Milinkovic-Savic salva la Lazio in extremis, contro il Lecce finisce 2-2
I biancocelesti sprecano il vantaggio di Immobile, la rimonta dei salentini è resa vana dal gol al 94' del serbo. Per Sarri è un mezzo passo falso nella corsa alla Champions
Roma 12 maggio 2023 - Un pareggio all'ultimo respiro che non accontenta nessuno. Si può riassumere così il 2-2 maturato tra Lazio e Lecce nell'anticipo della trentacinquesima giornata di campionato. Di fronte ad un Olimpico gremito per i colori biancocelesti, la squadra di Sarri arriva a pochi passi da un clamoroso ko in casa contro i salentini. Dopo il vantaggio iniziale di Immobile, ritorno al gol in campionato tra le mura amiche 243 giorni dopo l'ultima volta, arriva la rimonta del Lecce. Protagonista di serata è Oudin che con una doppietta, che coincide con i suoi primi gol in Serie A, ribalta il risultato, regalando il vantaggio ai pugliesi. La squadra di Baroni sembra riuscire a portare a casa il risultato, ma all'ultimo secondo ci pensa il sergente Milinkovic-Savic a riportare in parità il risultato. La Lazio ora rischia il sorpasso dell'Inter e l'aggancio del Milan, mentre il Lecce guadagna solo un punto sulla zona retrocessione, portandosi a +5 dallo Spezia terzultimo.
Primo tempo
Sarri preferisce non rischiare Marusic, non al massimo fisicamente, e si affida a Lazzari come terzino destro. Presente invece Zaccagni, nonostante qualche acciacco. Baroni invece conferma la formazione della vigilia, 4-3-3 con il tridente offensivo composto da Banda, Colombo e Strefezza. Le due squadre si studiano nei primi minuti e questo non permette la creazione di grandi occasioni offensive. Più convincente però il Lecce che si fa vedere un paio di volte dalle parti di Provedel, senza mai però impegnare il portiere biancoceleste. Una pressione che però paga in termini di cartellini gialli, con Andrea Lazzari ammonito dopo appena 7' di gioco. La formazione di casa prova a reagire e guadagna metri di campo. Lazzari restituisce il favore a Banda, attaccando l'esterno leccese e portandolo a commettere un fallo da cartellino giallo. Banda diffidato, salterà la prossima sfida contro il Monza. La squadra di Sarri non riesce però a sfondare e nonostante porti molti uomini nella metà campo leccese, non riesce mai a creare vere occasioni da gol.
Al 21' il primo grande colpo di scena della partita porta un calcio di rigore per il Lecce. Azione sulla fascia di destra da parte dei salentini, che vede Banda arrivare al cross. Duello aereo tra Colombo e Romagnoli vinto dal difensore biancoceleste che però non riesce ad allontanare la sfera. Hysaj appare in vantaggio per recuperare il pallone, ma viene clamorosamente anticipato da Blin. L'albanese travolge ingenuamente il mediano giallorosso e obbliga Maresca a fischiare il calcio di rigore in favore degli ospiti. Dopo il check del Var, che conferma la decisione del campo, sul dischetto si presenta Strefezza. L'attaccante del Lecce calcia sulla destra di Provedel: il tiro è potente e rasoterra, ma impreciso e termina la propria corsa fuori dallo specchio della porta, con Provedel che intuisce e copre molto bene la porta.
Il rigore fallito è uno shock per entrambe le squadre. Servono diversi minuti sia ala Lazio, sia al Lecce per riprendersi. La squadra di Sarri però continua la propria crescita e alla prima occasione da gol trova subito il gol di vantaggio. Luis Alberto gestisce il pallone sulla trequarti campo offensiva, dopo un buon fraseggio che gli ha permesso di trovare spazio. Lo spagnolo osserva e indovina il passaggio filtrante perfetto per il movimento di Immobile. Il capitano biancoceleste evita il fuorigioco, mandando fuorigiri Baschirotto e a tu per tu con Falcone lo trafigge con il sinistro. Siamo al 34' e il bomber di Torre Annunziata torna al gol all'Olimpico in Serie A 243 giorni dopo l'ultima volta e regala il vantaggio alla Lazio: 1-0.
La formazione di casa non è però paga e continua ad attaccare e al 43' arriva vicinissima al raddoppio. Luis Alberto recupera il pallone nella trequarti salentina, vincendo un contrasto con Umtiti. Lo spagnolo semina il panico in area del Lecce, poi scarica su Milinkovic-Savic. Il serbo riceve sul destro spalle alla porta, si gira sul piede forte e calcia in porta: miracolo di Falcone che nega al sergente biancoceleste il 2-0, con un super intervento in spaccata.
La squadra di Baroni è tutt'altro che doma e dopo un periodo di riassestamento torna a mettere paura ai capitolini, trovando anche il gol del pareggio all'ultimo istante del primo tempo. Bellissimo passaggio di Hjulmand per Gendrey, che corre veloce sulla fascia destra. Il francese finta di andare sul fondo e serve Oudin al limite dell'area. L'altro transalpino del Lecce controlla col sinistro e incrocia, sempre con lo stesso piede il proprio tiro, ne esce una conclusione rasoterra imprendibile per Provedel. Così allo scadere del secondo minuto di recupero concesso da Maresca, i salentini riportano in equilibrio il risultato: 1-1. Una rete che coincide con il duplice fischio del direttore di gara per decretare la fine della prima frazione.
