Milan, la stoccata di Cardinale: "L'Inter ha vinto lo scudetto, poi è andata in bancarotta"

Le parole del numero uno rossonero in uno studio di Harvard: "Vogliamo vincere, ma con intelligenza". E Furlani: "Minacce di morte quando abbiamo venduto Tonali"

di LUCA MIGNANI
22 dicembre 2024
Gerry Cardinale

Gerry Cardinale

Milano, 22 dicembre 2024 - Le parole (forti) di Gerry Cardinale, Giorgio Furlani e Zlatan Ibrahimovic in uno studio di 24 pagine sul Milan effettuato dalla Harvard Business School. Il numero uno rossonero, in particolare, è intervenuto a 360 gradi.

"Quando abbiamo acquistato il Milan molti proprietari di squadre sportive americane mi hanno chiamato per dirmi: 'Sei pazzo, non puoi fare affari in Italia, è impossibile fare soldi nel calcio europeo'. La maggior parte di chi investe lo fa perché coinvolto emotivamente. Mette la vittoria al di sopra di tutto e questo porta a sbagliare, a spendere troppo per fare una squadra di stelle come se fosse direttamente correlato alla vittoria. Questa è la cosa peggiore che puoi fare come investitore", le parole di Cardinale.

E ancora: "Vincere campionati è ovviamente un obiettivo importante. Ma bisogna bilanciare questo con il vincere con intelligenza. L`Inter ha vinto lo scudetto l'anno scorso e poi è andata in bancarotta, è questo davvero quello che vogliamo? Per i tifosi, il mio lavoro è vincere il campionato ogni anno, lo capisco. Per i miei investitori il mio lavoro è posizionare il Milan per lottare per lo scudetto, qualificarsi per la Champions e andare il più lontano possibile ogni anno".

In chiusura: "Non sto cercando di americanizzare il Milan, ma di introdurre elementi che possano portarlo al livello successivo in modo costruttivo". Su Ibra: "Tanti possono pensare alla sua nomina come una vetrina, o che io sia innamorato delle celebrità. Ma è il contrario: cerco figure di livello mondiale per migliorare".

E Zlatan: "Sono qui per far crescere la mentalità vincente della squadra. Ai giocatori dico che quando sei al Milan, se ottieni risultati, puoi fare la storia. Sono vicino ai giocatori, ma non troppo. Sono in una posizione diversa. Ma io sono Zlatan e il mio ruolo è essere Zlatan. Ho molto da imparare, ma anche molto da dare".

Nel documento, anche le dichiarazioni dell'ad Giorgio Furlani sull'addio di Paolo Maldini: "Una decisione storica lasciarlo andare, ma se volevamo realizzare la visione di Cardinale, dovevamo cambiare e andare avanti". E sulla cessione di Tonali: "Ho ricevuto minacce di morte. In quei momenti che ho pensato: ok, queste cose non te le insegnano a Harvard".

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