Il derby è solo rinviato. Juve col Psv, Milan contro il Feyenoord. Se passano entrambe una sfiderà Inzaghi
Playoff in salsa olandese, negli ottavi aspettano Inter o Arsenal. Gasperini trova il Bruges. Gimenez sogna il Diavolo, Tottenham su Tomori

I tifosi rossoneri scaldano il clima con bandiere e fumogeni
"Meglio aver evitato il derby in Europa". Nel ping pong tra i dirigenti Franco Baresi e Gianluca Pessotto, c’è un’istantanea che la dice lunga sul momentaccio di Milan e Juventus. Insomma, una rogna in meno a cui pensare, dopo il recente doppio stop all’ultima curva (toppata soprattutto dai rossoneri) e dopo le ultime contestazioni (cresciute di volume sul fronte bianconero). Ne sa qualcosa Thiago Motta che si è “beccato“ il tapiro d’oro di Striscia la notizia: "È un momento così. Se mangerò la colomba? E chi lo sa...".
Intanto, il sorteggio di Nyon ha detto: martedì 11 febbraio (ore 21) Juventus-Psv Eindhoven, mercoledì 12 (stessa ora) Feyenoord-Milan. Al ritorno prima il Diavolo, martedì 18 febbraio a San Siro (ore 18.45), poi la Vecchia signora, mercoledì 19 alle 21 in Olanda. Incrociando le dita, tappa successiva il 21 febbraio: altri sorteggi, ma nel destino di entrambe o l’Arsenal (terzo) o un Euro-derby con l’Inter (quarta).
Per ora, i bianconeri ritrovano quel Psv contro cui avevano esordito, in settembre: 3-1 firmato Yildiz-McKennie-Nico Gonzalez. Altri tempi, altra storia. Pessotto lo sa bene: "Sono passati mesi, eravamo al completo e freschi, gli infortuni hanno inciso sulla stagione, ma la squadra è giovane e ha qualità. Parola chiave: fiducia". In linea Baresi, seppur con un inevitabile appunto: "Ci siamo complicati la vita. Ma abbiamo anche fatto grandissime partite in Champions (la memoria breve va soprattutto a Madrid) dimostrando di potercela giocare contro chiunque, quando siamo tutti uniti".
Ultima frase tutt’altro che banale, vista l’aria che tira a Milanello. Tutt’altro che banale è anche l’incrocio proprio con il Feyenoord, nome che riecheggia da giorni per via del tam-tam Santiago Gimenez. Qui, il 23enne ha segnato la bellezza di 16 gol stagionali. Qui, il messicano si è (leggermente) infortunato nell’ultima partita con il Lille. E, da qui, vuole partire: "Tutti sanno che il Milan è il club dei suoi sogni", Brian Priske, tecnico del club di Rotterdam, dixit.
I suoi dirigenti hanno provato a fare muro, ma l’offerta da 38 milioni totali, tra parte fissa e bonus, è stata recapitata (dopo la prima inferiore ai 30) e il giocatore ha in testa, appunto, il club dei suoi sogni. Una volta avuta la certezza, porte aperte per Alvaro Morata: prestito al Galatasaray, ma con obbligo di riscatto attorno ai 10 milioni.
Non finisce qui: i rossoneri stanno ragionando sul creare spazio, con la partenza anticipata di Calabria (in scadenza a giugno, Bologna e Ajax su di lui). Non di Theo Hernandez (40 milioni proposti dal Como), nè tanto meno Leao (più di 70 dall’Al Nassr). In uscita ci sono comunque Jovic e Okafor, quanto meno. Con Camarda in trattativa col Monza (prestito, 18 mesi, con l’opzione del ritorno immediato anche a giugno) e con circa 7 milioni in più da investire (il 50% della rivendita su Daniel Maldini).
Spazio, magari, per il “vecchio“ pallino Joao Felix del Chelsea, della scuderia Mendes. Qui, altro intreccio biancorossonero e sempre in difesa, come ai “tempi“ di Tomori, per cui il Tottenham ha messo sul piatto 30 milioni. Intreccio su Antonio Silva del Benfica: vecchio, nuovo obiettivo bianconero, nuovissimo rossonero in caso di uscita dell’inglese. Dietro, infatti, l’operazione Danso (prestito dal Lens) si è complicata vista l’offerta da 24 milioni del Rennes. Si tratta.
Intanto Arthur va in prestito al Girona e Fagioli piace a Fiorentina e Lipsia: in caso di partenza, Giuntoli tiene d’occhio il 23enne ex Chelsea dell’Empoli Anjorin.
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