Napoli, via al ritiro di Castel di Sangro tra novità, certezze e dubbi

Dal ritorno dei Nazionali agli assenti giustificati per il mercato, fino al dilemma Osimhen, che sta bloccando anche l'affare Lukaku

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
25 luglio 2024
Victor Osimhen (Ansa)

Victor Osimhen (Ansa)

Napoli, 25 luglio 2024 - Il secondo e ultimo ritiro estivo del Napoli scatta oggi, con la partenza direzione Abruzzo per raggiungere Castel di Sangro, dove la squadra si allenerà fino al 9 agosto, giorno della vigilia del match dei 32esimi di finale di Coppa Italia contro il Modena. Rispetto all'avventura di Dimaro si rivedranno i Nazionali, con l'eccezione di Mathias Oliveira, ancora in ferie per smaltire le tossine lasciate dalla Copa America 2024.  

Chi ci sarà e chi no

  Stavolta Antonio Conte potrà contare su un roster molto vicino a quello tipo che avrà a disposizione nel corso della stagione. Dentro, dunque, Khvicha Kvaratskhelia, Alex Meret, Alessandro Buongiorno, Giacomo Raspadori, Michael Folorunsho e Stanislav Lobotka, tutti reduci dalle rispettive avventure a tinte miste a Euro 2024. A Castel di Sangro salirà anche Giovanni Di Lorenzo, il capitano ritrovato che tra l'altro dovrebbe metterci la faccia in una conferenza stampa volta a chiudere una volta per tutte il caso dell'estate dopo che il primo colpo in tal senso lo aveva assestato appena pochi giorni fa Mario Giuffredi, il suo procuratore. Non dovrebbero vedersi in Abruzzo invece Giuseppe Ambrosino, Jesper Lindstrom e Leo Ostigard, rispettivamente vicini a Frosinone, Everton e Rennes, mentre potrebbe aggregarsi inizialmente alla squadra Gianluca Gaetano prima di definire gli ultimi dettagli dell'affare che dovrebbe (ri)portarlo al Cagliari.

Stasi Osimhen

  I tempi sono ancora più dilatati per stabilire il futuro di Victor Osimhen. Per il momento il nigeriano è a tutti gli effetti un giocatore del Napoli e rischia di esserlo anche dopo questa sessione di mercato che tramite una sorta di patto non scritto tra le parti in causa sarebbe dovuta servire a sancire l'addio. Per la gioia di tutti. Invece, la valutazione fatta dal club partenopeo del bomber (una cifra compresa tra 120 e 130 milioni, cioè il valore della clausola rescissoria) sta paralizzando la situazione ora che anche il Paris Saint-Germain, l'unica squadra che sembrava interessata all'affare, si sta tirando indietro. Possibile che il weekend alle porte possa diventare la finestra buona per riaprire i dialoghi e per evitare che per Osimhen l'unica opzione di addio sia l'Arabia Saudita. Certo, ci sarebbe un'altra opzione per il futuro: la permanenza al Napoli. Peccato che né il nigeriano né lo stesso Napoli, ognuno per i suoi motivi, sembrino volerla prendere in considerazione. Lo stesso Conte, anche dopo la prima parte di preparazione degli azzurri, non ha cambiato idea: il pupillo rimane Romelu Lukaku, affine a livello personale e tecnico ben più del discolo attuale numero 9, finora un fantasma in tutte le amichevoli estive. In questi casi di solito si parla di scelta volta a tutelare il mercato, per evitare infortuni o altri intoppi, ma per Osimhen potrebbe valere il contrario: metterlo in mostra nei prossimi test potrebbe servire a risvegliare l'appetito di tutti quegli estimatori via via spariti.

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