Lazio, Baroni: "Vogliamo migliorare il risultato dello scorso anno. Tavares? Lo valutiamo"

Alla vigilia del debutto ufficiale sulla panchina laziale, Baroni fa il punto: "Arriviamo bene, abbiamo recuperato qualche giocatore. La squadra sta bene. Siamo pronti”

di FILIPPO MONETTI
17 agosto 2024
Marco Baroni

Marco Baroni

Roma 17 agosto 2024 - Da domani cambia tutto, non ci sarà più spazio per gli errori e non ci si potrà più accontentare. Il campionato di Serie A è alle porte e la Lazio attende con impazienza il debutto in partita ufficiale del suo nuovo allenatore Marco Baroni. La pre-stagione si è conclusa ingranando le marce alte, con la vittoria contro il Cadice nel Trofeo Ramon de Carranza. Se a questo si aggiunge il sesto colpo in entrata del mercato, con l'acquisto di Boulaye Dia, ufficializzato ieri, a completare le rotazioni in attacco e già convocabile per la sfida contro il Venezia, non si può che avere una grande e positiva aspettativa su questa prima giornata di campionato. Con queste premesse, Marco Baroni si è presentato in conferenza stampa per discutere questi temi e non solo alla vigilia della prima giornata di campionato, ecco le sue parole. 

La prima domanda ha chiesto in maniera molto diretto all'allenatore come arriva la sua squadra alla prima di campionato. "Arriviamo bene, abbiamo –  afferma Baroni – recuperato qualche giocatore. Purtroppo c'è stato questo piccolo problema con Gila, però la squadra sta bene. Siamo pronti. Il campionato sarà il solito bellissimo campionato, sempre difficile dove dovremo essere all'altezza, sempre".

Si chiede poi all'allenatore come si senta in questo momento, quali emozioni provi e quale sia il suo stato d'animo. "Il bello del mio lavoro è che mi alzo ogni mattina emozionato. Cerco sempre di trovare grandi motivazioni con me stesso. Amo il lavoro che faccio e quando hai la possibilità di fare questo hai sempre emozione. In questo momento c'è grande concentrazione e attenzione, c'è voglia di partire per la prima di campionato davanti ai nostri tifosi. Ci sono tute queste sensazioni belle, che poi si traducono in concentrazione sul lavoro e sulla squadra".

Viene poi domandato a Baroni a che punto sia la fase di assimilazione tecnica dei concetti da parte della squadra e di come si sia arrivati all'acquisto di Dia. "La squadra è in crescita costante. Abbiamo cambiato qualcosina, ma quando ho parlato dell'obiettivo di creare un'identità forte, di una squadra dove tutti collaborano al gioco collettivo. Questo è ciò che voglio portare avanti con i ragazzi. Torno su un concetto che mi piace: quando parlo di emozione, parlo di una squadra compatta, partecipe e capace di dare tutto per se stessa e i tifosi. Questo non deve mai mancare. All'interno di questo poi ci sono i miglioramenti che dobbiamo fare. Non mi piace parlare di tempo, io vivo ora e non guardo molto lontano, però mi aspetto già le cose su cui abbiamo lavorato. Per quanto riguarda Dia invece la Lazio è alla ricerca di giocatori bravi e Dia è uno di loro. Noslin è arrivato con Immobile e Castellanos. Non ci cambia molto, vogliamo giocatori forti, proprio come Dia. Lui ha dimostrato di saper fare gol, non solo nel nostro campionato, non dà punti di riferimento e a me questo piace. Stiamo cercando grande mobilità e lui è uno di questi ragazzi".

