Napoli, rivoluzione in difesa: tanti punti interrogativi e una sola certezza

In attesa dei volti nuovi, con Marin vicinissimo e la coppia Hermoso-Buongiorno sul taccuino di Manna, Conte passa in rassegna i protagonisti attuali: solo Rrahmani resterà sicuramente, per gli altri è bagarre

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
24 giugno 2024
Amir Rrahmani (Ansa)

Amir Rrahmani (Ansa)

Napoli, 24 giugno 2024 - I casi mediatici (e non solo) riguardano i giocatori di punta, Khvicha Kvaratskhelia e Victor Osimhen, rispettivamente alle prese con un rinnovo complicato (turbato pure dalle sirene del Paris Saint-Germain) e da un mercato congestionato intorno a una clausola rescissoria extralarge che nessuno vuole versare, ma in casa Napoli la rivoluzione più capillare potrebbe riguardare un altro reparto, la difesa, dove parlare di porte scorrevoli è un eufemismo.  

Chi resta e chi parte

  Nonostante il riferimento alle porte, chi sembra vicino alla conferma è Alex Meret nonostante le voci dei mesi scorsi che sembravano spingere verso il senso opposto. Il deus ex machina come sempre è Antonio Conte, l'allenatore non ancora presentato ufficialmente (se ne riparlerà nel pomeriggio del 26 giugno) ma di fatto già pienamente operativo. Tuttavia, nel caso dell'estremo difensore friulano, che come vice sarà assistito dal rientrante Elia Caprile, neanche il nuovo allenatore può nulla a livello contrattuale: senza un rinnovo del legame attualmente in scadenza il 30 giugno 2025, con tutte le conseguenze del caso, Meret sarà di fatto catapultato sul mercato per evitare un altro addio a zero la prossima estate, con firma possibile già a gennaio. Insomma, Piotr Zielinski, promesso sposo dell'Inter, ha fatto scuola, aggiungendosi all'ampio elenco di giocatori che negli ultimi anni hanno lasciato il capoluogo campano con il medesimo scenario. Tutto però lascia presagire il lieto fine, vicino anche per Amir Rrahmani, il perno della difesa che è stata e che sarà e che nei prossimi giorni dovrebbe accogliere Rafa Marin e Mario Hermoso: per il primo mancano soltanto le beghe burocratiche da risolvere, mentre la distanza per il secondo è più ampia ma, all'apparenza, colmabile. C'è aria di addio per Leo Ostigard, che potrebbe diventare la perfetta pedina di scambio (più conguaglio economico) per arrivare a qualche obiettivo di mercato: su tutti Alessandro Buongiorno, il tassello scelto per il presente e per il futuro: per ora il muro alzato dal Torino, che chiede 45 milioni senza l'inserimento di contropartite tecniche, sembra bello alto e impenetrabile, ma i discorsi potrebbero cambiare dopo l'Europeo. Bisogna attendere anche per conoscere il destino di Juan Jesus, che pochi giorni fa ha festeggiato l'acquisizione della cittadinanza italiana: difficile sapere se il brasiliano potrà brindare presto anche alla permanenza al Napoli, formalmente in scadenza il 30 giugno 2025 ma di fatto già in bilico oggi. Poi c'è chi come Natan si giocherà tutto provando a sedurre in prima persona Conte: spostandosi all'attacco, un po' la stessa situazione di Jesper Lindstrom, un altro che dopo una stagione disastrosa l'unica chance che ha per rimanere in azzurro è convincere il nuovo tecnico, che non a caso (per ora) ha bloccato qualsiasi discorso sulla cessione. Insomma, decide tutto (o quasi) l'ultimo arrivato Conte, che come da tradizione punterà gran parte delle sue fortuna sulla difesa, uno dei reparti più deludenti del Napoli l'anno scorso. Da qui la rivoluzione estiva che è solo alle prime battute.

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