Lazio-Verona, Baroni: "La squadra può crescere ancora. Gol subito? Colpa mia..."

Le parole dei due allenatori a fine partita; Zanetti: "Atteggiamento giusto, non bisogna sentirsi più bravi"

di FILIPPO MONETTI -
17 settembre 2024
Marco Baroni, allenatore della Lazio

Marco Baroni, allenatore della Lazio

Roma, 17 settembre 2024 - La Lazio vince una sfida complicata contro il Verona per 2-1 e ne festeggia Marco Baroni, capace di superare il proprio passato nel primo incrocio di stagione contro gli scaligeri. Grande gioia, ma anche un'attenta analisi da parte del tecnico quando si è presentato ai microfoni di Sky nel post partita. Ecco le sue parole.

Il tecnico è partito da cosa ha funzionato, senza però dimenticare il malus di non essere riusciti a mettere in sicurezza subito il risultato. "Sono partite che vanno chiuse. Abbiamo fatto sette tiri in porta, alcune anche con grandi parate di Montipò su occasioni importanti. Quando non chiudi la gara c'è sempre qualche pericolo, poi però la squadra ha sempre giocato con personalità: ha pressato alto, ha giocato la palla. Si è fatto quello che avevamo provato e fatto in allenamento. Abbiamo avuto ottima mobilità, buona riaggressività. Siamo contenti della prestazione".

I marcatori di serata sono stati i due attaccanti Dia e Castellanos, schierati insieme dal 1' minuto, una soluzione a cui la Lazio sta lavorando con sempre maggiore insistenza. "Noi stiamo lavorando sulla soluzione con i due attaccanti. Io chiedo ai ragazzi un calcio di mobilità, dove non vogliamo dare punti di riferimento. Sia Taty, sia Dia, sono giocatori che si muovono spesso tra le linee, anche a lavorare come ricevitori. La squadra ricerca costantemente il loro appoggio. Cerchiamo di mantenere costantemente il dominio della partita, ma anche di giocare con ritmo. Io voglio che la gente veda una squadra con della voglia, capace di lavorare in gruppo, che ha le distanze giuste. Mi dispiace per il primo gol perché è lì è stata colpa mia. Le condizioni di Castellanos? Vediamo. Domani dovremo fare degli esami strumentali. Purtroppo queste situazioni, la convocazione in Nazionale e i voli intercontinentali, sono di quelle situazioni che ti sfuggono di mano, ma io spero non sia nulla di grave". 

Si è poi tornati sulle parole del tecnico, il quale ha spiegato perché la rete subita sia colpa del tecnico: "Il gol mia responsabilità? Sì perché siamo su quella palla, loro erano con i due trequartisti e noi abbiamo fatto un pizzico fatica in fase di gestione e ci hanno trovati aperti. In quanto responsabile della squadra, mi sento responsabile per la rete subita. In quella situazione potevamo fare meglio: è stata una palla centrale che non deve passare. Ci dovremo lavorare sopra e per altro siamo anche riusciti a correggerla tra il primo e il secondo tempo".

C'è stato modo anche di parlare degli equilibri di questa squadra, molto propositiva in attacco, ma che ha ancora subito gol per la quarta giornata consecutiva. "Noi dobbiamo crescere e lavorare ancora. Quando cerchi un recupero alto, con una pressione rapida, mettendoti tanti metri dietro la schiena è chiaro che rischi sempre di più. Io come ho detto però parto sempre dal gol poi torno indietro. La squadra fa gol, è pericolosa e questa è la cosa più importante. Gli equilibri secondo me li possiamo trovare, serve un lavoro di squadra, un lavoro collettivo. Lì troveremo le distanze, oggi, sai, quando cerchi costantemente il pressing alto, con gli esterni mai bassi. In quei casi i mediani devono lavorare maggiormente in copertura, ma adesso preferisco una squadra che si prenda dei rischi piuttosto che giocare in maniera attendista. Questo non mi piace, la squadra lo sa e su questo stiamo lavorando".

