Gioie, dolori e traguardi a Milano: quasi 200 panchine con Pioli

In 4 anni di lavoro sulla panchina del Milan, Stefano Pioli ha ottenuto 111 vittorie, 47 pareggi e 40 sconfitte, conquistando la vetta solitaria in Serie A e riportando il Diavolo in Champions League. Ha dato tempo, fiducia e spazio a tanti giocatori acerbi, trasformando la squadra con schemi vari. Il suo contratto scade nel 2025.

di ILARIA CHECCHI -
10 ottobre 2023
Gioie, dolori e traguardi. In quasi 200 panchine

Gioie, dolori e traguardi. In quasi 200 panchine

Da "Normalizzatore" a "Pioli is on fire" il passo è stato breve ma intenso: ieri il tecnico emiliano ha festeggiato quattro anni vissuti sulla panchina del Milan, mesi di duro lavoro, di cadute (vedi i recenti derby), di risalite e di grandi traguardi, come il ritorno in Champions league del Diavolo dopo sette anni e la conquista dello scudetto numero 19.

I numeri. Per raccontare la crescita professionale del cinquantasettenne bastano questi dati: nelle 198 panchine vissute in tutte le competizioni alla guida dei rossoneri (che diventeranno 200 il 25 ottobre in occasione del match con il Psg) sono arrivate 111 vittorie, 47 pareggi e 40 sconfitte. Mentre grazie alla vittoria conquistata a Marassi che è valsa la vetta solitaria, Stefano Pioli è entrato nel ristretto club dei 18 allenatori che sono stati primi in testa da soli in Serie A in almeno 4 campionati diversi (nel suo caso con il Diavolo nella stagione attuale e nelle due precedenti, e alla guida del Chievo nel 2010-11).

Le trasformazioni. Giunto a Milanello nel 2019 in sostituzione dell’esonerato Giampaolo, Pioli ha avuto il merito di aver dato tempo, fiducia e spazio a tanti giocatori acerbi poi esplosi, come Tonali e Leao.

In questi anni il tecnico ha plasmato la squadra ascoltando i problemi dello spogliatoio, calibrando le forze in base alle esigenze senza fossilizzarsi su preconcetti come titolarissimi o schemi fissi. Dal 3-5-2 al consolidato 4-3-3, passando al 3-4-3 visto con il Verona o al 4-2-3-1 di Dortmund, Pioli ha chiuso a Genova con un inedito 4-2-4, dimostrando di voler e saper osare.

Miglioramenti. I saliscendi vissuti dalla sua squadra, così come la scarsa concretezza sotto porta sono alcuni degli aspetti su cui il tecnico sa di dover lavorare: il suo contratto scade nel 2025, il tempo non manca.

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