La partitissima che vale il posto. De Rossi, ora la Roma è senza limiti. Pioli: missione rimonta col Diavolo

Europa League, il ritorno dei quarti (21): all’Olimpico i due tecnici possono giocarsi il futuro in una notte. I giallorossi devono difendere un gol di vantaggio, il Milan sa colpire ma la difesa torna a preoccupare.

di LUCA MIGNANI -
18 aprile 2024

Ritorno al futuro. Andare avanti per averne uno, di futuro. Roma-Milan è ancora, anzi più che mai, crocevia con vista sul domani. E incrocio di destini in panchina: perché al di là delle dichiarazioni di circostanza Pioli e De Rossi si giocano il posto dell’anno prossimo. Soprattutto il primo ha alle spalle le ombre dei Lopetegui e dei Conte mentre corre per l’ultimo obiettivo rimasto: alzare quella coppa mai vinta dal club. Più a stretto giro di vite, centrare la semifinale anche per arrivare col morale alto al derby scudetto di lunedì. Sul piatto, in più, ci sono bei quattrini.

L’Europa, fin qui, ha portato nelle casse rossonere 46,4 milioni di euro (42,9 la Champions). La semifinale ne porterebbe altri 2,8. La finale 4,6. La vittoria 4, oltre ai 3,5 conseguenti per la partecipazione alla Supercoppa (che ne mette in palio un altro). Quindici milioni (abbondanti) di motivi per ribaltare l’1-0 firmato Mancini di San Siro, insomma. Rispetto alla sfida di settimana scorsa Pioli ritrova Tomori, assente per squalifica e in panchina col Sassuolo in quanto diffidato in campionato. Recuperato anche Maignan, preservato al Mapei per un leggero affaticamento muscolare emerso alla vigilia. Fuori, invece, Kjaer: problema al flessore. Pochi dubbi di formazione: Bennacer, Loftus-Cheek e Chukwueze lottano per due maglie. In caso giochi il nigeriano, la scelta più offensiva, l’inglese arretrerà al fianco di Reijnders.

Pioli, ieri, ha però messo l’accento sulla retroguardia: "La chiave è lì, se difenderemo bene potremo vincere. L’andata non ci ha tolto nulla: servirà più attenzione ai dettagli, sappiamo cosa fare. E non conta come arriviamo alla partita di questa sera: è da vincere e basta". Al tecnico servirà il Leao dell’ultima partita di campionato e quello dell’andata: "A Reggio Emilia abbiamo ritrovato fiducia. Le critiche sono normali, siamo al Milan: ma abbiamo qualità. E voglio essere un leader", il messaggio in conferenza del portoghese, consapevole del momento chiave. Periodo di fuoco anche per la Roma che l’anno scorso si è fermata solo ai rigori nella finale di Budapest contro il Siviglia. In campionato i giallorossi sono a -4 dal quarto posto, occupato dal Bologna che incontreranno lunedì. Poi Napoli, Juventus, Atalanta. E gara in meno, i venti minuti da recuperare con l’Udinese (si ripartirà dall’1-1) rinviata per il malore di Ndicka (trauma toracico con minimo pneumotorace sinistro).

De Rossi ha dribblato i complimenti per aver contribuito allo stop: "Se qualcuno trae un insegnamento da questo significa che siamo messi male. Idem se altri ci hanno visto del marcio". Cristante squalificato: giocherà Bove. Le idee sono chiare: "Per il Milan è una sfida da ultima spiaggia. Non abbiamo vinto 7-0 a Milano e non ci snatureremo: fare un gol potrebbe essere una mazzata per loro". All’andata ne è bastata una. Al Sassuolo non ne sono bastate tre. Pioli ha battuto forte sui tasti dell’orgoglio e delle distanze: per rivedere il Milan del filotto di sette vittorie consecutive. E non quello delle ultime due partite. Ne va del futuro, soprattutto il suo.

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