Ritiro Lazio, Luca Pellegrini: "Il mister ci fa spingere tanto, mi piace sua etica"

Le parole del calciatore durante il terzo giorno di ritiro ad Auronzo di Cadore

di FILIPPO MONETTI
13 luglio 2024
Luca Pellegrini

Luca Pellegrini

Auronzo di Cadore 13 luglio 2024 - Prosegue il ritiro della Lazio in quel di Auronzo di Cadore e come successo nelle primissime giornate della permanenza trentina dei biancocelesti per il ritiro, anche oggi un nuovo giocatore capitolino si è prestato ai microfoni di Lazio Style Channel per raccontare l'esperienza in preparazione con Marco Baroni. Oggi è stata la volta di Luca Pellegrini ad interagire con i microfoni ufficiali del club biancoceleste. Ecco le sue parole.

Il giocatore è stato intervistato al termine della seduta di allenamento mattutina, dove la squadra ha svolto lavoro tattico e tecnico nella prima ora, seguendo le indicazioni di Marco Baroni. Al lavoro con il pallone è seguita una mezz'ora di lavoro atletico per concludere la prima tornata in campo dei giocatori, con la seconda sessione giornaliera fissata per il tardo pomeriggio. Il giocatore è stato intervistato prima di pranzo al termine della prima sessione, per lui si tratta dell'avvio della terza stagione in biancoceleste, ma di fatto il suo primo ritiro con la maglia capitolina, ecco le sue sensazioni a riguardo: “Ci stiamo allenando bene, il mister ci sta facendo spingere tanto. È il mio primo ritiro qui, non c'ero mai stato, è tutto molto bello e ci sono le condizioni per fare un ottimo inizio di stagione”. Si è parlato anche dei nuovi ingaggi, chiedendo al giocatore se si senta responsabilizzato o meno dal dover aiutare l'inserimento dei nuovi acquisti nei meccanismi della squadra. “Dei nuovi acquisti abbiamo preso Noslin e Tchaouna che già conoscono il campionato. Per quanto riguarda poi Dele-Bashiru avrà sicuramente bisogno di qualche consiglio perché la Serie A è un campionato particolare. Secondo me però, avendo perso giocatori importanti quest'anno, tutti dobbiamo sentirci più responsabilizzati”.

Dagli acquisti si è virati anche sul tema delle cessioni, con giocatori importanti ad aver lasciato la squadra e dunque potenzialmente ad aver lasciato un importante vuoto in termini di leadership incampo e fuori. “Sicuramente alcune delle colonne portanti ci sono ancora, abbiamo - continua Pellegrini - perso dei punti di riferimento però è giusto così. È un ciclo che purtroppo si è concluso e ora dobbiamo ripartire guardando in avanti. Non c'è tempo per guardarsi indietro”.

Luca Pellegrini si è anche permesso di scherzare, essendo lui compagno di stanza con Rovella, non ha approvato il nuovo look del mediano laziale. “Non posso dire nulla, è un amico, anzi per me è un fratello e quindi look approvato”.

L'intervista è proseguita cercando di virare nuovamente su temi di campo, partendo da cosa il nuovo mister Baroni stia cercando di trasmettere ai suoi giocatori. “Il mister ci sta trasmettendo tanta positività e voglia di fare, questo si vede molto durante gli allenamenti. In questi due-tre giorni ci sta facendo lavorare tanto e ho visto una cultura del lavoro importante che a me piace molto. Potrò in futuro parlare in privato con il mister per dirgli cosa voglio trasmettere sul campo. Non servirebbe però nemmeno farlo: il campo parla da solo e bisogna appoggiarsi su questo”.

Il tema è virato sulla tattica, con Baroni a riportare la formazione sui binari della difesa a quattro dopo il periodo con Tudor giocato a tre uomini dietro. Una carta che ci si chiede possa o meno riportare in una zona di confort questa squadra: “La cosa più importante è come interpreti il calcio. Il modulo è importante ma relativamente, negli ultimi sei mesi abbiamo cambiato due filosofie di gioco, una era il bianco una il nero. Sarri lavorava tanto sulla palla, Tudor invece molto sull’uomo. Il mister ci ha dato delle indicazioni generali, ma nei prossimi giorni vedremo meglio cosa ci chiederà nello specifico il mister e come adattarci”.

Luca Pellegrini è un terzino di grande spinta, molto rapido sia nel breve, sia nell'allungo e con grandi caratteristiche offensive. Tra i suoi punti di forza c'è senza dubbio il cross e con il Taty Castellanos a dover guidare l'attacco, potrebbero rivelarsi un'arma in più, vista la qualità aerea del giocatore argentino. “La differenza sui cross la fa anche chi colpisce. Taty è un colpitore di testa fenomenale, ma se si trova in mezzo ai tre difensori è inutile crossare. Il mister sarà sicuramente più preparato di me (scherza, ndr), ma il cross è più pericoloso se si riempie bene l’area. Vedremo che indicazioni ci darà il mister poi nello specifico”.

L'intervista si è conclusa con uno sguardo aperto sull'Europa, non solo l'Europa League, la competizione continentale che i biancocelesti dovranno giocare, ma anche sugli Europei, che domani vedrà giocarsi la finale tra Spagna e Inghilterra. “Il livello che si sta vedendo quest'anno all’Europeo è veramente molto alto. Stiamo vedendo nazioni che storicamente non sono state a livello delle grandi come Spagna, Inghilterra, Italia, Francia e Germania ma riescono a giocarsela. Questo dimostra il calcio si sta evolvendo. Tutti stanno costruendo una componente fisica molto importante, si stanno adattando ed è il caso che anche noi iniziamo a lavorare sulla fisicità. Per l'Europa League dico che siamo a inizio luglio, non mi piace dare obiettivi in un momento in cui non abbiamo le indicazioni sul torneo. Vogliamo fare il meglio possibile in una competizione importante come l’Europa League”.

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