Diavolo fragile, ma passa. Jovic e Leao non bastano. In difesa i soliti limiti

Pioli esce sconfitto 3-2 a Rennes e agguanta lo stesso gli ottavi di finale . Ancora una volta con il turnover i rossoneri non alzano la qualità di gioco .

di ILARIA CHECCHI -
23 febbraio 2024
Jovic e Leao non bastano. In difesa i soliti limiti

Jovic e Leao non bastano. In difesa i soliti limiti

Perdendo, soffrendo e incassando ancora troppi gol, il Diavolo è riuscito comunque a strappare il pass per gli ottavi di finale di Europa League e oggi alle 12, a Nyon, conoscerà il nome del suo prossimo avversario, sperando di evitare le proibitive Liverpool e Bayer Leverkusen: "Le squadre sono tutte competitive, sarà un impegno difficile ma credo che nessuna di loro sarebbe contenta di affrontare il Milan", il pensiero di Pioli in vista dell’andata a San Siro del prossimo 7 marzo.

Il rassicurante 3-0 conquistato tra le mura amiche ha tenuto a galla i rossoneri, usciti sconfitti dalla bolgia del Roazhon Park con un palpitante 3-2 dove però il Milan è sembrato in controllo: il colpo di testa di Jovic (che ha riscattato l’ingenua espulsione presa all’U-Power) e il gol di Leao, arrivato dopo una dilagante azione personale a ripagare le tre nitide chances sprecate in precedenza, non sono bastati a fronte della tripletta di Bourigeaud, con Maignan infilato due volte dagli undici metri. Sono 7, dunque, le reti incassate nel giro di 5 giorni: "Potevamo essere più efficaci nelle ripartenze ma anche più solidi in fase difensiva" l’analisi del tecnico rossonero che, dopo l’ampio e discusso turnover contro il Monza, è tornato ad affidarsi a Leao e Pulisic come ali e nella mediana a tre a Musah, Bennacer, Reijnders, prima di chiudere con una retroguardia a 5 nel concitato finale dove le gambe, e la testa, hanno tremato più del previsto. Il bicchiere, dunque, è mezzo pieno se si guarda al traguardo raggiunto, con l’Europa League rimasto l’unico obiettivo realistico per il club di via Aldo Rossi da qui alla fine della stagione, ma resta in modo preoccupante mezzo vuoto se ci si concentra sui numeri della retroguardia rossonera, che con quella di ieri sera. ha raggiunto quota 13 gare stagionali in cui ha incassato almeno due gol: "Dobbiamo essere più attenti e solidi, a volte non seguiamo l’inserimento e ci complichiamo la vita. Ci sono situazioni in cui la comunicazione tra compagni farebbe funzionare meglio la fase difensiva: siamo stati spesso in superiorità numerica ma abbiamo lavorato male" l’ammissione dell’allenatore che, quantomeno, ha ritrovato un Leao a segno ma troppo altalenante e dall’esultanza senza sorriso ("Se non avesse segnato non sarebbe stato così felice ma il suo umore è buono").

Ancora una volta, infine, le seconde scelte non hanno tenuto alta la qualità del gioco ma Pioli continua la strenua difesa dell’intero collettivo: "Anche con Pulisic e Leao abbiamo sofferto e preso gol: non ho solo 11 titolari ma giocatori importanti che si fanno trovare pronti".

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