L’Ancona si gioca la partita più importante. Marconi o Polci? Dal Cda il futuro del club

Convocato per oggi, impossibile andare avanti insieme. Alla finestra nuovi investitori, serve un milione per la prossima stagione

di GIUSEPPE POLI
1 aprile 2025
Convocato per oggi, impossibile andare avanti insieme. Alla finestra nuovi investitori, serve un milione per la prossima stagione

Convocato per oggi, impossibile andare avanti insieme. Alla finestra nuovi investitori, serve un milione per la prossima stagione

Trecentomila euro per chiudere la stagione. Al di là delle reciproche richieste di dimissioni che sono all’ordine del giorno del consiglio direttivo indetto per oggi pomeriggio alle 14.30 presso la Criluma, e della programmazione per la prossima stagione, è questo il punto nevralgico su cui si confronteranno i soci Stefano Marconi e Massimiliano Polci insieme al resto del direttivo, composto anche da Andrea Marconi, Antonio Recchi, Robert Egidi, Giuliano Santinelli e Massimo Bugari, tutti in quota Marconi, e da Andrea Manciola e Gianluca Brilli, in quota Polci. Il perché è semplice: la soluzione di questo nodo indirizzerà l’Ancona da qui in avanti. In altre parole: i soci non vanno più d’accordo da mesi, nel futuro biancorosso o l’uno o l’altro. Impossibile continuare a convivere, impossibile, di conseguenza, che la cifra necessaria per completare la stagione venga equamente suddivisa tra Marconi e Polci. Questo, infatti, significherebbe il contrario, e cioè che i due vanno d’accordo e che vogliono proseguire insieme. E non è così. Lecito, dunque, aspettarsi la prima mossa da parte di patron Marconi, il socio forte proprio in virtù del suo potenziale di investimento nell’Ancona e del fatto che le sponsorizzazioni in casa Ancona le ha portate lui, almeno finora. E’ il patron, è il socio di maggioranza, non può non dimostrarlo ora. Ecco, dunque, che il primo scenario potrebbe essere quello con Marconi che dice: "quello che manca ce lo metto io". Consapevole, però, che poi dovrà fare tutto da solo anche l’anno prossimo. Di nuovi soci, infatti, finora non se n’è visto uno. E poi Polci dovrebbe accettare di uscire dalla società, nella quale è stato messo in disparte da dicembre scorso. Magari, invece, ha qualcosa da dire, e potrebbe proporre che i soldi mancanti ce li metterà lui, a patto che Marconi esca di scena. Se questo avvenisse sarebbe davvero un coup-de-theatre, specie dopo tutte le rassicuranti affermazioni degli ultimi mesi da parte del presidente Antonio Recchi riguardo alle intenzioni di alzare l’asticella per il prossimo anno. In questo caso toccherebbe a Polci non solo versare quanto manca per chiudere la stagione – si vocifera di circa 80mila euro al mese di stipendi e rimborsi, tra prima squadra, staff e settore giovanile, da pagare per marzo, aprile e maggio, oltre a tutto il resto – ma anche farsi carico della programmazione per la prossima stagione. Per la quale, a conti fatti, il socio o i soci dovranno versare almeno un milione di euro. Il costo complessivo di quest’anno, infatti, ammonterebbe a circa 1,8 milioni di euro. Dei quali oltre 400mila da sponsor e quasi 300mila da incassi tra abbonamenti e botteghino. Nella cifra complessiva anche i 400mila versati da Marconi per la richiesta d’iscrizione in soprannumero alla D. Dunque, se l’Ancona volesse davvero alzare l’asticella, ecco che dovrebbe considerare l’importo versato per quest’anno come cifra interamente spendibile per la prossima stagione. A conti fatti, mantenendo gli stessi sponsor, oppure trovandone altri che li sostituiscano, al socio o ai soci resterebbe da versare o reperire almeno un milione di euro. Di questo dovrà farsi carico Marconi, oppure Polci. Ma quest’ultimo sembrerebbe avere un paio d’assi nella manica. Sempre utili per fare poker. In ogni caso: 1, Marconi, oppure 2, Polci, che gioca fuori casa. Il pronostico non contempla la X.

Giuseppe Poli

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