Milan-Cagliari, Conceiçao: "Pancia piena dopo la Supercoppa? Qui è impossibile"

Rossoneri in campo sabato sera a San Siro alle 20.45, il tecnico: "Leao deve correre, Loftus-Cheek non ci sarà. Dobbiamo risalire in campionato, non penso al mercato o ad altro adesso"

di LUCA MIGNANI
10 gennaio 2025
Leao

Leao

Milano, 10 gennaio 2025 - "La vittoria in Supercoppa ci ha fatto godere, tanto: l'abbiamo meritata. Ma in campionato siamo a -17 dalla prima in classifica, il Milan ha vinto 19 scudetti, 7 Champions League... La pancia piena qui non va bene, pensiamo a domani: dobbiamo vincere e convincere".

Forte e chiaro, Sergio Conceiçao, alla vigilia di Milan-Cagliari, in campo a San Siro sabato alle 20.45. "Non sentirò emozioni, ma non sono una pietra. Penso solo a preparare al meglio i ragazzi. Ho trovato una squadra umile, ricettiva, capace di accettare il cambiamento che è tipico di un cambio di allenatore". Di mercato, il portoghese non parla: "Ci ha provato anche la dirigenza, ma non è il momento. Sono troppo concentrato sul Cagliari. Rashford? Un bel giocatore, senza dubbio, lui come altri".

Sul momento della squadra: "Ho visto che dopo aver battuto il Real Madrid ha pareggiato col Cagliari. Non va bene ed è una questione di atteggiamento: la cosa più difficile non è arrivare in alto, ma rimanerci. Poi puoi anche non giocare bene, non esprimerti al meglio, ma serve una base importante. Così, prima o poi la partita la vinci, perché le qualità le abbiamo".

Loftus-Cheek assente causa ricaduta, 4-3-3 "perché la squadra adesso si sente più sicura, ma il doppio centravanti mi piace e lavoriamo per questo". Sul ruolo di Leao: "Esterno? Punta? Deve correre. Le qualità che ha, con e senza palla, le deve mettere al servizio della squadra. La crescita è collettiva, non individuale".

Pedalare, insomma: "Sì, perché sono i risultati a comandare. Non ho nessuna formula magica, punto sul lavoro, ma da allenatore ho sempre i bagagli pronti perché so come funziona. Adesso tutti mi salutano e chiedono se ho bisogno di qualcosa, a me e ai giocatori A me basta una piccola camera e il lavoro. Perché questo è un lavoro, non un hobby e tutti lo devono capire. Abbiamo vinto, ma è già passato: ci sono tante cose che non vanno e che dobbiamo migliorare".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su