L'ultima domanda per l'allenatore laziale ha chiesto al tecnico se il lavoro di equilibratori potrebbe essere abdicato ai mediani laziali. "I miei mediani sono giocatori che sanno ricoprire benissimo il ruolo, Vecino compreso. Sanno gestire bene il pallone, cerchiamo più il pallone in verticale e non quello orizzontale e per me hanno fatto un buon lavoro. La copertura non la possono fare loro, perché mancano un po' a livello muscolare, ma per questo abbiamo chiesto aiuto ai compagni e abbiamo giocato molto con gli esterni dentro il campo, per dare maggiore copertura con i mediani. Quando affronti squadre così, che fanno giocare poco il tuo attaccante e lavorano con due trequartisti in mediana a fare pressione aggiunta, non è mai facile per la tua difesa. Però siamo stati molto bravi in copertura, salvo qualche transizione. Alle volte ci siamo intestarditi a voler andare dentro e questo ci ha fatto perdere alcuni palloni che ci hanno preso in contropiede. La squadra però ha sempre gestito la palla con personalità continuando ad attaccare e abbiamo giocato bene".

Paolo Zanetti: "Risultato non buono, ma squadra ha carattere. Siamo ancora da scoprire"

Non solo Marco Baroni, anche il collega, oggi sulla panchina del Verona, Paolo Zanetti si è presentato ai microfoni di Sky per raccontare le sue impressioni nel post-partita della sconfitta scaligera contro la Lazio. Ecco le sue parole.

L'allenatore veneto è partito lodando il carattere l'atteggiamento della sua squadra, a discapito del risultato negativo poi maturato a fine gara. "Il risultato - afferma Zanetti - non è stato buono, ma la squadra ha avuto carattere. Ha dimostrato di saper restare in partita fino alla fine, abbiamo lottato per dei punti e non abbiamo mai mollato. Loro ci hanno sicuramente messo in difficoltà anche su parecchie giocate dei singoli. Abbiamo sempre giocato palla a terra, provando a fare il nostro gioco, restando anche in campo con ordine. Ora pensiamo alla prossima partita perché venerdì siamo già di nuovo in campo".

L'intervista è proseguita rimanendo ancora sul tema della personalità e della grinta, chiedendo all'allenatore se la posizione alta di classifica in queste prime giornate e la grande cornice dell'Olimpico non possano aver messo il Verona nella condizione di sopravvalutarsi. "Spero la mia squadra non si sia dimenticata la grinta delle giornate precedenti. Dovrò rivederla. Noi però abbiamo ben chiaro in testa quale sia il nostro obiettivo e chi siamo. Non bisogna sentirsi più bravi di quello che si è, è giusto giocare la palla, ma non dobbiamo perdere l'umiltà e l'atteggiamento giusto. Oggi la squadra ci ha provato, non ci è riuscita e dovrò capire le ragioni e correggerle, ma dal punto di vista dell'atteggiamento per ora non mi sento di dire nulla alla mia squadra". 

Dalla sua squadra, a Zanetti stesso, la domanda successiva ha chiesto all'allenatore del suo rinnovato sistema di gioco da quando siede sulla panchina veronese, un'evoluzione rispetto al passato dell'allenatore ex Empoli. "È normale e bisogna adattarsi ai giocatori che si allenano di volta in volta. Io in passato ho giocato con moduli e sistemi diversi, ma non significa che non si possa cambiare. Bisogna avere la mente aperta e mettere in campo i giocatori nella posizione in cui riescono a rendere meglio. Siamo ancora una squadra da scoprire: anche oggi abbiamo inserito ragazzi nuovi che ancora devono entrare nelle rotazioni. Siamo all'inizio di questa nostra costruzione e questa sera facciamo tesoro della partita".

L'ultima domanda ha chiesto al tecnico gialloblù una piccola previsione della sfida di venerdì prossimo, valevole per la quinta giornata, tra gli scaligeri e i granata. "Verona contro Torino? Innanzitutto speriamo sia una bella partita, perché giochiamo in casa. Ancora una volta dovremo non sbagliare niente dal punto di vista dell'atteggiamento, affrontiamo una squadra forte, una squadra in forma, in fiducia e partita bene. Noi dovremo mettere in campo una prestazione straordinaria per cercare di prendere via dei punti. Proprio perché sappiamo chi siamo non possiamo permetterci errori di atteggiamento". 

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