"Melchiorri e Sbaffo, armi vincenti per Recanati"
La Recanatese è pronta a partire con un progetto valido e basi solide per dimostrare di stare nel calcio professionistico. I giocatori locali come Sbaffo, Melchiorri e Raparo danno un qualcosa in più e l'ambiente aiuta la crescita di tanti giovani. La C è un campionato duro, ma la Recanatese ha i mezzi per partire subito con il piede giusto.

"Melchiorri e Sbaffo, armi vincenti per Recanati"
"Siamo partiti con lo spirito di chi vuole dimostrare ancora una volta che la Recanatese può stare nel calcio professionistico e che la società ha un progetto valido e basi solide". Il centrocampista Marco Raparo è uno dei giocatori che da più tempo veste la maglia giallorossa (2018-19). "La mia prima stagione a Recanati – ricorda – è un qualcosa che non posso dimenticare perché ha segnato la ripresa dopo l’infortunio, poi la vittoria della D e lo scudetto sono stati i momenti in cui abbiamo toccato l’apice". Ma adesso c’è da guardare avanti difendendo la credibilità conseguita sul campo nel primo anno di C. "È possibile farlo solo lavorando sodo, con entusiasmo, mantenendo la calma con la consapevolezza che i risultati non possono non arrivare quando si fa tutto per bene durante la settimana". Alla rosa dell’anno scorso la società ha inserito l’attaccante Federico Melchiorri. "Può dare tanto sotto ogni punto di vista. Già dal primo giorno ho percepito che è una persona dai grandi valori, la sua esperienza e le qualità calcistiche saranno un qualcosa in più, un’ulteriore arma assieme a Sbaffo. Noi cercheremo di metterli nelle migliori condizioni".
I giocatori del territorio come Sbaffo, Melchiorri, il montegranarese Raparo e Senigagliesi possono dare un qualcosa in più. "Noi sentiamo quella maglia come una parte di noi. Siamo un gruppo compatto che crede in ciò che fa e tra la gente del posto ci metto anche Ferrante perché si sente parte integrante così come Ferretti che da anni vive a Civitanova". Recanati è un ambiente particolare che ha aiutato la crescita di tanti giovani. "Nel tempo Senigagliesi è migliorato tantissimo grazie all’ambiente e a noi vecchi, del resto si è visto che ogni giocatore qui dà il meglio perché non si sente giudicato ma può lavorare con profitto". Adesso si stanno gettando le basi per intraprendere il cammino nel prossimo torneo. "È un percorso di crescita e ogni volta sento aumentare in me l’entusiasmo, gran parte della carriera l’ho passata qui e ritengo Recanati come casa ed ecco perché non vorrei che finisse mai questo cammino insieme". Si guarda avanti tenendo bene a mente cosa ha insegnato la stagione oramai in archivio. "Ci ha detto che la C è un campionato duro, che occorre tenere alta l’attenzione perché ogni episodio può lasciare il segno". Però l’inizio della passata stagione è stato in salita. "Difficile perché nei primi 2-3 mesi non riuscivamo a ottenere dei risultati pur lavorando sodo, poi di punto in bianco c’è stata la svolta e abbiamo dimostrato il nostro valore". Ma cosa ha fatto scattare quella molla? "Dovevamo solo continuare a fare ciò che avevamo sempre fatto, poi è chiaro che tutto si semplifica quando quando hai il conforto dei risultati. Penso che la Recanatese abbia i mezzi per partire subito con il piede giusto".
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