Milan, Ibra benedice Paulo Fonseca: è il nuovo allenatore rossonero

Lo svedese, oggi stretto collaboratore di Gerry Cardinale, annuncia l’ingaggio dell’ex Roma. Per lui un contratto triennale. Le altre dichiarazioni: “Trattiamo Zirkzee, ma non facciamo beneficenza sulle commissioni. Theo, Maignan e Leao restano”

di LUCA MIGNANI
13 giugno 2024
Paulo Fonseca e Zlatan Ibrahimovic

Paulo Fonseca e Zlatan Ibrahimovic

Milano, 13 giugno 2024 – “Il nuovo allenatore sarà Paulo Fonseca. Abbiamo studiato tanto e bene. Porterà la sua identità, lo abbiamo preso per il suo gioco dominante e offensivo. Volevamo qualcosa di nuovo rispetto a Pioli che ringrazio. Ha fatto la storia. Dopo cinque anni serve qualcosa di nuovo”.

Gli obiettivi

“Dopo sei mesi ho già i capelli grigi...”. Scherza così, in conferenza stampa, Zlatan Ibrahimovic a Milanello. Il senior advisor di RedBird ha raccontato le prime tappe del suo percorso da dirigente: “Mi chiamò Furlani per venire qui, giusto per un saluto. Ed è iniziato tutto. Successivamente ho parlato per ore con Cardinale, di tutto. Mi ha proposto di tornare nel Milan, da operating partner di RedBird. Gli ho detto che sarei tornato per un progetto vincente. Non accetto di perdere, voglio vincere e vincerò. Mi ha risposto: benvenuto”.

Ancora su Cardinale: “Con lui parliamo la stessa lingua. Lui è un vincente. Col Milan vuole fare a modo suo, con ambizione forte e chiara: vuole un progetto vincente per il presente e per il futuro”. Sul suo ruolo: “La mia responsabilità è il Milan, collaboro con Moncada e Furlani, sono coinvolto in tutto, da Casa Milan a Milanello al Vismara. Poi ognuno ha la sua responsabilità, proprio come la squadra in campo”.

Il prossimo step: “Rinforzare la squadra per essere competitivi. I nostri obiettivi sono i trofei, non solo in Italia, ma anche in Europa. È il Dna del Milan. Sul breve e sul lungo periodo. Il Milan non vince, il Milan fa la storia: questa è la differenza tra noi e gli altri”. Ai tifosi: “Non siamo soddisfatti di come abbiamo fatto quest'anno e siamo d'accordo con loro”. E ancora: “Anche se c'è silenzio, non significa che non si lavora. Non siamo un talk-show. Quando c'è qualcosa da dire, lo facciamo”.

Fra rinnovi e trattative

Sulle conferme di Maignan e Theo Hernandez: “Loro restano, così come Leao. Sono tra i più forti nel loro ruolo, hanno un contratto non in scadenza, sono felici e restano. Non abbiamo bisogno di vendere. La squadra dello scudetto non era favorita e non era competitiva come quella di quest'anno. Ora dobbiamo migliorare ancora”.

Sull'obiettivo Zirkzee: “Non è un segreto. Lui è forte, molto forte. La scuola olandese è una garanzia. Ma non fate paragoni con me. E c'è una differenza tra quello che succede e quello che si legge. Il nostro obiettivo è vincere. Non vogliamo fare vedere i muscoli dimostrando che possiamo spendere più di tutti, anche perché non è così. Ma, ripeto, vogliamo vincere, pensando soprattutto al lungo periodo”.

Per arrivare a Zirkzee bisogna pagare una commissione monstre all'agente: “A volte si cerca di mettere il club sotto pressione per sfruttare la situazione. Noi facciamo quello che va bene per noi. È un trattativa, non beneficenza. Spendiamo intelligentemente. Il valore che diamo lo decidiamo noi. Torno a dire: le voci e le realtà sono lontane le une dalle altre. Poi bisogna vedere anche lui se riesce a reggere la pressione”.

L’allenatore “scartato”

Su Lopetegui: “Tutti i giorni c'era un nome, uno mio, uno di Furlani, uno di Moncada, uno di Cardinale, uno dei tifosi. Un conto sono le voci, un altro la realtà. C'erano dei nomi di cui abbiamo discusso. Tra Lopetegui e Fonseca per noi è meglio Fonseca. Conte? Non rientrava nei nostri criteri. Ripeto, per la nostra squadra il migliore è Fonseca, a nostro parere: per l'identità che vogliamo avere, per la squadra che abbiamo. Ad esempio, vogliamo collegare l'Under 23 alla prima squadra e lui in questo sarà molto importante”.

Ancora sul suo ruolo: “Mi devo abituare. Nel prendere le decisioni devi anche essere cattivo, per il bene del Milan. Porto la mia esperienza internazionale, so come pensano i giocatori. Ho tanto da imparare, ma ho anche tanto da dare. Voglio fare la differenza, ma inizio da zero. Non parlo con i procuratori all'inizio, sono ancora o bianco o nero. Moncada e Furlani sanno avere più sfumature e più pazienza”.

Ancora su Fonseca: “Abbiamo studiato identità e gioco. Faccia a faccia c'è stato feeling. È molto ambizioso, ha grande voglia”. Il tecnico ha firmato un contratto triennale.

A precisa domanda sullo scudetto dell'Inter: “I perdenti guardano le altre squadre, noi no”. Sul nuovo stadio: “Stiamo parlando. Cardinale vuole portare qualcosa di nuovo, la sua idea di stadio è geniale. I tifosi meritano questo tipo di stadio. Uno stadio da wow. In questo gli americani sanno il fatto loro. Sulle tempistiche non posso esprimermi”. 

L’emozione di Paulo

Poco dopo l'annuncio sono arrivate sui social, precisamente su X, le prime parole di Paulo Fonseca come allenatore del Milan. L’ex tecnico del Lille ha condiviso il tweet di benvenuto del Milan aggiungendo “Un onore, un orgoglio, una responsabilità. Forza Milan”.

Il portoghese ha firmato un triennale. Dovrebbe percepire uno stipendio di 2,5 milioni di euro a stagione. 

Successivamente l’ufficio stampa del Milan ha diffuso una dichiarazione più articolata: “Sono orgoglioso di essere il nuovo allenatore del Milan e lavorerò per onorare questo Club e la sua grande storia. Insieme vogliamo eccellere e scrivere un nuovo capitolo di successi che speriamo di celebrare con i nostri straordinari tifosi. Forza Milan”.

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