Secondo tempo
Nessun cambio nell'intervallo, ma il gol allo scadere del primo tempo ha lasciato tossine nella Lazio, che non ha il miglior approccio alla seconda metà di partita. Ci mette appena 4 minuti il Lecce a costruire la prima grande occasione da gol della ripresa. È ancora Hjulmand ad aprire benisismo il gioco verso Banda, che può giocare l'uno contro uno con Felipe Anderson. Il giocatore dello Zambia salta il brasiliano e calcia di destro al volo, dopo che la sfera si è impennata. Tiro potente ma centrale, respinto con i pugni da Provedel. Il Lecce però non si dispera e il minuto successivo, al 50', trova il gol del vantaggio. Luis Alberto perde il pallone in costruzione, dando il via all'azione individuale di Strefezza. L'esterno salentino serve in area Oudin, che con il destro, il suo piede debole, calcia di prima intenzione verso la porta. Il tiro è sporco, ma non lascia scampo all'estremo difensore laziale: il Lecce ribalta il risultato, all'Olimpico è 1-2.
Il gol subito risveglia la Lazio, che reclama un calcio di rigore qualche minuto più tardi. Scorribanda di Lazzari sulla fascia destra, che porta il terzino in area di rigore. Contrasto spalla a spalla con Banda, che manda per terra il giocatore laziale, Maresca lascia correre. Decisione corretta, visto che l'ex Spal si lascia cadere dopo il contatto regolare con il giocatore salentino. Sarri non ci sta e prova dunque a cambiare due giocatori per ridare spinta alla Lazio. Escono Hysaj eFelipe Anderson, per lasciare il posto a Luca Pellegrini e Pedro.
I cambi del tecnico toscano sortiscono subito l'effetto sperato, con il Lecce che perde tanti metri di campo, mentre i biancocelesti cominciano ad entrare con insistenza in area di rigore del Lecce, ma mancano sempre di precisione nell'ultimo passaggio. Anche Baroni è costretto così a mettere mani ai cambi per ridare nuova linfa alla propria squadra. Entrano Di Francesco e Ceesay, mentre lasciano il campo Colombo e Di Francesco. Sarri si gioca anche il terzo cambio: fuori Marcos Antonio e dentro Basic. Gli aquilotti premono e introno al 75' vanno due volte vicinissimi al nuovo pareggio. Prima un tiro-cross di sinistro di Milinkovic-Savic, che non trova la deviazione vincente di Immobile. La sfera però è velenosa e ben indirizzata, infatti termina la propria corsa a pochi centimetri dal secondo palo della porta salentina, con Falcone fermo a guardare. Portiere dei salentini che si rende protagonista pochi istanti dopo. Altra grande imbucata della Lazio, con Zaccagni che trova perfettamente il proprio capitano. Il bomber campano salta il difensore e calcia con il destro solo davanti a Falcone: altro miracolo dell'estremo difensore che con il piede sinistro respinge la sfera, sulla conclusione ravvicinata.
Doppio pericolo scampato dal Lecce, che manda in allarme Baroni. Il tecnico si gioca i suoi ultimi tre cambi in due slot: prima una doppia sostituzione con Gonzalez e Simone Romagnoli, al posto di Strefezza e Gendrey; poi manda in campo Helgason al posto dell'autore dei gol, Remi Oudin. I due slot sono intervallati però da ben 4 cartellini gialli, due per parte. Ammoniti tra i laziali Pellegrini e Milinkovic-Savic, mentre per il Lecce sono Blin e il portiere Falcone a finire sul taccuino di Maresca.
I minuti conclusivi sono un vero e proprio assedio di marca biancoceleste. Il Lecce non riesce ad uscire dalla propria metà campo, ma alla Lazio manca lo spunto per riuscire a buttare giù il muro salentino. Prima Immobile, poi Pedro arrivano al tiro da ottima posizione: la conclusione del capitano non trova lo specchio, mentre quella dello spagnolo è potente ma centrale, bloccata da Falcone. Si entra nel recupero quando ancora l'ex Barcellona, si trova libero al limite dell'area, dopo un'ottima costruzione sull'esterno sinistro. Il destro a giro dell'iberico è potente e preciso, ma il palo gli nega la gioia del gol.
Gli ospiti però sono stanchi e al 94' capitolano sull'occasione più rocambolesca della Lazio. Pellegrini salta il pressing a centrocampo e cambia il fronte d'attacco con un passaggio peretto verso Lazzari. Il cross del terzino destro laziale è potente e ben indirizzato, con Simone Romagnoli che allontana in spaccata da dentro l'area piccola. La deviazione dell'ex Parma però manda fuorigiri i propri compagni e il più veloce di tutti è Milinkovic-Savic che schiaccia di testa la sfera, prendendo in controtempo Falcone, che può solo stare fermo a guardare, mentre la sfera si insacca in porta: all'ultimo respiro la Lazio rimette in pari il risultato, 2-2. Il gol del serbo è l'ultima grande occasione del match, con Maresca che scaduto il 7' di recupero fischia tre volte, ufficializzando il risultato dell'Olimpico.
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