Si è cominciato poi a parlare della partita di domani, chiedendo quale tipo di partita ci si possa aspettare e di quale schieramento ha visto trovarsi a maggior agio la propria squadra. "Credo di avere un centrocampo con caratteristiche specifiche come ad esempio: Rovella, Cataldi e Vecino possono giocare sia da vertici bassi, sia da mediani. Non mi piace pensare a un centrocampo posizionale, non cerco un calcio posizionale. Poi, siccome ci sono due fasi, avere mobilità e interscambio di ruoli in fase di costruzione o di pressing spesso si vedrà questa mobilità. Guendo ha molta mobilità, non mi piace che rimanga fermo in una zona, lo stesso Dele-Bashiru e anche Castrovilli, che sta trovando sempre di più la condizione ed è un ragazzo veramente interessante. Ha avuto un periodo di inserimento fisico ma ha giocato a Cadice e si sta allenando sempre meglio. Domani è una di quelle partite dove ci saranno di sicuro delle difficoltà, è sempre così. Noi però dobbiamo avere le componenti dette prima, davanti al nostro pubblico. Serviranno compattezza, spirito e agonismo".

A Baroni viene poi chiesto se senta mancare qualcosa a qualcuno dei reparti della sua squadra. "I nomi guardo solo quelli al momento nella mia squadra, poi è chiaro che con la società c'è un confronto diretto. Ci saranno dei test importanti, ma per il momento siamo questi e andiamo avanti con questi". Durante la conferenza stampa c'è stato anche spazio per parlare di aspettative del tecnico sulla prossima stagione, chiedendo anche se ci siano un vice-capitano e dei tiratori designati. "Il vice-capitano lo sceglierò io di gara in gara. Quando si parlò di Cataldi a portare la fascia a Patric era perché quest'ultimo era il vice-capitano. La squadra avrà sempre un capitano e un vice. Le griglie invece preferisco lasciarle agli altri. Non ho mai fatto proclami, ho sempre pensato a migliorarmi lavorando forte e duro. I conti si fanno alla fine. Io leggo tanti articoli dove ognuno esprime il suo pensiero, noi si lavora forte. Il rigorista? Anche qui scelgo di gara in gara: abbiamo diversi giocatori capaci di calciarlo ed è una valutazione che preferisco tenermi per me. Ci sono i momenti da valutare e la squadra ha sempre un primo, un secondo e un terzo rigorista quando va in campo".

All'ex tecnico di Lecce e Verona si chiede poi quanto abbia lavorato sulla testa, l'attitudine dei giocatori e se pensa manchi qualcosa al proprio centrocampo, soprattutto nella qualità dell'ultimo passaggio. "Credo che - afferma Baroni - tra le qualità dei giocatori, in mezzo al collettivo che voglio creare, c'è del lavoro. La rifinitura è una delle zone più importanti e difficili su cui stiamo lavorando. Quando parlo di verticalità cerco di far vedere alla squadra le possibili soluzioni dietro la linea difensiva e quella è la zona che dovremo attaccare. La squadra non deve perdere palleggio, è una delle cose da alimentare, ma servirà verticalità e la piccola profondità che è fondamentale con squadre propense a chiudersi molto. Sì, ci sono ragazzi che devono crescere in questo senso, ma possono farlo solo con il lavoro".

Si torna a discutere di Castrovilli, chiedendo se l'ex Fiorentina possa essere il faro del centrocampo laziale. "È chiaro che la squadra anche in queste amichevoli, nelle difficoltà, non ha mai perso identità e compattezza. Questa è una delle cose fondamentali, io parto sempre dalla prestazione, è fondamentale centrarla a livello singolo e di squadra. Non mi piace parlare di singoli, ma spendo una parola per Gaetano perché è rientrato da un infortunio e ha grande qualità. Ha gol nelle gambe, sta lavorando forte per trovare la miglior condizione e sono convinto che a breve sarà al 100%"

Seguendo il filone dell'identità di squadra, si chiede all'allenatore se abbia già un'idea di un undici titolare per la gara di domani, contro una squadra con un'emergenza in termini di interpreti. "L'avversario che incontriamo l'ho visto in amichevole e in Coppa Italia, ma queste partite lasciano il tempo che trovano. Sanno fare molto bene e sicuramente ci saranno delle difficoltà. Ho un paio di dubbi legati alle valutazioni su chi è rientrato da poco. Devo valutare bene perché è una partita dove fino ad ora abbiamo fatto molti cambi, mentre domani dobbiamo gestire le risorse. Bisognerà valutare bene chi ha fatto più allenamenti. Ci saranno delle valutazioni attente da fare su questo".

