Milan, con il Genoa uno 0-0 che fa male. San Siro contesta nel giorno dei 125 anni
Pareggio senza emozioni per i rossoneri, e quella che doveva essere una giornata di festa si trasforma in contestazione. La Sud urla "Noi non siamo americani", e la classifica peggiora
Milano, 15 dicembre 2024 – Al Milan mancava la voglia di vincere con la Stella Rossa, dopo sfoghi e mutamenti di formazione, nulla è cambiato con il Genoa. La squadra rossonera è vuota, pigra, e non risponde presente alla chiamata alle armi di Paulo Fonseca. È uno 0-0 dal sapore peggiore di una sconfitta. E che mestamente chiude le celebrazioni per i 125 anni del club. La zona Champions resta ad otto punti, San Siro fischia. Accusa. E rompe con squadra, allenatore e società. Non è Milan Futuro, ma il disegno sorprende anche se annunciato, visto che sino a venerdì c’è tempo.
Liberali si piazza dietro le punte, Jimenez a sinistra e Theo in panchina insieme all’acciaccato Morata. Chukwueze prova a fare il Musah aiutando la difesa, e qualcosa nasce in transizione. Abraham però conferma i tanti dubbi, soprattutto se schierato dall’inizio. Poca profondità, scarsa sponda, e ciabattata al tredicesimo al cospetto di Leali come a ribadire che il senso del gol non è il suo forte. Ci pensa poi una contusione a toglierlo dalla partita all'intervallo. Tuttavia i rossoneri creano sino alla mezzora, peccando in continuità, come sempre. L’aria di occasionale sufficienza resta, Leao non trova lo spunto e l’allungo, Reijnders gestisce bene una transizione che manda al tiro Royal ma non pare avere il gioco in mano contro la mediana a tre del Genoa, Fonseca non può che guardarsi alle spalle e ripescare Morata all’intervallo e successivamente Camarda per Liberali. Che dire del classe 2007? Gara ordinata, abbottonata, rispettando le consegne e senza aprire varchi agli avversari.
Per la qualità, ci sarà tempo. Prova a darla lo spagnolo, ma è capitale l'errore con cui manda alto una splendida nuova transizione di Reijnders con Camarda ad aprirgli lo spazio, e letale quello con cui colpisce la traversa da pochi passi poco dopo. L'olandese sale di livello, fondmentalmente solo lui, con nel finale Thiaw a sorprendere, quasi, Maignan in uscita. San Siro si infuria, fischia, canta "ci avete rotto il .....", "noi non siamo americani", "questa società non ci merita", "ve ne andate o no": è rabbia in un giorno che doveva essere di festa.
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