L’Italia senza stelle ora rivede i fantasmi Spalletti ha poche opzioni per la svolta

Domani sera già una gara da dentro o fuori per Euro 2024 con l’Ucraina, idea Retegui. Politano infortunato, convocato Orsolini

di PAOLO FRANCI -
11 settembre 2023
L’Italia senza stelle ora rivede i fantasmi  Spalletti ha poche opzioni per la svolta

L’Italia senza stelle ora rivede i fantasmi Spalletti ha poche opzioni per la svolta

di Paolo Franci

Qualcosa s’è visto. Del credo spallettiano, s’intende, dal buttarsi dentro degli esterni difensivi che diventano mezze ali offensive, alla maggior ricerca delle linee verticali rispetto al palleggio esasperato di Mancini. Però, se vai a guardare limiti e problemi, è del tutto evidente come ciò che toglieva il sonno all’ex ct ha portato alla prima stecca (e speriamo ultima, sennò siamo fuori dall’Europeo) di Spalletti. Ed è vero che nel calcio il gioco degli specchi con i risultati a confronto non funziona, ma è altrettanto vero che gli inglesi hanno rifilato 7 gol a quella Macedonia che dopo il vantaggio di Immobile ci ha chiuso a chiave in area senza se e senza ma.

E’ illusorio e fin troppo ingenuo pensare che l’arrivo di un nuovo ct potesse cambiare un quadro pieno di limiti e specchio del nostro campionato. Siamo quel che siamo, una Nazionale priva di campioni che solo qualche anno fa non sapeva dove metterli, letteralmente. Questo vale per Spalletti e per chi lo ha preceduto. Nel mezzo, c’è stata la magnifica follia dell’Europeo, una magia, un capolavoro. Alla fine però il ’dopo’ ha dimostrato quanto il ’prima’ la mediocrità del nostro pallone. I problemi, tanti, in tutti i reparti. E sarà bene procedere con ordine.

Il portiere. Donnarumma non è mai più stato il Donnarumma dell’Europeo e contro la Macedonia il gol subito è anche roba sua. Provedel? Meret? Un clamoroso cambio? Difficile.

La difesa. Mancini si è fatto male, e quando è uscito la tribù che balla ha ballato ancor di più, ma lui e Bastoni sono lontani dall’essere una coppia. Forse provare Romagnoli e Casale, che coppia lo sono, potrebbe essere un’idea. Scalvini cresce ma sia chiaro come la grande, tradizione dei difensori azzurri si sia fermata a Chiellini e compagni. Sugli esterni, Di Lorenzo e Dimarco sono le scelte giuste con buone soluzioni di rincalzo, a cominciare da Spinazzola.

Centrocampo. I giocatori non sono male, ma la personalità è quella che è una volta persi Jorginho e Verratti, quest’ultimi in chiara involuzione dalla finale di Wembley. Tonali ha deluso, Cristante ha retto, Barella ha dato tutto e fatto bene fino al calo generale. A Luciano serve un Lobotka che non può mai essere Cristante. Mancava Pellegrini, ma visto il suo rendimento nella Roma, è un’ assenza che ha pesato fino a un certo punto. E perché non utilizzare Frattesi e Locatelli nella ripresa per creare un filtro maggiore?

Attacco. Ciro ha fatto gol e un bell’assist. Poco, ma non insufficiente. Domanda: perché Retegui neanche un minuto? Politano è stato il peggiore in campo (al suo posto Spalletti ieri ha convocato Orsolini). Zaccagni meglio, ma di poco. Tradotto: flop sulle corsie esterne, rimpianto Chiesa, e poi c’è Zaniolo. L’ex Roma è capace di tutto e del contrario e le urla di Spalletti a Nicolò sull’impegno senza palla ancora echeggiano in Macedonia. Anche Gnonto poca roba, ma c’è poco da fare perché per ora questi sono. Adesso c’è l’Ucraina e non si può sbagliare.

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