Con il mercato ancora aperto si chiede al tecnico se secondo lui la squadra sia completa o abbia ancora delle carenze in qualche reparto. "Di mercato oggi non voglio parlare, domani giochiamo una partita e mi sembra decontestualizzato il mercato. Capisco queste situazioni, ma voglio stare all'interno di ciò che è fondamentale. Gli obiettivi di squadra ve li ho già dati, l'obiettivo è migliorare il campionato dello scorso anno. Non vogliamo partire accucciati, qui si lavora forte per raggiungere obiettivi importanti. Poi lasciamo parlare gli altri e la mia responsabilità è che sia il campo a parlare". 

Si è individuato in casa Lazio le prime due sconfitte come importanti poi per il proseguo complicato dell'annata e si chiede al tecnico se la partenza possa essere migliore. "La società chiaramente ha delineato dei cambiamenti che sono stati fatti. Sono andati via giocatori importanti e sono arrivati giovani e non è detto non possano arrivare anche più in alto di chi c'era prima. Io non parlo del mercato, devo valorizzare chi ho a disposizione. Se chiedo tempo lo faccio perché chi ho qui non è pronto? Non lo farò mai, qui non c'è tempo. Domani abbiamo una partita importante, ci sono tre punti in palio. Qualcuno pensa sia facile, ma non sarà così. Servirà una squadra pronta, servirà compattezza e spirito di sacrificio perché queste componenti ti fanno superare le difficoltà all'interno della partita".

A Baroni è stata domandata anche una valutazione su Gustav Isaksen: "È un giocatore forte, deve prendere consapevolezza e caricarsi di responsabilità. Prima davanti aveva un giocatore bravo, ora deve caricarsi. Io sto cercando di aiutarlo, di liberare la testa, lui ha gamba e qualità. Deve alleggerirsi, spesso con i miei giocatori parlo di gioia, ovvero scendere in campo senza paura e a testa alta. Sbaglio? Ci riprovo. Lui è un ragazzo che ha tanta qualità e sono convinto potrà esprimerla".

Il tecnico dà anche una sua valutazione su come sia cambiata l'atmosfera rispetto a quando lui giocava nella Roma e di cosa ne pensi circa le dichiarazioni di Sacchi su due squadre romane leggermente attardate rispetto alle rivali. "È un tempo talmente lontano, io sono abituato a vivere l'oggi. Ho grande rispetto per chi dice certe cose, sono persone autorevoli e devono parlare di questi argomenti. Io faccio il mestiere che Sacchi faceva in passato, io devo lavorare con la squadra per rompere qualche pronostico fatto in passato".

La conferenza stampa si è poi indirizzata verso la chiusura, chiedendo al tecnico se Nuno Tavares sia pronto a partire titolare nella sfida di domani. "Al 100%, l'ho già detto e sono orgoglioso di questa opportunità con il mio staff. Abbiamo lavorato duro e daremo tutto quello che abbiamo per fare bene. Nuno lo devo ancora devo valutare: il ragazzo sta bene però deve essere bravo io a gestire questo momento. Non ha partite nelle gambe. Sta bene e va forte, non ha i 90 minuti ma questo non sarebbe un problema. Devo valutare bene il suo impiego".

L'ultima domanda chiede all'allenatore in cosa la squadra sia migliorata rispetto all'inizio, quando è arrivato a luglio, e in cosa ha ancora margine. "Quando sono arrivato ho detto, con il rischio di ripetermi, di aver trovato una squadra con grande cultura e lavoro svolto in precedenza. Ho trovato terreno fertile per lavorare. Cerchiamo di mettere dentro qualcosa e non di levare, questa mobilità e aggressività che stiamo portando è una delle condizioni che la squadra sta percependo come un vantaggio. Dal punto di vista offensivo dobbiamo calciare di più ed essere molto più attivi sotto porta. Questa cattiveria è una delle componenti fondamentali".

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