Lazio-Napoli 0-0, all'Olimpico vincono le difese e la noia

Meglio i biancocelesti, che sfiorano la rete in più occasioni. Gli azzurri, in piena emergenza, alzano il fortino e strappano un punto che però non basta per alimentare la rincorsa Champions

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
28 gennaio 2024
Maurizio Sarri (Ansa)

Maurizio Sarri (Ansa)

Roma, 28 gennaio 2024 - Sulla carta Lazio-Napoli sembra promettere spettacolo, numerose occasioni e altrettanti gol: il primo tempo in realtà racconta ben altra storia, con uno 0-0 a fotografare bene lo spettacolo ammirato (si fa per dire) in un Olimpico con le curve chiuse per gli insulti a sfondo razziale rivolti a Lukaku nel derby con la Roma. Nella ripresa lo spartito cambia leggermente e pare apparecchiare per il vantaggio dei biancocelesti, che confezionano più occasioni da gol al punto, probabilmente, da meritare qualcosa in più. Non la pensano così gli azzurri, in estrema emergenza (oltre ai soliti noti, fuori per squalifica anche Kvaratskhelia e Simeone), che giocano più per difendersi che per fare male: un copione difficile da immaginare fino a pochi mesi fa. Alla fine sul 'Sarrismo' tanto rimpianto dalle parti di Fuorigrotta la spunta il fortino essenzialista e 'risultatista' di Mazzarri, che con la linea a tre pare aver sistemato la retroguardia: la fase offensiva, complici appunto le assenze, resta però insufficiente al punto da vedere la zona Champions League allontanarsi sempre di più, con la stessa Lazio che nel testa a testa con il Napoli mantiene ancora un vantaggio di 2 punti, oltre a quello degli scontri diretti.  

Le formazioni ufficiali

  Sarri sceglie un 4-3-3 che tra i pali vede Provedel, con Lazzari, Romagnoli, Gila e Marusic in difesa, la linea composta da Guendouzi, Cataldi e Luis Alberto in mezzo al campo e, in attacco, Isaksen e Felipe Anderson a supporto di Castellanos. Mazzarri si affida a un 3-4-2-1 con Gollini in porta e Ostigard, Rrahmani e Juan Jesus a sua protezione: i quinti sono Di Lorenzo e Mario Rui, con Demme e Lobotka in mezzo al campo e la coppia Politano-Zielinski a supporto di Raspadori.  

Primo tempo  

 L'inizio del match all'insegna dell'equilibrio: meglio il Napoli per quanto riguarda il possesso palla, seppur abbastanza sterile, meglio la Lazio per la pericolosità in zona offensiva. Non a caso, all'11' Luis Alberto si incarica della battuta di una punizione causata da un fallo di Di Lorenzo su Castellanos: il colpo è morbido e viene respinto da Juan Jesus, con Cataldi che manda alle stelle la ribattuta. Al 14' ancora Luis Alberto serve Isaksen, che però apre troppo il piattone e spreca una potenziale ottima occasione. Al 27' Provedel è attento su un lancio di Politano diretto dall'altro lato a Mario Rui, così come sul ribaltamento di fronte lo è Rrahmani sul traversone velenoso di Lazzari diretto a Castellanos: in una partita tutt'altro che spettacolare questi sembrano i guizzi maggiormente degni di nota. Al 31' Mario Rui serve al limite dell'area Zielinski, la cui botta viene deviata da Romagnoli. Al 43' ci prova il solito Isaksen con il piatto forte della casa: scatto da destra per poi accentrarsi e tirare, ma anche stavolta la mira non è delle migliori. E' un po' la fotografia dell'intero primo tempo: leggermente meglio la Lazio soprattutto grazie al danese, ma di fatto parate vere e proprie per i due portieri non ce ne sono state, così come chance colossali per sbloccare una gara tutt'altro che memorabile. Almeno nella sua prima metà. A parlare è un dato su tutti: ben 542 passaggi riusciti in totale a fronte di zero tiri nello specchio.

Secondo tempo

Pronti, via e Castellanos, con una pregevole rovesciata dopo un bel controllo di petto, sblocca la contesa su un lancio lungo dalle retrovie, quasi a voler smentire subito quanto detto (per la verità ben poco) nel primo tempo: la segnalazione di fuorigioco però vanifica la gioia dell'Olimpico. La risposta del Napoli è affidata a una punizione tagliata di Zielinski che Provedel è costretto a smanacciare alla buona. Al 58' gli azzurri sviluppano la migliore trama della loro partita: Politano premia la sovrapposizione di Mario Rui, che cerca al centro dell'area Raspadori, schermato da Lazzari. Mazzarri apre la girandola dei cambi: fuori l'ammonito Demme e dentro Gaetano. Al 61' torna pericolosa la Lazio con un cross di Guendouzi che arriva a Luis Alberto, che gira di testa senza precisione: i due riprovano a dialogare al 64', ma stavolta di mezzo ci si mette l'intervento provvidenziale di Juan Jesus. Al 65' ancora Luis Alberto prova la conclusione: una deviazione serve involontariamente Isaksen, che però sbaglia tutto al momento del cross. Poco dopo è invece quasi perfetta la botta di mancino dal limite di Cataldi: Gollini è immobile e spera, ottenendo i suoi risultati con la conclusione che lambisce il palo alla sua sinistra. Al 67' Politano guadagna un corner al termine di una ripartenza e dagli sviluppi dello stesso Gaetano quasi sfiora il gran gol con una staffilata da fuori. Anche Sarri mette mano alla panchina dopo una fase di sofferenza dei suoi: dentro Pellegrini per Lazzari. Al 75' serve un super intervento di Ostigard, appostato sulla linea di porta, per salvare il Napoli sul colpo di tacco di Castellanos, pescato da un cross teso di Isaksen. Sarri cambia ancora, inserendo Vecino per Guendouzi: Mazzarri risponde gettando nella mischia Mazzocchi e Ngonge, al debutto in azzurro, per Mario Rui e Raspadori. C'è aria di prima volta anche per l'altro volto nuovo Dendoncker, che rileva Zielinski, che poco prima di uscire scocca una punizione che non termina lontana dal palo alla destra di Provedel: Mazzarri inserisce anche Lindstrom per Politano, mentre Sarri lancia Rovella per Cataldi che, ammonito e diffidato, salterà la prossima e Pedro per Isaksen, partito bene prima di spegnersi progressivamente. Dopo una fase di stanca la Lazio torna ad attaccare e lo fa con Vecino, che di testa calibra male una delle ultime chance della partita. Al 93' la botta di Pellegrini, l'ennesimo dei suoi a provare a forzare il castello difensivo ospite, frutta solo un corner, dai cui sviluppi Ostigard anticipa tutti: troppo poco per sbloccare una partita che, a dispetto dei pronostici della vigilia, termina con un pareggio a reti bianche ben poco spettacolare.  

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