Marcia indietro della Bundesliga: vincono i tifosi

Le proteste dei tifosi hanno fermato l'ingresso di capitali stranieri nella Bundesliga, con la Lega che ha deciso di non proseguire le trattative per preservare l'integrità delle partite.

22 febbraio 2024

Hanno vinto i tifosi, come non succedeva ormai da tempo: l’ingresso delle proprietà straniere nella Bundesliga sarà fermato dopo l’ennesima protesta inscenata dai supporters delle diverse squadre anche nelle settimane precedenti, con lancio di palline da tennis in campo che hanno costretto gli arbitri ad interrompere le partite e gli steward ad un lavoro supplementare come raccoglitori.

La protesta, traversale a tutte le squadre della Lega, era contro la decisione dei club di ammettere seppure indirettamente l’ingresso di capitali stranieri nelle proprietà dei club, attraverso una quota che poteva arrivare fino all’8% sui ricavi legati a diritti tv e sponsor nell’arco di vent’anni.

Di fronte alla manifestazione di uno scontento così diffuso, alla fine la Lega ha deciso di fare un passo indietro, riconoscendo che "l’obiettivo primario deve essere quello di tornare a uno svolgimento normale delle partite". L’esecutivo della Lega tedesca (Dfl), riunito ieri in assemblea straordinaria a Francoforte, ha deciso all’unanimità di non portare avanti le trattative per l’ingresso di fondi privati.

"Considerando gli sviluppi attuali, una prosecuzione positiva del processo non sembra più possibile", ha ammesso il portavoce dell’esecutivo della Dfl, Hans-Joachim Watzke, sottolineando le sempre più crescenti proteste del pubblico che, attraverso il lancio di oggetti in campo, soprattutto palline da tennis, hanno portato all’interruzione di diverse gare nelle ultime settimane, "mettendo a repentaglio lo svolgimento delle partite e l’integrità della competizione".

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