L’intervista dell’ex. Denis: pallone, padel e Bergamo nel cuore : "Mi rivedo in Mateo, farà bene anche con l’Italia»

Il calciatore argentino German Denis si racconta durante la seconda tappa dell'Exclusive Padel Cup a Milano, parlando del suo passaggio al padel e delle prospettive future nel mondo dello sport.

23 ottobre 2024
Denis: pallone, padel e Bergamo nel cuore : "Mi rivedo in Mateo, farà bene anche con l’Italia"

Il calciatore argentino German Denis si racconta durante la seconda tappa dell'Exclusive Padel Cup a Milano, parlando del suo passaggio al padel e delle prospettive future nel mondo dello sport.

Nel weekend è andata in scena la seconda tappa dell’Exclusive Padel Cup. Tra i tanti volti noti c’era anche German “El Tanque” Denis. L’attaccante argentino, che ha calcato i campi di gioco di alcuni dei più importanti club italiani – partendo dal Cesena, squadra con cui ha esordito nel calcio italiano, passando per Napoli, Udinese e Atalanta in Serie A, fino alla Reggina in B e, dopo aver superato i 40 anni, con la Real Calepina in Serie D – è tornato sotto i riflettori, ma questa volta con una racchetta in mano. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Denis si è lanciato nel mondo del padel, seguendo le orme di tanti suoi ex colleghi.

Da quanto tempo pratica il padel?

"Gioco da quasi due anni e mezzo, ma durante gli anni ’80 e ’90 andavo a vedere mio padre e mio zio. Sono cresciuto con questo sport seppur non lo praticassi tanto".

Spesso fa coppia con il Papu Gomez.

"Si, siamo una coppia fissa. Adesso ci siamo presi una settimana di pausa, poi riprenderemo ad allenarci insieme in vista dei prossimi tornei".

Dalla racchetta al pallone. Quest’anno Retegui ha avuto un forte impatto con la maglia della Dea. Si rivede in lui?

"Non pensavo potesse adattarsi subito alle idee di mister Gasperini vista la preparazione molto intensa, ma quando è stato chiamato in causa si è presentato al meglio e sta imparando tanto. Mi rivedo in lui e capisco i suoi movimenti. È un ragazzo umile e in forte crescita".

Potrebbe essere il riferimento della nazionale italiana per i prossimi anni?

Me lo auguro perché l’Italia ha bisogno di un attaccante con le sue caratteristiche. Non solo fa gol ma lavora tanto anche in fase di non possesso: questo aiuta molto il ct Spalletti".

Antonio Conte è stato accostato al Milan durante l’estate. Insieme a Lukaku avrebbe potuto svoltare la stagione dei rossoneri?

"Non saprei, il Milan ha una rosa differente. È difficile paragonare le due squadre al momento. Fare delle ipotesi è impossibile, ma credo che Conte abbia studiato il Napoli prima di firmare. Ha osservato la rosa e vedendo un gran potenziale ha capito che portando con se un centravanti come Lukaku avrebbe potuto fare la differenza. Effettivamente si sta vedendo un Napoli diverso".

In futuro si rivede nel mondo del calcio o preferisce concentrasi sul padel?

"Al momento sto seguendo un corso da direttore sportivo; mi rivedo molto di più in un ruolo dirigenziale piuttosto che sul campo".

Matteo Baconcini

Melissa Zurru

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