottenuto l'obiettivo dichiarato: vincere titoli. Curiosamente, nessuno del trio arrivato dal Real Madrid ha scritto il proprio nome nell'albo d'oro della rosa che un a maggio 2023 si laureò campione d'Italia: così come non ce l'hanno fatta tutti gli altri pezzi da novanta del ciclo bello e impossibile firmato Maurizio Sarri. Eppure, il solco tracciato da quell'estate in cui fu il Napoli a 'saccheggiare' il colosso Real Madrid, riscrivendo quindi un copione che di solito va verso il senso opposto, è stato così profondo da aver in un certo senso cambiato l'intera mentalità del club, proiettandolo in una dimensione superiore e, appunto, internazionale. Difficile dire se l'affare Marin, sempre in attesa delle firme e quindi dell'ufficialità, possa essere altrettanto benaugurante proprio nell'estate successiva al crollo del Napoli campione d'Italia in carica. Quel che è certo è che la mossa di mercato di Aurelio De Laurentiis non pare casuale: specialmente se la si associa a quella precedente che aveva fatto cadere su Conte, altro nome altisonante, la scelta per il nuovo allenatore. In attesa di scoprire i responsi del campo, quelli che alla fine pesano più di tutto, il patron muove le sue pedine dalla scrivania e lo fa tornando a battere piste di mercato molto più raffinate di quelle di un'estate fa, quando il Napoli bussò alla porta del Bragantino per accaparrarsi Natan: sotto il profilo mediatico e di nomi cambia il mondo e la speranza dei tifosi azzurri è che anche il rendimento di Marin possa essere diverso da quello dell'oggetto misterioso brasiliano.

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