Lazio, la fisicità del Feyenoord fa scacco matto a Sarri

L'analisi della sconfitta in Champions League dei biancocelesti

26 ottobre 2023
Lazzari e Casale difendono su Igor Paixao

Lazzari e Casale difendono su Igor Paixao

Roma, 26 ottobre 2023 – Il giorno dopo fa ancora più male. La Lazio si lecca le ferite dopo la sconfitta per 3-1 in terra olandese, dove il Feyenoord ha dominato per lunghi tratti sulla squadra di Sarri. Una sconfitta che pesa doppio, in virtù del pareggio dell'Atletico Madrid a Glasgow contro il Celtic, visto il sorpasso in classifica da parte dei Campioni d'Olanda in carica sia sui biancocelesti, sia sui Colchoneros, in una graduatoria cortissima, con le prime tre squadre raccolte in due punti. La partita si è messa fin da subito su binari complicati per la formazione capitolina, che è parsa a tratti quasi intimidita dall'ambiente caldissimo dello Stadion Feijenoord, noto anche come "de Kuip", "la vasca" per l'ambiente caldissimo che si viene a creare, quando il tifo di casa si scatena: ieri, con la trasferta vietata ai tifosi laziali, erano oltre 44mila i supporter di fede biancorossa allo stadio.

I ragazzi di Arne Slot partono benissimo e fin dai primi minuti fanno valere la loro superiorità atletica e cercano di colpire a freddo i biancocelesti. Tre tentativi in dieci minuti, ma la difesa capitolina regge l'urto. La squadra di Sarri sembra capace di reagire, ma proprio nel momento in cui il palleggio laziale cresce di qualità, ecco il letale contropiede del Feyenoord a colpire. I rapidi capovolgimenti di fronte spezzano l'unità della formazione e questo crea invitanti spazi per l'uno contro uno. Il gol di Gimenez è figlio della distanza tra difesa e centrocampo: Wieffer trova l'imbucata perfetta per Gimenez, che si gira perfettamente sull'avversario e calcia il rasoterra vincente, che vale l'1-0.

La Lazio subisce il colpo, ma nonostante questo prova a reagire. Qualche spunto c'è, ma non basta a tenere sotto pressione i padroni di casa, così, con un tempismo brutale, Zerrouki trova lo spazio e il destro perfetto per siglare il 2-0, qualche istante prima dell'intervallo. Un diagonale stupendo che non lascia scampo a Provedel, andando ad infilarsi vicinissimo al palo alla destra del portiere laziale.

Il gol del raddoppio proprio prima del duplice fischio del direttore di gara, lascia la squadra di Sarri con il morale sotto i tacchi. La ripresa sembra, a tratti, l'attesa morbosa del dilagare dei padroni di casa. Le occasioni da gol del Feyenoord si sommano, mentre oltre ad uno Zaccagni da lacrime agli occhi, la Lazio causa pochi mal di testa a Bijlow. La terza rete della squadra di Rotterdam finisce con il firmarla Gimenez, doppietta personale per lui. Sull'ennesimo contropiede olandese, questa volta condotto da Jahanbakhsh, l'iraniano serve benissimo il taglio di TImber, il cui tiro a botta sicura è respinto dal super intervento di Provedel, che però non può nulla sul tap-in vincente del messicano. Prova a rendere meno amara la punizione della de Kuip Pedro, che sul calcio di rigore per il fallo commesso da Lopez, accorcia le distanze, fissando il punteggio sul 3-1 conclusivo.

Una sconfitta senza scuse per i biancocelesti, così come testimoniano le statistiche della partita. Solo i dati relativi al possesso sorridono ai biancocelesti. La squadra di Sarri infatti detiene il pallone per il 52% del tempo, combinando con l'89% di precisione: 617 i passaggi tentati, di cui 549 riusciti. Dall'altra parte invece 473 su 576 passaggi portati a termine (precisione dell'88%). In tutti gli altri numeri però è sempre avanti il Feenoord. Sono 47 i palloni recuperati dagli olandesi contro i 31 laziali; 15 tiri complessivi a 8 di cui 5 a 4 nello specchio della porta. Il cinismo degli olandesi insomma manda fuorigiri il palleggio laziale e regala alla squadra di Rotterdam tre punti che possono diventare fondamentali per il passaggio agli ottavi di questa Champions League.

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