Lecce giovane e bello, l’ultima creatura di Corvino

I pugliesi sono la rivelazione della serie A grazie a una serie di talenti scoperti dall’esperto direttore sportivo giallorosso, a cominciare da Krstovic pagato meno di 4 milioni

di FEDERICO DI MAIO -
22 ottobre 2023
Nikola Krstovic

Nikola Krstovic

Roma, 22 ottobre 2023 – Dodici punti in 8 partite, gioco propositivo, tanto entusiasmo, ma soprattutto tanti giocatori forti. Stiamo parlando del Lecce di Pantaleo Corvino, direttore sportivo dei giallorossi, in grado di dipingere un capolavoro, ancor più bello nei suoi dettagli.

La punta di diamante della rosa di D’Aversa è sicuramente rappresentata dal nuovo nove montenegrino classe 2000, Nikola Krstovic. Giallorossi, che di giocatori montenegrini ne sanno qualcosa, basti pensare a Mirko Vucinic, vecchia conoscenza della serie A, che proprio a Lecce esplose iniziando così il viaggio calcistico verso lidi più alti. Lo stesso Vucinic che, al di là delle recenti disavventura con il fisco, ha avuto un ruolo fondamentale nel portare Krstovic, consigliandolo fortemente a Pantaleo Corvino, a costo di pagarlo 10 milioni di euro (il ds del Lecce, con un capolavoro lo porterà in Italia per soli 3,9 milioni). Ma Nikola Krstovic è solo la punta di un iceberg enorme, una rosa davvero completa in ogni reparto e piena di talenti. Tridente d’attacco composto da giocatori di qualità, tutti molto abili nell’uno contro uno: Strefezza a sinistra, Almqvist a destra e Krstovic punta centrale (ultimi due arrivati questa estate). Numero nove di riserva? Roberto Piccoli, grande talento italiano, e soprattutto un grande lusso da tenere in panchina per un club che fino a due anni fa militava in Serie B. Non ci scordiamo di Banda, fermo ai box per più di un mese è finalmente tornato per portare gas e imprevedibilità sulle ali del Lecce.

Qualità negli acquisti, permessi dall’onerosa cessione di Hjulmand, volato in Portogallo durante l’ultima sessione di mercato per 18 milioni di euro. Molto interessanti le due mezze ali Kaba (francese classe 2001) e il più offensivo Rafia. Nel reparto arretrato troviamo due certezze a comporre il quartetto difensivo, il leader Baschirotto, giocatore d’altri tempi, che fa del temperamento e della disciplina i suoi due punti di forza. Rimane il sottovalutato Gendrey, terzino di spinta e dinamismo, con una buona potenza e ottimo senso della posizione, il francese è pronto per un salto di livello.

Con Falcone a proteggere i pali il Lecce ha blindato un florido progetto, puntando su una linea verde di qualità. Esempio per tutte le neopromosse che si affidano invece ad un “Instant old team” per provare a garantirsi la permanenza in Serie A. Il Lecce è sinonimo di sostenibilità, sia tecnica che finanziaria (bilancio complessivo dell’ultima sessione in positivo di 4 milioni con 22 milioni spesi), numerosi giocatori di cui sentiremo parlare e con i quali Corvino potrà finanziare il suo ciclo vincente, all’insegna della qualità e della sostenibilità calcistica.

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