Napoli, montagne russe Buongiorno: dal blitz dell'Inter alla schiarita. I dettagli

Nella tarda serata di giovedì succede di tutto, con la miccia che viene accesa dalle parole dell'agente Riso prima che l'allarme nerazzurro rientrasse

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
5 luglio 2024
Alessandro Buongiorno (Ansa)

Alessandro Buongiorno (Ansa)

Napoli, 5 luglio 2024 - Se il buongiorno si vede dal mattino: è ciò che nella tarda serata di giovedì avranno pensato molti tifosi del Napoli, turbati dall'inatteso (presunto) blitz dell'Inter nella corsa ad Alessandro Buongiorno, che sembrava diretto nel capoluogo campano. Colpa, per così dire, delle parole pronunciate da Giuseppe Riso, l'agente del difensore, che quasi dal nulla, chiacchierando di altri suoi assistiti, ha volutamente tirato in ballo i nerazzurri, che dal canto loro potrebbero essere alla ricerca di un rinforzo per il reparto arretrato in caso di uscita, direzione Arabia Saudita, di Stefan De Vrij. Non solo: anche il grave infortunio occorso a Tajon Buchanan, che a causa della frattura della tibia ne avrà per almeno 4 mesi, ha tirato in ballo lo stopper del Torino, il più corteggiato del momento alle spalle del solo Riccardo Calafiori, apparentemente vicino alla Premier League. In effetti, Buongiorno in difesa sa fare proprio tutto: compreso il braccetto di sinistra o addirittura il quinto, più o meno di spinta. Proprio queste caratteristiche hanno spinto il Napoli, sotto impulso anche e soprattutto di Antonio Conte, a puntare forte sul classe '99, che ieri ha vissuto come tutti un'autentica serata su quelle montagne russe che solo il calciomercato sa offrire.  

La ricostruzione

  Subito dopo le parole di Riso, forse vere o forse semplicemente pronunciate per smuovere le acque e accelerare la situazione, la trattativa tra il club partenopeo e il Torino, con tanto di accordo trovato da giorni sulla base di 35 milioni di parte fissa più 5 milioni di bonus, è entrata in una fase di stasi. Per una volta, quando di mezzo c'è la società granata, non c'entravano le ritrosie di Urbano Cairo, notoriamente un osso duro nelle contrattazioni come Aurelio De Laurentiis in effetti sa bene. La palla era infatti passata totalmente nelle mani, anzi, nei piedi di Buongiorno, all'improvviso corteggiato dal nulla dall'Inter campione d'Italia che, in quanto tale, metteva e mette sul piatto la partecipazione alla prossima Champions League: praticamente il tasto dolente nella prossima stagione per il Napoli, che invece al difensore entrato nel giro della Nazionale offre il ruolo di perno indiscusso della retroguardia del presente e del futuro. Oltre alla speranza, travestita da promessa, di tornare presto nell'élite europea del calcio dopo un anno di battuta a vuoto e al quinquennale da 2,5 milioni netti a stagione già da giorni pronto per le firme. Chissà, forse proprio questi fattori avranno portato alla schiarita lampo, avvenuta nella tarda serata di ieri, quando quasi a notte fonda Riso si è rifatto vivo con i dirigenti del Napoli: a quel punto, e un po' a sorpresa viste le premesse di qualche ora prima, l'agente ha ribadito l'accordo già trovato al direttore sportivo Giovanni Manna, che ne ha preso atto, tirando quindi un bel sospiro di sollievo insieme agli altri piani altissimi del club partenopeo. Probabilmente l'input definitivo è partito dallo stesso Buongiorno, che da un lato ha deciso di tenere fede alla parola data al Napoli appena poche ore prima e dall'altro magari potrebbe non aver gradito la richiesta dell'Inter di aspettare per 'liberarsi' prima di De Vrij e poi, eventualmente, tornare all'attacco. Fatto sta che adesso tutti i dubbi sembrano essere davvero stati fugati, al netto ovviamente di altri clamorosi, ma a questo punto improbabili, colpi di scena: Buongiorno dovrebbe essere un nuovo difensore del Napoli non prima che però saranno stati limati gli ultimi dettagli legati principalmente agli ormai famigerati (a queste latitudini) diritti d'immagine.

La settimana della verità

  L'ora del tanto atteso nero su bianco dovrebbe però slittare alla prossima settimana, quella in cui il nuovo progetto subirà la prima vera accelerata non solo per Buongiorno. Proprio la bagarre legata all'ormai quasi ex difensore del Torino ha fatto scivolare in secondo piano, almeno mediaticamente, il nome di Rafa Marin, forse un'operazione di mercato ancora più suggestiva sia per la provenienza del giocatore (il mai banale Real Madrid) sia per la formula (a titolo definitivo per 12 milioni ma con la possibilità degli spagnoli di ricomprarlo nel prossimo futuro a cifre variabili e a salire, con la prima che, nell'estate 2025, ammonterà a 25 milioni). Per lui, come per Leonardo Spinazzola, l'inizio della prossima settimana sarà la finestra buona per sostenere le visite mediche diventando così ufficialmente dei nuovi giocatori azzurri. Poi, appunto, toccherà a Buongiorno, che probabilmente raggiungerà Conte in ritiro solo in un secondo momento per il supplemento di vacanze dovuto alla partecipazione (per la verità da puro spettatore) agli Europei. A quel punto, sempre scongiurando gli intoppi dell'ultim'ora impossibili da escludere fino alle ufficialità, il Napoli avrà puntellato la propria difesa con tre colpi variegati per ruolo, età, nazionalità e aspettative. La fotografia che ne viene fuori però è molto rispondente all'identità della squadra tipo voluta, chiesta e pretesa dal 'manager' Conte, con la giusta alternanza tra i giovani e i meno giovani e tra le scommesse e il cosiddetto usato sicuro, per un quadro che potrebbe riproporsi anche negli altri settori del campo. Insomma, i colpi in prospettiva ci saranno, come in effetti già traspare da queste prime settimane di mercato, ma i tempi dello scouting che strizzava l'occhio alle future rivendite atte a creare plusvalenze e ricchezza da reinvestire in un circolo virtuoso sono lontani: oggi il Napoli pianifica la sua immediata risalita dando carta bianca a Conte come mai fatto finora con nessun allenatore per un restyling che, come preannunciato nei mesi scorsi, sta riguardando da vicino ogni ramo della società. Forse i tempi del De Laurentiis centrismo sono finiti o forse no: le prime risposte arriveranno a Dimaro, negli ultimi anni teatro di diversi show del patron volti, a seconda delle contigenze del momento, a placare o ad aizzare la piazza. Chissà che la ricetta vincente non diventi invece l'equilibrio dialettico emerso dalla prima conferenza stampa, quella di presentazione, di Conte, che dovrebbe tornare davanti a microfoni e taccuini sabato 13 luglio.

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